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Voci dal piano di sotto

Voci dal piano di sotto / di Gianfranco Mammi. - Macerata : Quodlibet Compagnia Extra, 2024. - 240 p. - (Compagnia Extra). - ISBN 978-88-2292-232-8

di Alessandra Calanchi - lunedì 24 giugno 2024 - 312 letture

Non aspettate ottobre o novembre a leggere questo libro. Luglio e agosto vanno benissimo. Sì, perché i racconti che lo compongono sono 31 e, come scrive E.C. nel risvolto di copertina, “Consiglio di leggere un racconto per sera, in modo da prolungare per un mese il piacere”. Io sono stata indisciplinata e l’ho letto in giugno, che ha solo 30 giorni, ma voi no, vi prego, fate come vi dico.

Ognuno di questi racconti, da “Amaranto” fino a “Polo Nord, Polo Sud”, va non solo letto, ma assaporato. C’è da ricamarci sopra, da riempire i vuoti, da degustarne il retrogusto. Vi avverto che dovrete più volte ricorrere alla sospensione dell’incredulità, che altrimenti non ci crederete mai che possono esserci due Garibaldi nello stesso racconto, o che si possa parlare dentro le melanzane come in un telefono, o imparare a respirare alla rovescia.

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Copertina di Voci dal piano di sotto, di Gianfranco Mammi

Mammi è un fine umorista, ma è anche esistenzialista; ama il grottesco ma anche il simbolico e il surreale, l’iperbolico e il sintetico. “La passeggiata” è un piccolo capolavoro da leggere più volte anche nello stesso mese, prima o dopo i pasti. Vorrei quasi impararlo a memoria, in onore di Edgar Allan Poe e della sua poetica della brevitas. Non c’è una parola fuori posto, nemmeno una di troppo.

E che dire del finale del racconto che chiude il volume, dedicato implicitamente a Modena con toni che ricordano le Città invisibili di Calvino, ma soffusi di un affetto tutto personale: “Se uno che viene da fuori prende una mappa […] si accorge quasi subito di una cosa che sfugge a chi in città ci vive da decenni e non ha bisogno di consultare delle mappe: ci sono due veri e propri poli […] E finalmente si capisce a cosa serve la via Emilia, in una città come questa: la via Emilia ci serve da Equatore” (p. 228).

Tra un morto che bestemmia e un bambino extraterrestre, un caffè americano e un salame dell’appennino, il tempo della lettura passa in fretta e invoglia a continuare, e vi avverto: è un libro che dà dipendenza. Per fortuna troverete ancora sul mercato le sue opere precedenti, che qui elenco: Uomini senza Mercedes (2002), Vita di “Ridolini” (2010), Ugo il Duro (2020), Nostra Signora dei Sullivan (2021), Pluriball (2023), più tutti i racconti che potere trovare qua e là su Linus, Tèchne, Panta, Griselda, L’accalappiacani, Almanacco Quodlibet e su vari siti web.


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