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Sicilia: una marcia per salvare lo Zingaro.

Lo "Zingaro", questo il nome della riserva situata lungo la costa trapanese, è di nuovo in pericolo: il rischio, ancora una volta, è la cementificazione della zona per ragioni "turistiche".

di Lorenzo Misuraca - lunedì 24 novembre 2003 - 6140 letture

Ventitre anni fa una imponente marcia di cittadini comuni salvava dalla speculazione cinque chilometri di costa in una delle zone più belle della Sicilia occidentale, dando vita alla prima riserva naturale dell’isola. Oggi lo Zingaro, questo il nome della riserva situata lungo la costa trapanese, è di nuovo in pericolo: il rischio, ancora una volta, è la cementificazione della zona per ragioni "turistiche". Sabato 26 ottobre le associazioni ambientaliste della zona, insieme alle sezioni locali di Rifondazione Comunista, Ds, Verdi, Cgil, e Ong come Attac, costituitesi in un forum ambientale, riproporranno alla società civile della zona di impedire il deturpamento del territorio con una nuova marcia, da Guidaloca a Scopello (vicine alla riserva). «La marcia di domenica è l’atto finale di una battaglia che dura da un anno» spiega Giovanni Spatola, del Wwf Palermo. «La marcia è un mezzo per contrastare il piano regolatore del Comune di Castellammare del Golfo (cui compete la gestione del territorio in questione) che rischia di mettere in atto una cementificazione nella zona di Scopello, a due passi dallo Zingaro. Si parla di 30mila nuovi posti letto, e di un passaggio da 50 residenti nel borgo antico a più di 1000». Durissimo il comunicato stampa diffuso dal Forum ambientale di Castellammare nei confronti del progetto: «Ancora una volta è il partito del cemento a farsi strada, spacciando per sviluppo turistico ciò che invece è cementificazione e speculazione». Spatola ci tiene però a precisare che gli ambientalisti della zona non sono contrari per principio all’incremento turistico, ma si chiedono perché «invece di deturpare il territorio, non si ristrutturano e riutilizzano le 4.000 case inutilizzate presenti nella stessa zona (circa una su cinque). Invece, continua Spatola, «si punta ad uno sviluppo turistico basato sulla "villettizzazione" a raffica, che snaturerebbe la zona, e cancellerebbe il motivo stesso per cui ogni anno 150mila persone visitano la zona: la sua natura incontamita». La storia della riserva dello Zingaro comincia più di venti anni fa: esattamente il 18 Maggio 1980, quando alcune migliaia di cittadini occupavano pacificamente la stessa zona, che rischiava di essere attraversata da una strada statale che avrebbe collegato Scopello a San Vito lo Capo, altra metà turistica del trapanese. Giovanni Spatola era presente quel giorno e ricorda quella iniziativa con particolare orgoglio: «Per mesi facemmo una campagna d’informazione per far conoscere la bellezza di un posto sconosciuto persino a molti abitanti della zona. Alla fine, con la marcia, riuscimmo a bloccare il progetto, e da lì a poco lo Zingaro diventò la prima riserva naturale della Sicilia". Anche questa volta gli ambientalisti della Sicilia occidentale non hanno lasciato intentata nessuna strada per bloccare il piano regolatore: una petizione che ha raccolto settemila firme (il Comune di Castellammare conta meno di quindicimila abitanti), un sit-in davanti la sede comunale, volantinaggio per strada. E il sindaco Ancona, eletto con il centrodestra cosa risponde? Il membro del Wwf Palermo spiega: «Il sindaco dice che sono appena tremila posti letto in più. Il problema è che appena si da il via all’edificazione del territorio, chi ci dice che non saranno 30mila tra qualche anno, come previsto dal Pgr?». Domenica la marcia di protesta. Gli organizzatori si sono dati da fare molto negli ultimi mesi. E Giovanni Spatola spera che la gente sensibile all’ambiente presente alla manifestazione sia molta, e non soltanto per le ragioni pratiche prima spiegate: «Ci teniamo tantissimo. Anche perché se avesse successo la marcia potrebbe presentare importanti risvolti di contenuto contro l’abusivismo che imperversa nella zona».
di Lorenzo Misuraca
L’UNITA’ sabato 25 ottobre 2003


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