Alexis de Tocqueville, Uno Sguardo Realista e Dubbioso sulla Sicilia / di Emanuele GentileMezzi di trasporto Grazie ai continui miglioramenti della rete viaria, nell'arco cronologico piuttosto ampio entro cui si dispiega la voga del viaggio, si possono osservare costanti progressi nella praticità, velocità ed efficienza dei mezzi di trasporto. Le pagine riservate all'argomento nei resoconti dei viaggiatori sono molte e declinate secondo registri molto variabili che vanno dal tono prescrittivo (quali caratteristiche il mezzo debba possedere), a quello aneddotico (che può oscillare tra l'ironico e il drammatico, a misura della gravità dell'accaduto), a quello addirittura ispirato di chi guarda al mezzo di trasporto come una finestra sul mondo, sia esso quello esterno, paesaggistico, sia esso quello interno, umano, costituito dal microcosmo dei passeggeri.[1]Non stupisce una simile centralità qualora si prendano le distanze dagli agi della modernità e si consideri che, nel 1740, per raggiungere Firenze da Bologna il Presidente De Brosses affrontò una giornata di posta delle più dure, dato che salire e scendere dagli Appennini non era cosa facile. Se quelli che incontrò procedendo nello stato pontificio, infatti, «sono dei bravi diavolacci di appennini», quelli del versante toscano «sono più difficili da abbordare», rustici e selvaggi.[2]Perciò la sicurezza, il comfort, la rapidità, non ultimo anche il decoro del mezzo erano tutte preoccupazioni non accessorie ma vitali. Viaggiare in comodità era il requisito fondamentale di tutta l'organizzazione. Naturalmente c'è da intendersi sulla parola ‘comodità'. Non solo le riserve finanziarie erano ben diverse tra viaggiatore e viaggiatore, ma anche le predisposizioni. Se si amava la velocità o si apprezzava la lentezza, se si ritenevano indispensabili gli agi di casa propria o si credeva che il viaggio consistesse anche nel sacrificarne qualcuno a vantaggio dell'avventura e della scoperta, se si apprezzava la compagnia o si detestavano le chiacchiere, tutte queste sacrosante differenze, e sopra tutto, naturalmente, il denaro, determinavano le diverse scelte e modalità del viaggio.[3]Protagonista la carrozzaCentralità del tema significa immancabilmente centralità del suo
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Alexis de Tocqueville, Uno Sguardo Realista e Dubbioso sulla Sicilia, di Emanuele Gentile
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