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Addio John Hurt

Si è spento il grande attore inglese, all’età di 77 anni, dopo una vana lotta contro un tumore al pancreas.

di Piero Buscemi - sabato 28 gennaio 2017 - 9961 letture

Quando nel 1980 lo vedemmo sul grande schermo, recitando in una delle sue più toccanti interpretazioni, The Elephant Man del regista David Lynch, John Hurt era già un divo della settima arte, protagonista indimenticabile del film di fantascienza Alien e davvero struggente in Fuga di mezzanotte, già qualche anno prima.

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John Hurt e Anne Bancroft in Elephant man

La sua capacità camaleontica di passare dalle vesti del tossicodipendente compagno di cella dello studente universitario Billy Hayes, nel film interpretato da Brad Davis, storia vera di un’avventura nelle carceri turche di un giovane americano scoperto all’aeroporto di Istanbul con una cinta di haschish, che dopo diverse esperienze drammatiche, riuscirà a fuggire e tornare in patria, a quelle del protagonista di Elephant Man, alias Joseph Merrick, l’uomo vissuto nella Londra vittoriana di fine ’800 e deformato a dismisura a causa della sindrome di Proteo, hanno collocato John Hurt nell’olimpo della cinematografia britannica ed internazionale.

Erano gli anni dell’esplosione della carriera di Rober De Niro, altro grande protagonista d’oltreoceano dell’arte in celluloide, che in quegli anni ’80 fu più volte il diretto antagonista nella raccolta dei consensi della critica e dei prestigiosi premi, quali gli Oscar. Fu proprio De Niro a strappargli l’Oscar per la pellicola The Elephant Man, grazie alla maestosa interpretazione dell’attore italo-americano in Toro Scatenato di Martin Scorsese.

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John Hurt in 1984

Le doti recitative di Hurt gli hanno consentito di rivestire i ruoli più contrastanti, che una carriera cinematagrafica possa concedere ad un artista. E’ stato Winston Smith, il personaggio di 1984, film tratto dal romanzo di George Orwell e diretto da Micheal Radford, un istrione Gesù in La pazza storia del mondo di Mel Brooks, regista con il quale recitò anche nella parodia Balle Spaziali che faveva il verso ad Alien. Ma è stato anche Chandler, l’aviatore inglese del film La linea del fiume del regista romano Aldo Scavarda e ambientato nella seconda guerra mondiale.

E’ stato anche protagonista del discusso e rivalutato col tempo I cancelli del cielo di Michael Cimino, il regista del noto film Il cacciatore, ironia della sorte, epica produzione cinematografica interpretata da Rober De Niro. Farà parte anche del cast di Harry Potter e la pietra filosofale di Chris Columbus, dove reciterà anche nei successivi Harry Potter e i doni della morte Parte 1 e 2 del regista Davi Yates. Ha recitato anche nel fantasy Melancholia del regista danese Lars von Trier e nel recentissimo Jackie di Pablo Larraìn, il film ispirato alla vita di Jacqueline Kennedy.

John Hurt rientra tra i grandi attori made in England, una nazione che ha saputo consegnare alla storia della cinematografia mondiale tanti artisti eclettici, imprevedibili, estrosi e di una grande capacità interpretativa, quali Micheal Kaine, Ian McKellen, Ben Kingsley, Antony Hopkins per citarne qualcuno.

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John Hurt in Alien

Una scuola che, fondata su una grande tradizione teatrale, ha saputo darci un’immagine poetica e mistica del mondo britannico, in pieno contrasto con quella stereotipata che abbiamo memorizzato dai libri di scuola, monopolizzata dalla casa reale, gli autobus a due piani, le vecchie cabine rosse, fish and chips. Tutto intorno all’Union Jack.

John Hurt si è spento il 27 gennaio. Qualche giorno prima, il 22, aveva compituo 77 anni.


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