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Poesia è politica (14): Nostra oscura disfatta

interZONE / di Angelo Guida ; introduzione di Gianni Darconza. - Günzburg : Oakmond, 2023. - 158 p. - ISBN 978-3-96207-366-4

di Alessandra Calanchi - domenica 26 maggio 2024 - 1136 letture

Il viaggio a cui ci invita questo poeta – il cui nome e cognome (reali) sono così evocativi da far quasi supporre l’adozione di uno pseudonimo – è un viaggio nell’anima, come rivela Darconza, a cui dedicare una certa attenzione. Le tappe, infatti, sono molteplici e includono piccoli universi di conoscenza (“Antimateria”, “Entropia”), angoli e luoghi, sintagmi e transverberazioni, giochi di parole e microcosmi dell’altrove.

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Copertina di InterZone, di Angelo Guida

Ma Guida ci… guida, appunto, prendendoci per mano e mettendo subito in chiaro che dietro lo scherzo c’è la serietà, che dietro all’incomprensibile c’è la verità. Per esempio, ci spiega che Interzone era il titolo provvisorio del Pasto nudo di William Burroughs, poi usato dallo stesso autore per una raccolta di racconti. Primo indizio. Subito dopo ci lascia un’altra traccia – la Zone di Apollinaire – e di qui il passaggio al flâneur-turista-artista, che trova proprio nell’ “interzona” (nell’altrove, negli interstizi) la sua comfort zone, è breve.

Il terzo indizio è il carattere multilinguistico della silloge. Alcune poesie sono presenti, infatti, anche nella loro versione in altre lingue, in una sorta di puzzle geo-culturale caleidoscopico. Un progetto che rivela il suo significato solo attraverso le singole letture.

Ma al di là della sperimentazione stilistica, gli indizi ci portano ai contenuti. Fra questi, la tragedia dell’11 settembre 2001, in “Zero” (p. 37):

Abita la terra
una catastrofe incolore
con segni intermittenti
fra il cielo e il fuoco.

Mai è stato così caldo
il fiato d’estate.
[…] (p. 37)

Un omaggio a Wislawa Szymborska, in “Aura” (p. 55):

Perché le cose ci sopravvivono?

Tutto continuerà a esistere, indifferente,
quando noi non ci saremo.
[…]
Neanche loro, tutto sommato,
ci mancheranno più di tanto
(sarà un pacifico vicendevole infinito ignorarsi)

La denuncia dell’avidità umana (che io interpreto come società capitalistica, ma è una mia lettura personale) in “Transverberazioni”, dedicata a Umberto Eco:

[…]
… un attimo raggelante
registra la dissoluzione:

“Potere, profitto,” e ancora “profitto”,
sussurra l’abisso mentre ci sottrae la carne,
nostra oscura disfatta. […] (p. 65)

E, ancora, la denuncia delle storture della globalizzazione in “IMHO” (p. 54):

[…]
Li vedi: i grandi barbari bianchi
che fanno la corte ai piccoli barbari gialli
e i diritti umani cancellati uno a uno
(con progressione geometrica da Tien An Men in poi)
per tacito accordo e mancanza di pudore
causa i soldi, tanti soldi, unheimliches Geld.

Tutte le poesie, inoltre, hanno un titolo, quasi tutte un’epigrafe, e molte anche qualche nota. Ho parlato impropriamente di “dediche” anche se in realtà non ci sono dediche a Bruce Springsteen e a Umberto Eco, semplicemente il poeta ha messo delle loro frasi in epigrafe perché si collegano al contenuto delle singole poesie. Le dediche vere sono a F. Gehry, a P. Celan, a P. Levi e alla figlia del poeta.

Il poeta è tutto fuorché ermetico: simbolista, espressionista, metafisica, ironica, la sua poesia dilaga, divampa, come un fiume in piena o un incendio boschivo. La carta sembra non bastare.

Il volume è stato proposto al Premio Strega Poesia 2024.


Pagina web editoriale.


Angelo Guida è laureato in Giurisprudenza e vive e lavora a Bernalda, in provincia di Matera. Con questa raccolta si è classificato al primo posto al terzo Premio letterario internazionale Maria Cumani Quasimodo (2019). Ha inoltre tradotto e curato America! America! (Ventura 2022), la prima antologia italiana delle poesie di Delmore Schwartz.


Vedi anche: Ende, e: Transverberazioni / di Angelo Guida.



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