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Milano: Basta morti per strada

La Milano che dice basta a una strage che continua silenziosa. Il 25 ottobre 2023, sotto l’arco di Porta Romana...

di Silvia Zambrini - mercoledì 1 novembre 2023 - 609 letture

Si è svolta giovedì 25 ottobre sotto l’arco di Porta Romana a Milano una manifestazione in ricordo dei tanti che, negli ultimi mesi, hanno perso la vita investiti da auto e mezzi pesanti. Malgrado la pioggia una folla consistente ha ascoltato in silenzio gli organizzatori nominare le vittime, parlare dello strazio dei famigliari, del tormento di chi si trovava al volante, ma anche della crudeltà di chi le vittime le ha abbandonate in strada, magari dopo averle trascinate per decine di metri.

Un sentimento di consenso unanime è emerso quando si è fatto riferimento all’ostilità che quotidianamente subiscono ciclisti e monopattinisti, senza sufficienti controlli sul posto, senza che vengano applicati i limiti di velocità nelle aree centrali. Del resto, lo stesso Ministro dei Trasporti Salvini più volte si è espresso in difesa della velocità dei veicoli privati come condizione indispensabile per lavorare e produrre. E tutto ciò nonostante l’esempio di Amsterdam, Amburgo, Copenaghen e altre città in cui si è adottata zona 30. ​Al termine sono stati inviati al Sindaco Sala migliaia di SMS in contemporanea per ribadire l’urgenza di intervenire senza preoccuparsi troppo di quanti sarebbero contrari a una velocità moderata, priva di continue frenate e accelerazioni. E così si è potuta sperimentare una pratica di comunicazione che può essere efficace specie se i politici sono poco disponibili a ricevere in presenza.

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Milano - Basta alle morti per strada - 25 ottobre 2023

Una comunità di persone a piedi, e su due ruote, continua a muoversi nonostante il clima di intolleranza. Numerosi invece rinunciano a pedalare in mezzo a un traffico che impone la paura e ciò, per chi gestisce la mobilità e decide in merito, andrebbe vissuto come un fallimento. “Non è questa la città in cui vogliamo vivere”: uno slogan espresso più volte in risposta a una mentalità di dominio dei mezzi a motore: una mentalità che a Milano si è radicata nel tempo, di cui ora si comincia prendere coscienza.


Questo articolo è uscito anche su Fana.one.



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