Charles-Alexis comte de Tocqueville

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Charles-Alexis comte de Tocqueville

Charles-Alexis-Henri-Maurice Clérel comte de Tocqueville era nato a Verneuil [Seine-et-Oise] il 29 luglio 1805 (morì a Cannes nel 1859). Avviato alla carriera di magistrato, fu con l'amico Gustave de Beaumont negli Stati Uniti nel 1831- 1832, per una inchiesta sul sistema penitenziario.
Tornato in Francia abbandonò la magistratura e elaborò le sue osservazioni sulla società nordamericana in un più vasto studio sulle istituzioni politiche statunitensi: La democrazia in America (La démocratie en Amérique, 1835- 1840).
La prima parte gli diede notevole fama: vi esamina i rapporti tra condizioni geografico-storiche e avvento della democrazia negli Stati Uniti. La seconda parte studia le relazioni tra istituzioni e stabilità politica, e tra sistema politico e modi di vita e costumi norda- mericani. Tocqueville era un aristocratico per nascita, liberale per temperamento. Nel suo capolavoro esprime con analisi puntuale e libera da pregiudizi la cosa che maggiormente lo colpì del suo viaggio nordamericano: il sorprendente grado di "eguaglianza" raggiunto da quella società: "democrazia" è usato quasi sempre come sinonimo di "eguaglianza", è il termine che gli serve per 'descrivere' con una lucidità senza precedenti l'aspetto che egli colse come essenziale del Nuovo mondo. Al contrario di quanto avveniva nella vecchia Europa, notò che in America l'eguaglianza andava di pari passo con l'altro grande valore propugnato dalla rivoluzione francese, antitetico al primo, la libertà, e che questa sintesi era possibile a causa dell'organizzazione, federale e democratica della società. Descrivendo tale società egli poteva quindi disegnare il modello sociale e politico che, a suo parere, inevitabilmente si sarebbe imposto in tutto l'occidente. L'America finisce per diventare un pretesto per parlare del vero tema del libro: la democrazia, le sue caratteristi che e i suoi pregi, le sue conseguenze sul costume, sulla morale, sulle arti, sulle relazioni familiari, il suo futuro ma anche i suoi pericoli e le sue minacce per la libertà (la tirannia della maggioranza, il centralismo, il prezzo di una "società giusta" ecc.).
Tocqueville fu deputato (1839) e ministro (1849). Dovette ritirarsi a vita privata a causa della sua opposizione al secondo impero. Scrisse vari volumi di memorie e di viaggio. Si occupò della Francia di Luigi XV e XVI. Ne "L'Ancien régime e la rivoluzione" (L'Ancien régime et la révolution, 1856) afferma la tesi che la rivoluzione non ha operato una rottura storica rispetto al regime precedente, ma ne è stata il naturale epilogo; Tocqueville metteva in risalto, attraverso una puntuale analisi, gli elementi di continuità nella realtà politica e sociale francese. L'opera è uno dei capisaldi della moderna scienza politica, per la sua osservazione rigorosa dei fatti e la prosa lucidissima con cui è scritta.

Approfondimenti

Alexis de Tocqueville, Uno Sguardo Realista e Dubbioso sulla Sicilia, di Emanuele Gentile

Contesto

La Francia nel primo Ottocento



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