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Italia di volley femminile si tinge d’oro a Parigi

25-18/25-20/25-17. Un risultato che non lascia dubbi sul dominio italiano in tutto l’incontro.

di Piero Buscemi - domenica 11 agosto 2024 - 718 letture

Vincere una medaglia alle Olimpiadi, oltre ad essere uno dei maggiori prestigi di una carriera sportiva, non è mai un riscontro scontato ai sacrifici fatti, tra rinunce, allenamenti, rischi infortuni e condizioni psico-atletiche soggette a inevitabile alti e bassi.

Qualche eccezione c’è sempre stata, anche nelle ultime edizioni. Nell’atletica leggera, quando gli avversari si preparavano ai blocchi di partenza della finale dei 100 metri piani e, intento nelle sue smorfie e moine caccia-tensione, Usain Bolt era sulla linea di partenza, pensare davvero di poter strappare il primo posto, era davvero impensabile. Lo stesso potremmo dire per il torneo maschile olimpico di basket. Qui, la scritta "USA" sul tabellone elettronico che riporta i nomi delle squadre finaliste, non ha mai lasciato alcun dubbio sull’esito finale. Per la cronaca, il così detto Dream Team statunitense a Parigi si è portato a casa la quinta medaglia d’oro consecutiva.

Quando poi, pur coscienti delle proprie possibilità e della convinzione di giocarsela alla pari con chiunque, ti ritrovi dall’altro lato della rete una delle compagini più accreditate al titolo finale, ossia la formazione femminile di volley statunitense, prendere coscienza di quanto appena fatto, proprio qualche millesimo di secondo dopo l’ultima schiacciata americana che termina fuori, sancendo di fatto la vittoria, non è proprio la sensazione scontata che passa per la mente dal primo turno di servizio che da avvio alla partita.

Le vicende sportive italiane, sicuramente colme di soddisfazioni nelle varie discipline che ci hanno fatto gioire in questa edizione parigina delle Olimpiadi, avevano visto la sera precedente la disperazione e la delusione del nostro Gianmarco Tamberi, aggredito dalla sfortuna legata alle sue condizioni fisiche che, nonostante una caparbietà e una infinita forza mentale, lo hanno visto costretto a fallire l’ultimo atto della competizione del salto in alto.

La squadra dell’immenso Julio Velasco si era già garantita la vetrina su uno degli ultimi podi di questa edizione, garantendosi la finale del volley femminile contro gli Stati Uniti, dopo avere vinto senza particolari patemi il girone C di qualificazione alle fasi finali. Dai quarti in poi, il dominio della squadra italiana e la superiorità dimostrata in campo contro le storiche avversarie di sempre che, non raramente, erano state artefici di profonde delusioni, non ultima la Serbia, è stata sempre più evidente.

Nei quarti, annientata proprio la Serbia con un indiscutibile 3-0. In semifinale una coriacea Turchia, pur impegnando la squadra italiana in una partita equilibrata più di quanto il punteggio ha manifestato, si è dovuta arrendere subendo anch’essa un netto 3-0.

A questo punto del torneo, forse qualsiasi formazione avrebbe affrontato la finale con la certezza di salire, qualsiasi risultato si sarebbe registrato, sul secondo gradino del podio. Avere di fronte poi le campionesse olimpiche in carica e dall’edizione 2008 di Pechino, stabilmente sul podio con altre 3 medaglie d’argento e una di bronzo nella propria bacheca, poteva far pensare alla formazione italiana come a un vittima sacrificale, degna co-protagonista del successo americano.

Forse, all’inizio dell’incontro, le stesse statunitensi si aspettavano un’avversaria più morbida e più arrendevole. Sicuramente avevano fatto i conti male, non considerando la cattiveria e la carica agonistica che mister Velasco ha da sempre trasmesso nella mente delle sue giocatrici. Senza considerare che già con la mitica squadra maschile si era aggiudicato l’argento nell’edizione dei Giochi ad Atlanta, perdendo in finale contro i Paesi Bassi solo al quinto set.

A far cambiare idea sull’esito di questa finale, a partire dallo staff americano ad arrivare agli stessi commentatori televisivi che, con molta fatica, seguivano le traiettorie delle bordate della Egonu, della Sylla e della Bosetti, ci ha pensato un gioco di squadra e una concentrazione che hanno mostrato, sin dai primi punti, la presa di coscienza che la vera squadra da battere era proprio quella italiana.

Senza nulla togliere alla squadra americana, l’intero incontro è stato a senso unico, caratterizzato da un breve equilibrio iniziale nel punteggio ad ogni inizio set, immediatamente pendente a favore della squadra italiana. Si è avuta la sensazione, non crediamo di peccare di presunzione, che l’ultima schiacciata mandata fuori dalla schiacciatrice statunitense Thompson, sia stata una liberazione per le nostre avversarie, stressate e incapaci di contrastare il dinamismo e l’aggressività della nostra formazione.

Chiudiamo quindi, elencando le convocate a queste Olimpiadi e i nomi di queste fantastiche ragazze che ci hanno regalato un altro momento di gloria sportiva:

 Carlotta Cambi

 Alessia Orro

 Ekaterina Antropova

 Paola Egonu

 Caterina Bosetti

 Alice Degradi

 Gaia Giovannini

 Loveth Omoruyi

 Myriam Sylla

 Anna Danesi

 Sarah Fahr

 Marina Lubian

 Monica De Gennaro

 Ilaria Spirito (libero)

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Italia volley femminile medaglia oro


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