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Terri e l’accanimento religioso

La vicenda di Terri Schiavo dimostra l’ideologizzazione spinta dei cristiani radicali nell’affrontare l’eutanasia.

di Lorenzo Misuraca - venerdì 25 marzo 2005 - 5666 letture

La vicenda di Terri Schiavo, al dì là della sua conclusione in ogni caso densa di amarezza, dimostra l’ideologizzazione spinta dei cristiani radicali nell’affrontare l’eutanasia.

Secondo i vari movimenti per la vita, staccare il tubo che tiene in vita un malato terminale in stato vegetativo da 15 anni è un omicidio: solo Dio può decidere quando è ora di partire.

Va bene.

Ma allora operare, rianimare, intubare, usare polmoni artificiali, trasformare una persona in una pianta rara dentro una serra ipertecnologica, e tenerla in vita ad aeternum...questo non è andare contro la volontà di Dio? La malattia e la morte fanno parte della storia dell’umanità e della terra sin dalla sua creazione (per chi ci crede), l’intubamento no.

Allora che si lotti pure per mantenere in vita un malato terminale. Ma si eviti di scomodare Dio e si ammetta che il motore di tanta foga è l’antico, sano, comune egoismo di ogni essere umano che vuol tenere con sè ancora per un po’ il proprio caro.


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> Terri e l’accanimento religioso
28 marzo 2005, di : dani

Sono d’accordo..ma nel caso di Terri Schiavo, l’unica fonte "esterna" è il tubo per cibo e acqua... NON mille macchinari per tenerla in vita ad ogni costo!!!!!!! Eutanasia e questo caso sono due cose ben diverse!
Respirare e grattarsi
30 marzo 2005, di : Francesco Chiantese |||||| Sito Web: respirare e grattarsi?

Condivido quello che dici. Io credo che la domanda da porsi prima di chiedersi se qualcuno è in vita sarebbe "cos’è la vita?"...

E’ vero.... Terry Schiavo non ha lasciato niente di scritto...ed è difficile doversi fidare di ciò che ha "detto" al marito (che nel frattempo ha un’altra vita con un’altra famiglia e che non sapremo mai che rapporto ha nei confronti della sua ex che sta in stato vegetativo in un ospedale) o di ciò che ha "detto" ai genitori...ed è vero anche che, quello che la scienza dice oggi rispetto alla sua capacità di comunicare, può rivelarsi smentito domani... Ma per noi che siamo fuori da quella vicenda personale e particolare, (che è appunto un "caso"), l’unica riflessione resta proprio questa: per definire l’essere "in vita" dobbiamo realmente appellarci ad un parere medico e basta? Vivere vuol dire realmente nutrirsi (e non mangiare), respirare, ed avere più o meno prurito da qualche parte?

> Terri e l’accanimento religioso
1 aprile 2005, di : Lanterius |||||| Sito Web: Centro Orientamenti e Tradizione

Da cattolico italiano, senza voler entrare nei particolari, non è facile trattare brevemente la particolare vicenda di Terry Schiavo, la donna americana in coma da 15 anni, morta il 31 marzo. Terry Schiavo dal 18 marzo non veniva più alimentata artificialmente a seguito della richiesta del marito, Michael Schiavo, accolta da un tribunale americano e contrastata dai genitori di Terry. Una vicenda complicata, sulla quale sono stati spesi molti commenti anche dal mondo della politica. Il giorno stesso della morte di Terry Schiavo, il Ministro italiano della Salute, Girolamo Sirchia, a Torino per una giornata dedicata alla sanità, ha così commentato la vicenda: «Spero che gli italiani sappiano capire fino in fondo che i valori del nostro popolo si ancorano a comportamenti totalmente diversi da questi, cioè comportamenti di aiuto, affetto e sostegno, non comportamenti che prevedono di far morire la gente». I mezzi di comunicazione hanno contribuito ad aumentare la confusione. «E’ un problema che attiene alla coscienza di ognuno, io da cattolico penso che solo Dio può decidere quando il dono della vita può essere tolto». Così Silvio Berlusconi, a “Radio anch’io”, ha commentato la vicenda di Terry Schiavo. Berlusconi, da cattolico, quindi pensa che solo Dio può decidere quando togliere il dono della vita, dunque è contro l’aborto, o no? Certamente la vita è un dono di Dio. L’essere umano non può sostituirsi a Dio nel togliere ma anche nel dare la vita a proprio piacimento, come nella fecondazione artificiale. Detto questo, mi preme precisare la mia contrarietà sia all’eutanasia, come all’aborto, sia all’accanimento terapeutico, come forse nel caso di Terry Schiavo. Ahi me! Non mi stupisce più tanta confusione fra i cattolici; come nella questione della donazione, o meglio predazione degli organi. Infatti, un conto è l’eutanasia, detta anche la “dolce morte”, dove viene procurata la morte tramite un’iniezione letale e un altro conto è stata la morte naturale di Terry, dolorosa per chi non ha Fede. Ma allora intubare, usare polmoni artificiali e quanto altro, tenendo una persona in vita ad aeternum, non è forse andare contro la volontà di Dio? Un cristiano, per chi crede, non può temere sorella morte, da cui nessun che vive può scappare. Ora Terry riposa in pace.
> Terri e l’accanimento religioso
9 maggio 2005

Voi sareste tutti morti da tempo. Siete in stato vegetativo dalla nascita.
respirare e grattarsi
13 maggio 2005, di : Dott. Pasquale Squincimarro

PROVI A CURARE MAGGIORMENTE L’IGIENE PERSONALE E VEDRA’ CHE LO STIMOLO A GRATTARSI DIMINUIRA’, MI FACCIA COMUNQUE SAPERE L’EVOLVERE DELLA SITUAZIONE. POTRA’ SE LO VUOLE CONTATTARMI SUL SITO WWW.DICA33.IT