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Pollino: l’ombra dell’Enel sugli alberi abbattuti nel parco nazionale

Scempi ambientali a norma di legge nel cuore di un parco nazionale, regolamenti regionali fatti ad hoc per saltare i controlli, Comuni che lucrano, un impianto a biomasse di dimensioni spropositate e l’ombra dell’Enel su tutto.

di Lorenzo Misuraca - giovedì 27 ottobre 2005 - 8723 letture

Scempi ambientali a norma di legge nel cuore di un parco nazionale, regolamenti regionali fatti ad hoc per saltare i controlli, Comuni che lucrano, un impianto a biomasse di dimensioni spropositate e l’ombra dell’Enel su tutto.

«Oltre Kyoto, il Pollino: la nostra Amazzonia». La definizione di Antonio Bavusi, del Comitato Lucano Controllo Scelte Energetiche, sembra la più appropriata per riassumere il rischio ambientale e lo sprezzo delle regole che accompagnano il taglio di migliaia di alberi, tra cui faggi secolari ad alto fusto, avviato nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, che si estende tra Basilicata e Calabria. Contro questa devastazione sono scesi in campo Italia Nostra, Wwf, Lipu e associazioni locali come gli Amici della Terra, l’Accademia Kronos Basilicata e l’Associazione Falco Naumanni. «Nel Comune di Viggianello, in Basilicata, sono già iniziate le operazioni - dice Bavusi - In quell’area sono previsti 30 lotti per un numero complessivo di 1.100 faggi tagliati. Solo per il primo lotto, l’amministrazione locale ha intascato 103.000 euro». Altri 3.500 alberi verranno abbattuti nei territori di Terranova, Francavilla sul Sinni e Castrovillari. «Stiamo parlando di migliaia di alberi tagliati nella zona 1, l’area del parco a Riserva integrale, che dovrebbe essere protetta nella sua totalità - ci spiega Maria Teresa Liguori, presidente di Italia Nostra Calabria - Nel Comune di Castrovillari, ad esempio, sono a rischio zone a protezione speciale e siti d’interesse comunitario come il Bosco della Fagosa, ricco di "faggi serpenti", una rara varietà di faggi dal tronco contorto».

Non deve essere stato facile trovare un escamotage per calpestare le indicazioni comunitarie, la legge di istituzione dei parchi nazionali del ’91, e il Dpr del ’97 che prevede il parere preventivo dell’Ente Parco e del Centro Territoriale del Corpo Forestale Statale (Cfs) per «la valutazione di incidenza di piani o di interventi che interessano siti di importanza comunitaria». La giunta regionale di centrosinistra, guidata da Vito De Filippo della Margherita, c’è riuscita tramite un "trucchetto" inserito nel regolamento regionale: «Con una delibera sugli indirizzi applicativi in materia di Valutazione d’Incidenza viene stabilito che la valutazione è obbligatoria solo nel caso in cui i disboscamenti in aree Sic nelle zone protette siano finalizzati alla conversione di altri usi del suolo - spiega Bavusi - In altre parole, se non si cambia la destinazione d’uso del bosco si può disboscare senza il parere preventivo del Cfs e dell’Ente Parco». Dove si taglia e dove no adesso lo decide esclusivamente l’Ufficio foreste e tutela del territorio della Regione Basilicata.

D’altra parte il presidente dell’Ente Parco, Francesco Fino (commercialista in quota An), sembra aver avuto una reazione piuttosto tiepida di fronte al disboscamento del Pollino, tanto da spingere i consiglieri dell’Ente Parco Luigi Viola (sindaco del Comune di Chiaromonte) e Francesco Fiore (sindaco del Comune di San Severino Lucano) a chiederne le dimissioni.

Ma dove vanno a finire le migliaia di alberi tagliati e caricati sui camion? Maria Teresa Liguori un’idea se l’è fatta: «Il sospetto di noi ambientalisti è che finiscano nella vicina centrale a biomasse del Mercure. Se fosse vero - accusa Liguori - saremmo al paradosso di distruggere un patrimonio naturale inestimabile per produrre energia pulita con fonti non rinnovabili». Anche la valle del Mercure fa parte del Parco del Pollino. E anche la presenza della centrale a biomasse dentro un’area protetta a suo tempo fu approvata dall’Ente Parco. L’Enel, proprietaria della centrale recentemente riconvertita, respinge al mittente ogni accusa: «Enel rifiuterà alberi tagliati in maniera illecita per il funzionamento della centrale del Mercure; nei contratti sottoscritti con le ditte fornitrici è specificato che la consegna verrà effettuata ai sensi del contratto, la ditta fornitrice fornirà idonea documentazione relativa alla provenienza del prodotto». Ma l’Enel gioca con le parole: «la provenienza del legno bruciato nella centrale del Mercure sarebbe certificata solo dall’Ufficio regionale che delibera sui tagli degli alberi e dall’Enel stessa. Se il controllore e il controllato coincidono che garanzie abbiamo della correttezza del procedimento?» si chiede Antonio Bavusi. «E poi c’è un’altra questione: la centrale del Mercure ha una potenza di 40 megawatt, capace di assorbire 400 tonnellate annue di cippato vergine, mentre per la necessità di Calabria e Basilicata basterebbe una potenza di 4 o 5 megawatt. Perché avviare un impianto così sproporzionato? E dove troveranno tutta la legna necessaria?».

Alla seconda domanda risponde in maniera tanto implicita quanto involontaria il comunicato di autodifesa dell’Enel: «Saranno queste due Regioni (Calabria e Basilicata), infatti, i maggiori fornitori di biomassa per la Centrale del Mercure. Solo eventuali integrazioni saranno reperite altrove». Secondo gli ambientalisti locali, viste le dimensioni dell’impianto, sembra improbabile che gli alberi tagliati nelle aree protette non finiscano ad alimentare la centrale. Il perché di un impianto di dimensioni eccessive è da ricercare altrove: «L’Enel potrebbe avere l’interesse ad ottenere un surplus di certificati verdi tramite l’energia pulita del Mercure, per poter inquinare maggiormente con altre centrali» spiega Bavusi.

Intanto, l’Enel ha annunciato a fine settembre di voler abbandonare l’impianto del Mercure per i troppi «rallentamenti burocratici e amministrativi». Gli ambientalisti de "Il Riccio" di Castrovillari e "del Cos. A" del Pollino accusano l’Enel di sventolare la minaccia occupazionale per allentare i controlli.

Anche la sinistra locale si sta muovendo. Dopo gli appelli pubblici di Rifondazione e dei Verdi, i Ds hanno chiesto un tavolo negoziale per ridiscutere la posizione dell’Enel nel Mercure. «Ma i faggi abbattuti nel Pollino sono solo una parte del problema - afferma Pino Paolillo, del Wwf Calabria - Recentemente il Cfs ha scoperto il taglio e l’asportazione clandestina di almeno 40.000 pini in due anni all’interno del parco dell’Aspromonte, senza che nessuno si accorgesse di nulla». Dalle diverse segnalazioni ricevute, pare che anche nel parco della Sila e in quello delle Serre le motoseghe abusive abbondino. E anche qui si parla di una vicina centrale a biomasse, nel crotonese. «L’allarme, per cui abbiamo lanciato una petizione (su www.italianostra.org) viene dalla complicità delle istituzioni locali - accusa Maria Teresa Liguori - Non solo tagliano il personale del corpo forestale, ma vorrebbero riperimetrare il Parco del Pollino, riducendolo di 9.560 ettari».


- Ci sono 5 contributi al forum. - Policy sui Forum -
> Pollino: l’ombra dell’Enel sugli alberi abbattuti nel parco nazionale
27 ottobre 2005

Chi ha coscienza ecologista o semplicemente coscienza che nel nostro Paese non si possa continuare all’indefinito a fare tutto ciò che si vuole nei parchi a discapito della natura che ci ospita e che Dio ci ha dato come risorsa, non come schiava, mandi (e faccia mandare) una mail all’associazione ambientalista nazionale Italia Nostra che sta portando avanti una Petizione a riguardo.

A: calabria@italianostra.org

Oggetto: SOS per i boschi della Calabria e Basilicata

Testo: "Spett.le Italia Nostra,

manifesto la mia solidarietà alla battaglia che state conducendo in difesa dei boschi in Calabria e Basilicata,

Buon lavoro,"

Nome Cognome, Città di residenza (eventualmente nome dell’associazione che si rappresenta)

> Pollino: l’ombra dell’Enel sugli alberi abbattuti nel parco nazionale
28 ottobre 2005

Inoltre al seguente link

http://www.wwf.it/lavoro/petizioni/Pollino.asp

è possibile sottoscrivere on-line una petizione WWF in difesa dei boschi del Pollino.

Firmiamo e facciamo firmare per favore!

Distintamente,

Giovanni

    Centrale del Mercure:
    10 novembre 2005

    Anche se mi rendo conto che all’ENEL non interessa la conservazione della Lontra nel Mercure-Lao come della buona salute del luogo e della sua gente di cui la Lontra è emblema, propongo ancora queste considerazioni, valutate Voi se c’è qualcosa di interessante da trarne, diversamente mi scuso per il tempo che Vi porterò via.

    Centrale del Mercure: ENEL, Laino B., ente Parco del Pollino e la Lontra.....che bella fiaba e quanta coerenza...

    Verificate pure :

    1) http://magazine.enel.it/natura/appunti/appunti_020/index.asp L’Enel mi invita "NEL CILENTO PER CONOSCERE LA REGINA DEI FIUMI, LA LONTRA"...quindi l’ENEL sarebbe felice (?) di sapere che nel Mercure-Lao, dove scaricherebbe la sua Centrale, di Lontre ce ne sono tante! (Prigioni et al. Distribution and sprainting activity of the Otter (Lutra lutra) in the Pollino National Park (southern Italy); Ethology Ecology & Evolution No. 2, Vol. 17, July 2005; 171-180 )

    2) http://magazine.enel.it/natura/regioni/basilicata/parchi/pollino/flora.asp "Il lupo, la lontra, l’aquila, il picchio nero, il gufo reale, la poiana e il biancone, il nibbio reale e il driomio, piccolo roditore dal pelo rossiccio simile al ghiro, sebbene presenti non sono facilmente avvistabili." (ah ...ma quindi ENEL lo sa bene che c’è la Lontra nel Parco del Pollino!)

    3) Parco del Pollino: BILANCIO DI PREVISIONE PER L’ESERCIZIO FINANZIARIO ANNO 2005 (disponibile liberamente online)

    http://www.parcopollino.it/bilancio%202005/Rel-Programmatica%2005.pdf

    a) pag. 7 : L’Ente Parco del Pollino ha tra i suoi compiti quello di difendere la Lontra (anche da scarichi industriali).

    Elenco Mammiferi

    ".....Lontra (Lutra lutra), ...

    ..Questo è solo un elenco di specie presenti nel Parco e può dare un’idea della grande ricchezza e qualità floro-faunistica, da sempre presente sui territori del Pollino, le quali hanno rappresentato dei motivi fondamentali che hanno portato all’istituzione del Parco che ha l’importantissimo compito di tutelarle e proteggerle in maniera adeguata per le generazioni future." Che belle parole..ma nei fatti?

    b) pag.16 : "A fianco dei progetti inseriti nella nuova programmazione per il 2005, 2006 e 2007, così come già riportato per i lavori pubblici, nell’elenco annuale del Programma Triennale per le Opere Pubbliche 2005-2007, verranno anche realizzati interventi programmati per il 2004 e che hanno completato o stanno per completare il loro iter autorizzativo e progettuale. In particolare

    19. Palazzo Attaddemo - Museo della Lontra Laino Borgo.." Ma la Lontra c’è viva e vegeta, come la salute del Mercure per ora! Vogliamo svegliarci? Con gli scarichi industriali dell’ENEL a Laino B. la Lontra potrebbe rimanere solo nel museo ...imbalsamata!

    c) pag.18 : "Proseguiranno inoltre le seguenti ricerche su base pluriennale che interessano anche gli anni 2006 e 2007:

    1. Ecologia e conservazione della Lontra nel Parco Nazionale del Pollino.." e meno male! Speriamo bene!

    Distinti saluti,

    Giovanni N. Roviello

Pollino: l’ombra dell’Enel sugli alberi abbattuti nel parco nazionale
26 aprile 2006, di : Giovanni N. Roviello |||||| Sito Web: SOS: Infrastrutture invasive nel Pollino!!!!

LAVORI DI "ADEGUAMENTO" DELLA SS SCALEA-MORMANNO.

Mi ha molto colpito il fatto che invece di pensare allo sviluppo sostenibile che in zona è indissolubilmente legato al turismo, al mare ed all’ambiente si vuole portare avanti un’opera di "adeguamento" della Scalea-Mormanno che non significa solo tagliare qualche curva o riasfaltare tratti come tutti vorremmo, ma nuovi tracciati che richiedono addirittura di tagliare centinaia di querce da sughero (le sugherete costituiscono elementi paesaggistici da inserire in zone di protezione di interesse comunitario DECRETO PRESIDENTE REPUBBLICA 8 SETTEMBRE 1997, n. 357 (GU n. 248 Suppl.Ord. del 23/10/1997)) tra Scalea e S.Domenica Talao, allargare la strada come se fosse un’autostrada anche all’interno del Parco del Pollino, scavare tunnel (!!) e viadotti sui fiumi (dopo il ponte di Messina, il ponte di Papasidero, che è SIC "Valle del fiume Lao", ZPS, Parco del Pollino....) senza rispetto dei poderi da espropriare ai contadini, degli alberi che sono le case degli uccelli, devastando le tane degli animali selvatici che non parlano e non votano alle elezioni, dei fiumi cristallini che scorrono rassegnati sotto le lordure di progetti che non li valorizzano ma li umiliano e del paesaggio che, come anche noi prima o poi dovremmo metterci bene in testa, ha un valore, anche economico se pensiamo che ci può essere TURISMO DI QUALITA’ ed il turista fugge dai mostri.

E’ chiaro che se non gira l’economia in queste zone si preferirà vendere anche la natura e l’anima della propria terra, aprendo la strada all’inquinamento, al degrado ed ai tumori fisici e consumistici che già imperversano altrove.

Però prima come si viveva?

AGRICOLTURA, ALLEVAMENTO, ARTIGIANATO...ora ci sarebbe l’AGRICOLTURA BIOLOGICA, AGRITURISMO, PAESI ALBERGO, TURISMO legato ad un MARE PULITO, alle TRADIZIONI, RAFTING sui fiumi, DIVING sulle coste, TREKKING nei boschi, BIRDWATCHING etc...Quanti e quali investimenti per queste cose dalle nostre parti? 0?

Non credo serva a nulla andare più velocemente con una mega strada da una situazione di disoccupazione, emigrazione, infelicità montana ad un’altra corrispondente costiera, tra un’insoddisfazione all’altra....bisogna darsi da fare in loco, formare cooperative, puntare su potenzialità come quelle che ho elencato. Non tutti hanno le risorse che la nostra terra ha con fiumi puliti, antichi paesi ricchi di storia e folklore, boschi verdi a due passi da un mare tanto azzurro da non poterlo distinguere dal cielo ed una pianura fertilissima, tra i pochi luoghi al mondo dove da secoli si coltiva il Cedro.

Se vi sta a cuore la natura del comprensorio del Pollino-Valle del Lao-Riviera dei Cedri, prendete anche voi informazioni sull’"ADEGUAMENTO" DELLA SS. "SCALEA-MORMANNO", sugli espropri non proprio milionari, dato che si tratta di terreni classificati come suolo agricolo,(elenco espropri: http://www.provincia.cs.it/provincia/albo2006.nsf/24f1fa820d1df89fc1256b5d0030a62c/b07c2f61e609757bc125713a002f8e60/$FILE/AVVISO%20-%20ELENCO%20DITTE%20PUBBLICAZIONE.pdf) e ragioniamo tutti assieme in democrazia per cercare un compromesso tra sviluppo (che sia SOSTENIBILE) e salvaguardia ambientale, ma per favore non facciamo abbattere SUGHERE e perpetrare altri scempi.

Nel territorio di Papasidero, Parco Nazionale del Pollino, Sito di Interesse Comunitario (SIC) e Zona a Protezione Speciale (ZPS) "Valle del Fiume Lao" dove vivono le rarissime lontre (Lutra Lutra) dovrebbe essere realizzato il viadotto ed il tunnel. Il viadotto, secondo il Progetto della Provincia di CS, dovrebbe congiungere le due sponde del fiume S. Nocaio, importante per la presenza della lontra e di altre specie animali, dietro la chiesa di S. Rocco. Inoltre la zona è ricca di boschi del Parco del Pollino che potrebbero essere deturpati!!

Giovanni N. Roviello

Chiediamo un Presidente del Parco competente
27 aprile 2006, di : Giovanni |||||| Sito Web: Chiedi qui un Presidente Competente

Tratto da http://www.basilicatanews.info/default.cfm?fuseaction=dettaglio&obj=8922

Il nuovo presidente deve essere competente, in possesso di forti motivazioni ambientali e coerente con gli indirizzi del parco, in grado di affermarsi anche a livello europeo per la fruizione dei valori ambientali del Pollino e capace di dialogare con le comunità ed i soggetti sociali e produttivi del parco. A tal proposito vanno evitate persone che rispondano a criteri di spartizione politica o di appartenenza ad un campanile. Proprio in questi giorni si assiste infatti ad “autocandidature e candidature” non solo anacronistiche ed inopportune ma addirittura non fondate su alcun criterio, se non quello di proseguire su una strada clientelare e di malgoverno. Accademia Kronos, assieme alle altre Associazioni firmatarie dell’Appello per Salvare il Parco Nazionale del Pollino (sottoscrivibile anche da tutti i cittadini sul sito http://www.olambientalista.it/salviamoilpollino.htm) in caso di incarichi affidati a politici esclusi dalle recenti consultazioni oppure a personaggi privi dei suddetti requisiti, annuncia sin da ora forti iniziative pubbliche con una ferma opposizione in tutte le sedi istituzionali e nella società civile per evitare che i valori ambientali del parco vengano ulteriormente messi a repentaglio da scelte sbagliate.

    Rafting Pollino: LAO da PROTEGGERE
    8 maggio 2006, di : Giovanni N. Roviello

    Rafting, Lontra, natura, cedri-agricoltura...e fogne: se amate il Lao aiutatemi a proteggerlo anche diffondendo come potete la notizia degli scarichi e soprattutto della necessità di porvi rimedio!!!!!

    credo sia degno di segnalazione il seguente articolo apparso sul Giornale di Calabria del 6/05/06 a pag.14. http://www.giornaledicalabria.it/filez/_GIORNALE_PDF_%20-%201%20-%20GIORNALE_PDF.pdf Questo perchè è necessario proteggere il fiume del rafting del Pollino dagli inquinamenti che giungono, anche tramite gli immissari come il Battendiero, dai vari comuni della Valle del Lao e dal Mercure lucano sia per poter continuare ad avere prosperità dal rafting e dall’agricoltura (es. dalla coltivazione del Cedro), sia per proteggere la pregevole fauna che popola il fiume (vedi Lontra) sia per evitare l’aggravarsi delle condizioni del mare (sarà da bere?) dove il Lao sfocia.

    Giovanni N. Roviello

    SEQUESTRATO IN CALABRIA UN IMPIANTO FOGNARIO a MORMANNO. Sono stati sequestrati dai carabinieri, in esecuzione di un decreto emesso dal procuratore della Repubblica di Castrovillari, Agostino Rizzo, e dal sostituto, Baldo Pisani, gli impianti fognari dell’ospedale civile di Mormanno e quello cittadino. I militari hanno anche notificato tre avvisi di garanzia ad altrettante persone per i reati di disastro ambientale colposo e scarico di acque reflue industriali. I destinatari degli avvisi di garanzia sono il sindaco di Mormanno, Gianluca Grisolia; il responsabile dell’Ufficio tecnico comunale, Vittorio La Greca, ed il direttore generale dell’Azienda sanitaria di Castrovillari, Ernesto Gigliotti. Per i tre si ipotizza il reato di disastro ambientale colposo e scarico di acque reflue industriali. Il sequestro, secondo quanto si è appreso, si è reso necessario dopo che è stato accertato uno sversamento di acque reflue dei due impianti fognari nel fiume Battendiero, con conseguente alterazione dell’equilibrio biologico.

Pollino: l’ombra dell’Enel sugli alberi abbattuti nel parco nazionale
16 novembre 2006, di : Ettore

Veramente vorrei sapere dove si trova il ministro dell’ambiente Pecoraro Scanio. Forse è troppo occupato a partecipare alle interviste televisive e ai salotti romani per interessarsi seriamente dell’ambiente e delle zone protette. Io gli ho scritto, ad esempio, per il problema della mancata apertura del Museo del Lupo di Alessandria del Carretto, ma non ho avuto ancora il piacere di avere una sua risposta. Con ministri simili...c’è poco da stare allegri. Povero Polino!
    Pollino: quanti misfatti!!!!
    14 gennaio 2007 |||||| Sito Web: FIRMA E FAI FIRMARE QUI!!!!!!!

    Anche i monumenti antichi, le chiese rupestri sono in pericolo a causa di interventi deturpanti come descritto al link:

    FIRMATE LA PETIZIONE SOSTENUTA DA ITALIANOSTRA, WWF, FAREVERDE MA SOPRATTUTTO DA TANTI PAPASIDERESI ED AMICI DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO E NATURALE DEL POLLINO IN PERICOLO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    http://www.petizionexcostantinopoli.blogspot.com/

    Pollino: QUANTI MISFATTI!!!!!!!!!
    14 gennaio 2007 |||||| Sito Web: FIRMA E FAI FIRMARE QUI !!!!!!!!!

    http://www.petizionexcostantinopoli.blogspot.com/

    SOLIDARIETA’ VERSO CHI NEL POLLINO DIFENDE I PROPRI SITI STORICI E NATURALISTICI DALLA BANALIZZAZIONE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!