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Cinzia Banelli, la compagna So, ha spiegato agli inquirenti il motivo del suo pentimento. "Ho scelto di collaborare perché era l’unica possibilità che mi rimaneva per dare a mio figlio una vita normale, o almeno per garantirgli una madre". Credo di non essere l’unico ad aver provato, vedendo la foto della brigatista arrestata, un senso di forte sgomento. Come poteva una donna incinta aver scelto la morte come faro della propria esistenza. Ora è arrivata la risposta: non poteva, o almeno non per sempre. "Non ero un buon militante - ha raccontato Banelli - e non mi riconoscevo in certi rigidi criteri dell’organizzazione. Non ho mai pensato, tra le altre cose, che le scelte politiche dovessero implicare l’abbandono di tutto il resto". Come spesso accade, al di là delle vuote retoriche cinematografiche e giornalistiche, sono quelli che rompono le righe a interrompere i massacri, a offrire una via d’uscita al vicolo cieco della violenza. Sono quelli che vivono con disagio il proprio esercito, si tratti di Br o di Terra Santa, e cambiano senza perdere dignità -anzi spesso ritrovandola. Lo fanno per stanchezza o per sete di vita. Nel caso di Cinzia,per istinto materno. Per pura biologia.