La poesia della settimana: Yiannis Ritsos

Il poeta greco delle persecuzioni fasciste e del regime greco degli anni Sessanta.

di Piero Buscemi - martedì 27 marzo 2012 - 2532 letture

Addii

Grandi stanze di vecchie case avite di provincia
 piene di fischi di navi lontane, piene
 di spenti rintocchi di campane e di battiti profondi
 d’orologi antichissimi, Nessuno abita più qui dentro
 eccetto le ombre, e un violino appeso al muro,
 e le banconote fuori corso sparse sulle poltrone
 e sul letto largo con la coperta gialla. Di notte
 scende la luna, passa davanti agli specchi esanimi
 e coi gesti più lenti rassetta dietro i vetri
 i fischi d’addio delle navi affondate.

Yiannis Ritsos. Nacque a Monemvasia nel 1909. Tormentato dalla tubercolosi, dalle ristrettezze familiari e perseguitato per le sue idee politiche, trascorse molti anni tra prigioni, sanatori o in esilio politico producendo, nel frattempo, decine di raccolte di poesia, drammi e traduzioni. Divenuto un seguace dell’ammodernamento delle tradizioni popolare, attraversò una fase di ispirazione poetica militante e dottrinata, come nella raccolta Trakter (1934) e in O Epitaphios (1936), delle opere simbolicamente bruciate dal governo fascista di Metaxas ai piedi dell’Acropoli.

Durante l’occupazione nazista in Grecia (1941-1944) e la successiva Guerra Civile (1946-1949), Ritsos combattè a fianco dei guerriglieri comunisti, fu arrestato e trascorse quattro anni nei campi di prigionia. Nel 1950 O Epitaphios, musicata da Mikis Theodorakis, divenne l’inno della sinistra greca.

Nonostante le disavventure, Ritsos maturò un personale ed umanitario senso di ribellione e spirito libero. In molte poesie, come la celebre Romiosyni (1947) o in Moonlight Sonata (1956) e in molte raccolte successive, Ritsos scrive con compassione e speranza, celebrando la vita, la fatica e la dignità dell’uomo comune con un linguaggio diretto e semplice. Nel 1967 fu arrestato dai militari greci ed esiliato, ma cosa più grave, gli fu proibito di pubblicare fino al 1972. Ciò non gli impedì di poter annoverare una produzione di 117 volumi. Morì ad Atene nel 1990.


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