La poesia della settimana: Máirtín Ó Direáin

Passato alla storia come il poeta non riconosciuto d’Irlanda, le sue poesie scritte in irlandese, ispirate alla vita condotta sulle Isole Aran, sono state tradotte in inglese per farle conoscere al mondo.

di Piero Buscemi - martedì 14 agosto 2012 - 2118 letture

Perdonami

Solo, ieri sera,
 Seduto in riva al mare,
 Il cielo appena nuvolo,
 Onde e terra calme,
 La tua forma regale
 È apparsa, come ombra,
 Sul mio schermo.
 L’ultimo guizzo della fiamma
 Di un amore
 Creduto morto
 Da tempo.
 Dolcemente ho chiamato
 Il tuo nome, come allora
 Solevo, ed un uccello
 Solitario
 Sulla sabbia
 A stridere impaurito.
 Perdonami, se neppure
 La tua cara ombra,
 Hai voluto
 A me vicina
 Ma il cielo era appena nuvolo,
 Onde e terra calme.

Máirtín O Díreáin Nato nel 1910 a Sruthán, Inishmore, nelle Isole Aran, figlio di un piccolo proprietario terriero, parlò esclusivamente irlandese fino all’adolescenza. Recitò dal 1928 al 1937 al Teatro Gaelico, per trasferirsi l’anno seguente a Dublino presso il Dipartimento Scolastico della città. La sua partecipazione ad un seduta di lettura nel 1938 lo ispirò a cominciare a scrivere poesie. Pubblicò a proprie spese due raccolte, Coinnle Geala (1942) e Dánta Aniar (1943), che trattano della sua vita nostalgica ad Aran. Rogha Dánta fu pubblicato nel 1949, aggiungendo quattordici poesie a precedenti opuscoli, ed è considerato un punto di riferimento nella poesia moderna irlandese. Il poeta incrementò il suo interesse verso il conflitto esistenziale tra il mondo rurale e quello urbano, la diaspora tra il tradizionale e il moderno. Ó morna agus Danta Eile (1957), il titolo del poema è l’apologia di un padrone di casa opprimente e capo ereditario nei confronti degli isolani che guidavano il suo bestiame in una scogliera durante la Guerra della Terra (come narrato in Feamainn Bhealtaine) e sembra abbia ispirato il poeta, che volle saperne di più di lui.

Con un attraente e semplice linguaggio, il suo lavoro mostra una capacità di osservazione acuta. Una caratteristica che colpisce è l’uso ripetuto di un vocabolario semplice, in cui parole come Cloch, CRE, Carraig e Tra (pietra, argilla, pietra e linea), vengono utilizzati per evocare i valori che il poeta vuole esaltare del mondo rurale rispetto alla società moderna. Ó Direáin ha ricevuto riconoscimenti, come il Premio dell’Istituto di Cultura Irlandese-Americana e dalla Freiherr Von Stein Foundation di Amburgo, nonché una laurea honoris causa da NUI. Rimase nella pubblica amministrazione fino al suo pensionamento nel 1975, e morì a Dublino nel 1988.


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