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Militello: Né arte né parte, tra sacro e profano

Si è conclusa a Militello in Val di Catania la Sagra della Mostarda e del Ficodindia, che ha visto per tre giorni arrivare da tutte le zone limitrofe carovane di camperisti, sbandieratori, giullari, artisti di strada, venditori ed acquirenti...

di Paola Fagone - giovedì 28 ottobre 2004 - 5103 letture

Si è conclusa a Militello in Val di Catania, piccolo centro del Sud Calatino, la Sagra della Mostarda e del Ficodindia, che ha visto nei giorni 16, 17 e 18 Ottobre scorsi e solo per tre giorni, (meno male) arrivare da tutte le zone limitrofe carovane di camperisti, sbandieratori, giullari, artisti di strada, venditori ed acquirenti; insomma, tutto il popolo di figuranti che qualsiasi sagra che si rispetti, deve necessariamente avere.

Tanta confusione e una boccata di ossigeno alla micro economia locale, anzi individuale, che per decollare meriterebbe una sagra a settimana.

Tra le tante iniziative extra folcloristiche si è però cercato di inculcare, alla bolgia di turisti, tentati e distratti dall’eco di sirene dei venditori indigeni, un percorso alternativo che prevedesse un attenzione particolare agli scenari barocchi, meravigliosamente tirati a lucido, e agli altri itinerari patrocinati dall’Unesco.

Certo, tra una degustazione di mostarda calda ed un portale del seicento è difficile districarsi. Per fortuna qualcuno ha saputo cogliere le proposte alternative al panino con la salsiccia, e godere della personale d’arte di Ivano Di Mattia.

Ivano Di Mattia vive e lavora a Scordia, sua città natale, ha compiuto gli studi a Catania, presso l’Accademia di Belle Arti, sotto la guida del maestro Tano Brancato e dal 1997 ad oggi ha curato diverse mostre personali e collettive. Le sue opere nel corso degli anni si sono modificate, a volte profondamente; con un attento lavoro di ricerca ha saputo trovare nuove soluzioni stilistiche e superare magistralmente, è il caso delle sue ultime produzioni, l’accostamento, non sempre "gradito", al maestro Brancato. Fluid Art è l’ultima tappa del suo percorso artistico ed il titolo di una recente mostra, curata dalla Galleria l’Arte Club di Catania, nella quale ha saputo esprimere le sue nuove intuizioni.

Salvatore Paolo Garufi, esperto d’arte e raffinato interprete di tutte le forme espressive contemporanee, descrive le contraddizioni delle opere del Di Mattia in un depliant che introduceva i contenuti della mostra svoltasi a Militello in Val di Catania, mettendo in evidenza il percorso intrapreso nella sua ultima produzione. Chiacchierando con Ivano Di Mattia si può notare in lui la voglia di costituire un nuovo genere, impresa assai ardua nel panorama artistico, variegatissimo, degli autori moderni e contemporanei.

Ma ci riesce benissimo quando ci trasporta in quei paesaggi annacquati, dai quali fanno capolino le campionature classiche della produzione delle sue origini. Avremmo voluto per questo giovane artista uno spazio più curato, la Biblioteca Comunale di Militello in Val di Catania, pur essendo custode di tesori di inestimabile valore, non ha consentito un allestimento carico di atmosfera e di spazi per potere apprezzarne il valore delle opere in mostra.

Le opere di Ivano Di Mattia infatti hanno dei tempi di metabolizzazione molto lunghi.

Per poterne gustare tutta la carica emotiva, a mio avviso, era necessario curare un allestimento più consono, che purtroppo è venuto meno in questa occasione. Si spera in un’altra possibilità per il Comune di Militello, il quale non vorrà certamente perdersi l’opportunità di promuovere ogni forma d’arte, con spazi attrezzati messi a disposizione dei giovani talenti.

Qualche altra Pubblica Amministrazione è riuscita nell’impresa con grande successo, facendosi promotore di talenti che altrimenti avrebbero delle grosse difficoltà ad esprimere il proprio potenziale artistico.

Rischiare in questo senso può significare inaugurare nuove strade percorribili, anticipare una tendenza, un "mecenatismo", che ha già avuto precedenti illustri in altre epoche.


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> Militello: Né arte né parte, tra sacro e profano
8 novembre 2004, di : Angelo Compagnino

Complimenti. Un bell’articolo, una bellissima festa non sapevo che esistesse, manco da troppi anni. Sono orgoglioso di leggere su internet un articolo sul mio paesino,e nel contempo molto felice. Un saluto a Francesco. Angelo Compagnino
    > Militello: Né arte né parte, tra sacro e profano
    11 novembre 2004

    Carissimo Angelo, grazie per i complimenti, mi hai resa felice. Ecco l’indirizzo del sito di Militello: www.comunemilitello.it - troverai notizie, foto, curiosità e resterai sempre aggiornato sugli appuntamenti. Da quale parte del mondo scrivi? A presto e ancora grazie.