La poesia della settimana: Philippe Soupault

di Piero Buscemi - martedì 10 giugno 2014 - 2995 letture

Conseils au poète

Sois comme l’eau
 celle de la source et celle des nuages
 tu peut être irisé ou même incolore
 mais que rien ne t’arrête
 pas même le temps
 II n’y a pas de chemins trop longs
 ni de mers trop lointaines
 Ne crains ni le vent
 ni encore moins le chaud ou le froid
 Apprends à chanter
 sans jamais te lasser
 murmure et glisse-toi
 ou arrache et bouscule
 Bondis ou jaillis

 Sois l’eau qui dort
 qui court qui joue
 l’eau qui purifie
 l’eau douce et pure
 puisqu’elle est la purification
 puisqu’elle est la vie pour les vivants
 et la mort pour les naufragés

Philippe Soupault nacque a Chaville il 2 agosto 1897, nel cuore della borghesia parigina, alla quale si oppose già da giovane. All’inizio influenzato dal movimento Dadaista, grazie alla sua amicizia con André Breton e Louis Aragon, fondò con la loro collaborazione la rivista surrealista Littérature, con la quale pubblicò la sua prima raccolta di poesie Champs magnétiques. Collaborò e frequentò diversi artisti del suo tempo, ma per disaccordi politici, finì per allontanarsene.

Dopo quest’esperienza parigina, decise di dedicarsi ai viaggi e in seguito al giornalismo. Si accostò così alla così detta Revue Européenne e alla stesura di numerosi romanzi, inizialmente bistrattati dalle sue scelte artistiche. Ricordiamo Bon apôtre del 1923 ; Le Nègre del 1927 e Les Dernières nuits de Paris del 1928. Attraverso la narrativa, provò a volgere uno sguardo realista nei confronti dei tempi così mutevoli e in fermento di quei primi decenni del ventesimo secolo.

Particolarmente bizzarre le sue pubblicazioni di saggi sulle arti contemporanee, quali il jazz e il cinema. Dopo essersi dedicato alle raccolte Odes e Chansons, negli anni ’40, scrisse anche alcuni testi teatrali, prima di curare numerose trasmissioni radiofoniche.

E’ morto a Parigi il 12 marzo 1990.


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