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Keep it clean!

Istituiamo le bandiere blu alle persone

di Piero Buscemi - lunedì 15 luglio 2024 - 211 letture

Tempo fa proponemmo di istituire un portale sulla falsa riga di Tripadvisor o similari, con l’intento di raccogliere le testimonianze e le valutazioni dei clienti che frequentano strutture turistiche, in modo che i gestori potessero avere un archivio di clienti da evitare o da cercare.

Sembrava una proposta folle, ma sarebbe stata davvero una rivoluzione in campo turistico se qualcuno l’avesse raccolta. Perché, ammettiamolo, mentre milioni di soggiornanti, aspiranti chef, esperti tecnologici e quant’altro, ogni giorno si divertono a lasciare i loro commenti positivi o negativi sulle varie piattaforme internet, nessuno si preoccupa di farsi un esame di coscienza e pensare a quali condizioni ha lasciato la casa o la stanza che ha affittato per le vacanze, se ha rispettato il numero degli ospiti per il quale ha pagato, se ha creato problemi con il vicinato emettendo schiamazzi tutta la notte.

Vista la scarsa risposta a quella provocazione, stavolta vogliamo lanciare una nuova proposta, legata al rilascio delle bandiere blu che, ogni anno, vanno ad incrementare il numero delle località che fanno sfoggio di questo "discutibile" riconoscimento.

Tralasciando le varie scuole di pensiero sull’argomento, tra contraddizioni e conseguenze sulla cittadinanza che, spesso, di questi premi subisce anche danni economici senza un vero miglioramento delle condizioni di vita nel resto dell’anno, quando le località rimangono a loro esclusivo appannaggio, con i pro e i contro che tutto questo comporta. Quello che vogliamo proporre noi trova spunto in una delle nostre visite abituali in tante località turistiche.

Ci siamo recati in una delle località siciliane a maggior sviluppo turistico in questi ultimi anni. Stiamo parlando di Marzamemi che, in varie occasioni, abbiamo trattato come argomento nei nostri articoli, mettendo in risalto le contraddizioni e le lacune che questo antico borgo marinaresco denota, nonostante un’immagine a volte eccessivamente rosea che si preferisce dare.

Se l’abito non fa il monaco, si può aggiungere che la bella foto ricordo non fa l’efficienza di un luogo. I siti di promozione turistica e quelli specificatamente che gestiscono le prenotazioni sono stracolmi di belle immagini accattivanti, spiagge caraibiche e mare cristallino. Tutto questo non basta però a descrivere un luogo e, soprattutto, i turisti che lo frequentano.

Girando per le strade di questo borgo, come del resto ci è capitato di documentare in altre occasioni, si veda ad esempio Marzamemi (Girodivite, 4 settembre 2019) o, per trattare l’annoso problema della carenza d’acqua, Acqua di Marzamemi (Girodivite, 25 luglio 2022), anche in questa occasione abbiamo voluto mettere a confronto quanto la Natura ci ha messo a disposizione, già difficilmente da custodire senza gli obbrobri dell’uomo (il genere è ovviamente generalizzato, visto che la donna non è esente da queste considerazioni), e il passaggio impudico proprio dell’essere umano.

Il risultato è stato quello di costatare che la situazione è fin troppo stabilizzata ormai da diversi anni e nessun segnale fa presagire che, in breve tempo, possa migliorare, offrendo ai turisti un’immagine di efficienza e non solo d’apparenza.

Ed ecco che si incastona bene la nostra proposta di monitorare la qualità dei frequentatori di queste località, attraverso un portale dedicato dove poter consultare quello che gli operatori turistici preferiscono nascondere. Siamo convinti che, al di là delle amministrazioni che ci sono state e che ci saranno nel futuro, auspichiamo che l’immondizia abbandonata lungo i bordi delle strade, sulle scogliere e, peggio ancora, sugli arenili, non sia opera degli assessori al turismo dei vari comuni. Se così fosse, la situazione sarebbe ancora più drammatica, considerando che questi personaggi politici sono scelti ed eletti dalla cittadinanza. Ma di questi tempi, qualsiasi ipotesi è plausibile.

Il colmo, poi, alleghiamo una foto molto esplicativa, è aver trovato un cartello che invitava a mantenere la stessa pulizia che si tiene in casa propria. Ci siamo chiesti in quale case vivano coloro che hanno lasciato lo schifo ritratto nella foto. L’unica risposta ricevuta: forse non conoscono la lingua usata per scrivere il cartello!

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Il borgo di Marzamemi
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Spazzatura incustodita a ridosso della Spinazza
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Brindisi all’inciviltà
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Cartello di civiltà contraddittoria


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