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Persone: Giovanna Marini, folker

È morta a 87 anni la cantautrice Giovanna Marini, che studiò e divulgò la tradizione musicale popolare italiana

di Redazione Risonanze - giovedì 9 maggio 2024 - 843 letture

È morta a 87 anni Giovanna Marini, cantautrice e studiosa che a partire dagli anni Sessanta svolse un importante ruolo nel recupero e nella divulgazione della tradizione musicale popolare italiana, anche attraverso gli spettacoli del progetto noto come Nuovo Canzoniere Italiano. Girando l’Italia, Marini studiò per anni come la memoria storica era stata registrata e tramandata attraverso le canzoni popolari, e contribuì alla loro conservazione eseguendole dal vivo e incidendole in molti dischi. A uno spettacolo del Nuovo Canzoniere Italiano al Festival dei Due Mondi di Spoleto del 1964 è attribuito il merito di aver reso popolare “Bella Ciao” e di averla associata così efficacemente e strettamente alla Resistenza partigiana.

Marini era nata a Roma nel 1937 in una famiglia di musicisti, e dopo essersi diplomata al conservatorio di Santa Cecilia in chitarra classica proseguì gli studi con Andrés Segovia. Frequentando intellettuali come Pier Paolo Pasolini e Italo Calvino approfondì le sue conoscenze della tradizione popolare italiana e decise di dedicarsi allo studio delle canzoni sociali e politiche e della storia orale. Si unì al Nuovo Canzoniere Italiano, un gruppo nato all’inizio degli anni Sessanta su iniziativa degli etnomusicologi Roberto Leydi e Gianni Bosio, cantando per anni sia negli spettacoli dal vivo sia in diversi dischi registrati dall’etichetta I Dischi del Sole.

La sua attività di recupero e riproposta delle canzoni popolari italiane proseguì in forme diverse assieme a Dario Fo (con cui portò in scena lo spettacolo Ci ragiono e canto), a cantautori come Paolo Pietrangeli, Ivan Della Mea e Gualtiero Bertelli, e attraverso l’insegnamento, specialmente alla Scuola Popolare di Musica di Testaccio a Roma, che contribuì a fondare nel 1975.

Fonte: Il Post.



Cara Giovanna, caro Paolo... un abbraccio dalla redazione di Girodivite.


Addio a Giovanna Marini, il racconto cantato dell’altra Italia / di Claudio Vedovati

Muore a 87 anni dopo breve malattia una delle grandi protagoniste della musica popolare italiana. Fece con le canzoni quello che Calvino fece con le fiabe, Pasolini con la poesia in dialetto, Dario Fo con il teatro popolare

Compositrice, cantante, ricercatrice e didatta, Giovanna Marini ha fatto con la musica di tradizione orale quello che Calvino ha fatto con le fiabe, Pasolini con la poesia in dialetto, Dario Fo con il teatro popolare. Narrare un’altra Italia.

Romana, figlia del compositore Giovanni Salviucci e allieva di Andres Segovia, ha scoperto il canto popolare e la storia orale cantata frequentando Pier Paolo Pasolini, Italo Calvino, Roberto Leydi, Gianni Bosio, Diego Carpitella. A partire dagli anni ’60 si è messa in viaggio per incontrare e restituire le voci di una tradizione viva. I suoni del rito, del dolore, della protesta. Nel 1964 ha partecipato allo spettacolo “Bella Ciao”, al Festival de Due Mondi di Spoleto, e nel 1966 a "Ci ragiono e canto" di Dario Fo. Ha fatto parte del Nuovo Canzoniere Italiano. Dalla mondina Giovanna Daffini ha imparato i modi della contadina, dal poeta sardo Peppino Marotto l’arte del racconto.

Negli anni ’70 ha fondato la prima scuola popolare di musica in Italia, quella del Testaccio. Bisognava studiare, conoscere. Al Folkstudio è stata al fianco dei giovani cantautori romani, come Francesco De Gregori. Dal 1991 al 2000 ha insegnato Ethnomusicologie appliquée alla Université de Paris VIII.

Con altri suoni, Giovanna Marini ha messo in musica le grandi ferite della nostra storia. Un canto necessario, dalle Fosse Ardeatine alla strage di Ustica. E la morte di Pasolini. "Un paese che è capace di uccidere un poeta è un paese malato", diceva.

Oratori, cantate, ballate, il ritmo del parlato, le voci spinte che danzano l’una con l’altra. Per lei quella popolare era la vera musica d’avanguardia.

Video e articolo su RaiNews.



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