La poesia della settimana: Sujata Bhatt

Dalla terra dei grandi poeti mistici, una voce al femminile ci canta un’altra India.

di Piero Buscemi - mercoledì 14 agosto 2013 - 2675 letture

Un’altra storia

Non è morto il grande Pan;
 è solo emigrato
 in India.
 Qui gli dei girano liberamente
 mascherati da scimmie e da serpenti;
 gli alberi sono sacri
 ed è peccato
 maltrattare i libri.
 È peccato scansare un libro
 col piede,
 peccato sbattere i libri
 forte sul tavolo,
 peccato scagliarne uno noncuranti
 dall’altro lato della stanza.
 Devi imparare a voltare le pagine con dolcezza
 senza disturbare Sarasvati,
 senza offendere l’albero
 che ha dato il legno per la carta.

2

Quale lingua
 non è stata quella dell’ oppressore?
 Quale lingua
 ha mai inteso uccidere qualcuno?
 E come può accadere
 che dopo la tortura,
 dopo che l’anima è stata mozzata
 con una lunga falce calata
 dal volto del conquistatore
 i nipoti non nati
 imparino ad amare quella strana lingua.

Sujata Bhatt è considerata una delle voci più originali della poesia contemporanea in lingua inglese. Nata nel 1956 ad Ahmedabad (India) ha trascorso l’infanzia a Poona. Ha studiato negli Stati Uniti dove ha ricevuto il MFA al Writers’ Workshop dell’università dello Iowa. Nel 1992 è stata writer-in-residence all’Università di Victoria, Canada. Ha vissuto a lungo negli Stati Uniti e a Brema, in Germania, dove vive attualmente. Le sue poesie sono state pubblicate in Inghilterra (da Carcanet) e in India (Penguin). Le sue opere comprendono: Brunizem (1988), Monkey Shadows (1991), The Stinking Rose (1995). Del 1997 è l’uscita delle poesie scelte Point no Point. Nel marzo 2000 è uscita, sempre per Carcanet, la sua ultima raccolta, Augatora. La sua produzione poetica ha avuto ampi riconoscimenti sia in India che in Gran Bretagna, tra cui, nel 1988 il Commonwealth Poetry Prize (Asia) e l’Alice Hunt Bartlett Award. È abituale contributrice della prestigiosa rivista inglese P.N. Magazine. Alcune sue poesie sono state tradotte in italiano su diverse riviste (“Tratti”, “Testo a Fronte”, “Semicerchio”) e ora sono incluse nell’antologia L’India dell’anima curata da Andrea Sirotti per Le Lettere.


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