La poesia della settimana: Malcolm Lowry

Lo scrittore-poeta britannico, autore di Sotto il Vulcano, in una poesia omaggio alla figura di Joseph Conrad.

di Piero Buscemi - martedì 11 dicembre 2012 - 3551 letture

Joseph Conrad

Questa battaglia, come di marinai con la burrasca

Che vola sottovento mentre loro, uniti

In quel caos, si voltano, ognuno sull’annottata

Cuccetta, per sognare nuovamente del caos, o di casa

Il poeta stesso, in lotta con la forma

Della sua opera in spire, conosce; avendo scambiato

Il monotomo mare col proposito, invitando

A irrompergli nella stanza alberi da carico.

Eppure nel suo sangue un fermento marinaro

Benché il cuore girovago senta sforzare il ferro

E il canto delle navi declinanti la rotta di levante

Lo sorregge a domare o essere domato.

Nel sonno tutta notte si arraffia a una vela!

Ma al di là della vita delle navi continuano a sognare le parole.

Clarence Malcolm Lowry nacque a New Brighton, Wirral, quarto figlio di Evelyn Boden e Arthur Lowry, un commerciante di cotone con le piantagioni a Cumberland. Frequentò la Leys School (la scuola diventata famosa dal romanzo Goodbye, Mr. Chips) e il St Catharine’s College, a Cambridge.

Nonostante una confortevole infanzia, cominciò a bere a 14 anni. Suo padre nutriva l’aspettativa che si laureasse a Cambridge per farlo occupare degli affari di famiglia, ma Malcolm desiderava fare esperienze in giro per il mondo e convinse il padre a dargli il permesso di lavorare come mozzo su una nave diretta in Medio Oriente. Trascorse così cinque mesi imbarcato sulla S.S. Pyrrhus. Un periodo di mare che gli ispirò la stesura del suo primo romanzo, Ultramarine.

Nell’autunno del 1929 si iscrisse all’università per accontentare la volontà dei genitori. Nel 1931 si laureò in lingua inglese e durante questo periodo, visse la triste esperienza del suicidio di Paul Frite, un compagno di università che, innamorato di Malcolm, si tolse la vita lasciando il futuro scrittore nel rimorso per il resto della vita. Le ossessioni gemelle che dominarono la sua vita, l’alcol e la letteratura, presero il sopravvento.

Dopo Cambridge Lowry visse per un breve periodo a Londra, protagonista marginale della scena letteraria degli anni Trenta, e ebbe occasione di conoscore Dylan Thomas. Conobbe anche la sua prima moglie, Jan Gabrial, in Spagna. Si sposarono in Francia nel 1934. La loro unione fu molto turbolenta a causa della sua passione per l’alcol e perché Lowry attraeva su di se le attenzioni di molti omosessuali. Dopo un periodo di allontanamento, Lowry la seguì a New York (dove, piuttosto incoerentemente, entrò nell’ospedale psichiatrico di Bellevue nel 1936, a causa di problemi di alcolismo). Quando le autorità cominciarono a prendere informazioni su di lui, fuggì per evitare la deportazione e andò a Hollywood, dove si occupò di sceneggiatura. Fu in questo periodo che cominciò la stesura di Under the Volcano.

Dopo essersi trasferito con la moglie in Messico nel 1936 fino al definitivo fallimento del loro matrimonio alla fine del 1937, Lowry lasciò il Messico di nascosto e si trasferì in un hotel di Los Angeles, dove continuò a lavorare sul suo romanzo, alternando periodi di grossa depressione e alcol. Qui conobbe la seconda moglie, l’attrice e scrittrice Margerie Bonner.

Qualche tempo dopo cambiò residenza andando a vivere a Vancouver in Canada, tralasciando il manoscritto che fu ripreso grazie alla nuova moglie che lo raggiunse portandogli la stesura del romanzo. Provò anche ad arruolarsi durante la guerra, ma la sua domanda fu respinta. La coppia visse in una baracca abusiva sulla spiaggia di Dollarton, nella British Columbia, dove stimolato dalla moglie, si dedicò alla scrittura, non tralasciando però la sua passione per il bere.

Seguì un periodo di viaggi tra l’Europa e i Caraibi, durante il quale lo scrittore produsse gran parte dei suoi scritti, fino al 1954 quando fece ritorno in Inghilterra. Qui, a Ripe nell’East Sussex, fu trovato morto in una stanza d’albergo a causa di un cocktail di alcol e sonniferi. Era il 26 giugno del 1957.


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