Jacopo da Lentini

Un salto nei secoli di un passato culturale siciliano e non solo. Quando la donna, tentatrice anche all’epoca, veniva innalzata al sublime da accostare all’ambito divino.

di Piero Buscemi - mercoledì 25 marzo 2015 - 4613 letture

Io m’aggio posto in core a Dio servire

Io m’ag[g]io posto in core a Dio servire,
 com’io potesse gire in paradiso,
 al santo loco ch’ag[g]io audito dire,
 u’ si manten sollazzo, gioco e riso.

Sanza mia donna non vi vorria gire,
 quella c’ha blonda testa e claro viso,
 ché sanza lei non poteria gaudere,
 estando da la mia donna diviso.

Ma non lo dico a tale intendimento,
 perch’io pec[c]ato ci volesse fare;
 se non veder lo suo bel portamento

e lo bel viso e ’l morbido sguardare:
 ché lo mi teria in gran consolamento,
 veg[g]endo la mia donna in ghiora stare.


(Mi sono posto nel cuore di servire Dio / come potessi andare in paradiso, / al santo luogo che ho sentito dire / dove si mantiene sollazzo, gioco e riso. // Non ci vorrei andare senza la mia donna / colei che ha testa bionda e viso chiaro, / che senza di lei non potrei godere / stando diviso dalla mia donna. // Ma a tale intendimento non lo dico / perché ci volessi fare peccato; / se non per vedere il suo bel portamento // e il bel viso e il morbido modo di guardare: / perché lo terrei in gran consolazione / vedendo la mia donna stare in gloria (in paradiso)).


Iacopo da Lentini (Jacopo o Giacomo) nacque nel c.1210 (morì nel c.1260). Le poche notizie che restano della vita pubblica di questo notaio imperiale e i pochissimi accenni storici dei suoi versi armonizzano con il ruolo di capofila e iniziatore della "scuola" che gli è stato attribuito a partire da Alighieri (*Dante Alighieri: Purgatorio, XXIV).

A lui risale la codificazione delle forme metriche: dalla canzone aulica, nei suoi vari schemi, alla canzonetta di genere popolaresco, al discordo. Oltre al trapianto dei modi e dei temi provenzali, gli si deve probabilmente anche l’invenzione del sonetto, che fu tra i primi a impiegare nelle tenzoni scolastiche.

vedi: scheda biografica su Antenati, storia delle letteratura europee.



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