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Il punto sul rientro a scuola

La campanella è suonata per tutte le scuole italiane. Prepariamoci a un nuovo anno scolastico

di Fabio Iuliano - mercoledì 20 settembre 2023 - 824 letture

Con l’ingresso a scuola degli alunni dell’Emilia Romagna, della Toscana e del Lazio si è concluso il ritorno a scuola per 7 milioni di studenti in tutta la Penisola. La prima campanella suona in un momento storico in cui le criticità restano diverse, dall’edilizia scolastica al precariato, passando per gli echi di una pandemia con relative discussioni sull’opportunità di valutare nuove misure la cui necessità è tutta da dimostrare.

NUOVI SCENARI. Diverse sono le novità di quest’anno scolastico che sta per iniziare: tra queste, ci sono le direttive emanate dal Ministero dell’Istruzione e del Merito sul tema del bullismo. Si prevede che il voto assegnato per la condotta faccia riferimento all’intero anno scolastico, dando un peso maggiore a eventuali atti violenti o di aggressione sia nei confronti degli insegnanti e del personale scolastico, sia degli altri studenti. Inoltre, per le scuole medie, viene ripristinata la valutazione del comportamento, che sarà espressa in decimi e avrà un impatto sulla media generale dello studente. Il voto in condotta influenzerà anche i crediti per l’ammissione all’esame di maturità. In caso di sospensioni superiori a due giorni, lo studente sarà chiamato a svolgere attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate e, se verrà ritenuto opportuno dal consiglio di classe, questa attività potrà proseguire oltre la durata della sospensione.

EDILIZIA SCOLASTICA. Giungono notizie preoccupanti sul fronte dello stato degli istituti: secondo un censimento di Cittadinanzattiva, sono stati registrati 61 episodi di crollo o distacco di intonaco avvenuti nelle scuole tra settembre 2022 e agosto 2023, un numero mai raggiunto negli ultimi sei anni. Del totale dei 61, 24 sono avvenuti al Sud e nelle Isole (39%), 23 nel Nord (38%), 14 nelle regioni del Centro (23%) ed hanno provocato il ferimento di sei studenti, un insegnante e una collaboratrice scolastica, oltre a danni e interruzioni della didattica. In tal senso, il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato l’elenco di 399 interventi di edilizia scolastica indicati dalle Regioni a seguito dello stanziamento di risorse aggiuntive avvenuto con decreto del Ministro del 7 dicembre 2022 e finanziati con circa 936 milioni di risorse nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che Comuni e Province potranno immediatamente attuare. Il 40% dei finanziamenti è stato riservato al Mezzogiorno. Gli interventi sono dedicati alla messa in sicurezza degli istituti, alla riqualificazione, all’adeguamento sismico e antincendio, all’eliminazione delle barriere architettoniche e sono stati individuati nei Piani presentati dalle Regioni entro lo scorso 17 febbraio. I Comuni e le Province possono avviare subito la definizione delle progettazioni e le procedure per l’appalto dei lavori. Con un successivo decreto verranno autorizzati alcuni ulteriori interventi, utilizzando i residui della programmazione.

DOCENTI TUTOR E PRECARIATO. L’altra importante novità del nuovo anno scolastico è l’introduzione di circa 50.000 docenti tutor e orientatori, impegnati con gli studenti di circa 70.000 classi dell’ultimo triennio delle scuole superiori. E mentre si parla anche quest’anno di oltre 200.000 supplenti annuali che copriranno le cattedre scoperte, sembra che la procedura automatizzata online utilizzata dal Ministero dell’Istruzione per assegnare le supplenze abbia prodotto "migliaia di errori nell’assegnazione, poiché l’algoritmo, come era accaduto nel 2022, non ha tenuto in considerazione alcuni parametri, con il risultato che molte cattedre sono state assegnate a chi aveva meno titoli rispetto ai colleghi".

"Abbiamo un programma di inserimenti nella pubblica amministrazione che per la scuola prevede nei prossimi mesi di inserire 60.000 nuovi insegnanti", annuncia il ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo. E il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara aggiunge che la situazione è in netto miglioramento rispetto al passato. In questi primi giorni, si sono verificate anche proteste eclatanti. A Milano, docenti e lavoratori precari della scuola hanno occupato il tetto dove ha sede l’Ufficio Scolastico Territoriale di via Soderini. "Una protesta contro le ingiustizie subite a causa di un sistema di nomina automatizzato e inefficace. Questi docenti, che hanno dedicato decenni al servizio pubblico educativo, sono stati licenziati in modo discriminatorio da un algoritmo esternalizzato a diverse aziende, con conseguenze disastrose per il sistema scolastico. Complici anche i funzionari dell’Ufficio Scolastico Territoriale, incapaci di gestire la complessità delle nomine dell’anno corrente" spiega Emilia Piccolo, portavoce di Adl Cobas e docente.


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