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Francia, elezioni comunali 2008: la destra punita

La sconfitta di Xavier Darcos, ministro molto in vista all’Eliseo e sindaco uscente, fa dimenticare le vittorie-lampo conseguite dai suoi colleghi di governo il 9 marzo: la città di Périgueux, che ha visto sfilare in quest’ultime due settimane nelle sue vie la crema della “sarkozia”, l’ha congedato.

di Thierry Abdon AVI - mercoledì 2 aprile 2008 - 2716 letture

La sinistra conquista numerose città fra cui Strasburgo, Reims, Amiens, Caen, Périgueux e Tolosa. Nonostante Marsiglia, che resta a destra, lo scrutinio punisce il Presidente e la sua politica.

L’UMP (Union pour un Mouvement Populaire) di Sarkozy si limitava a pensare che una eventuale sconfitta avrebbe assunto le dimensioni di una leggera burrasca, invece si tratta di un tornado che si è abbattuto domenica 16 Marzo sul partito presidenziale. Per la seconda settimana consecutiva, gli elettori di Nicolas Sarkozy hanno snobbato lo scrutinio. Gli appelli alla mobilitazione degli stati maggiori parigini e del Presidente stesso non hanno prodotto nessun effetto. Se in Francia, durante le elezioni, il tasso di partecipazione al primo turno è sempre stato basso (questa volta, è arrivato a 66,54 %), durante il ballottaggio è sceso ancora fino ad arrivare a 65,5 %, il livello più basso registrato per questo tipo di scrutinio sotto la V° Repubblica. Già percettibile il 9 marzo, il voto punitivo nei confronti del partito presidenziale ha dato la misura della sua forza. E questa nuova ondata politica non risparmia neanche il MoDem (Mouvement Démocratique) di François Bayrou.

La sconfitta di Xavier Darcos, ministro molto in vista all’Eliseo e sindaco uscente, fa dimenticare le vittorie-lampo conseguite dai suoi colleghi di governo il 9 marzo: la città di Périgueux, che ha visto sfilare in quest’ultime due settimane nelle sue vie la crema della “sarkozia”, l’ha congedato.

Al termine dello spoglio, 7 delle prime 10 città francesi sono passate a sinistra. Dopo Lione, espugnata fin dal 9 marzo dal PS (Partito Socialista), Parigi rinnova in maniera massiccia la sua fiducia a Bertrand Delanoë. Tolosa (quarta in classifica con i suoi 443.000 abitanti), punto caldo di queste comunali, si piega al Socialista Pierre Cohen, che prevale sul sindaco uscente, Jean-Luc Moudenc. Vittorioso senza sorpresa a Rennes, Nantes e Lille, il PS conquista anche Strasburgo. A Saint-Etienne, il triangolo con il MoDem è fatale all’uscente UMP.

Bordeaux ha eletto a grande maggioranza Alain Juppé (UMP) fin dal primo turno; a Nizza, il segretario di Stato Christian Estrosi strappa a fatica la vittoria, ed a Marsiglia, il numero 3 dell’UMP, Jean-Claude Gaudin, resiste all’onda rosa, ossia la travolgente vittoria della sinistra.

Padiglione: Al di là delle città simbolo, la destra perde la sua supremazia. Il leggero vantaggio numerico di cui godeva al termine delle comunali del 2001 nelle città di più di 30.000 abitanti (su 236,124 erano di destra) è scomparso il 16 Marzo. Riassumendo: mentre la sinistra è sconfitta quattro volte, la destra “perd pavillon” e di conseguenza “leva le tende” in 37 di queste città, fra cui Colombes, Asnières, Evreux e Brive. A Reims, la guerra fratricida tra i due ex ministri UMP ha fatto il gioco della socialista Adeline Hazan, che ha vinto con il 56,07% dei voti. La candidata del PS spazza via facilmente Catherine Vautrin, designata dall’UMP tra i due turni dell’elezione, in sostituzione di Renaud Dutreil. A Metz, i dissensi tra il sindaco uscente, Jean-Marie Rausch, 78 anni, e Marie-CGu Zimmerman ( la quale, dopo essere stata messa in disparte tra i due turni dall’UMP si è unita al MoDem) hanno anche favorito lo sfidante del PS Dominique Gros. Anche ad Amiens, l’ex ministro UDF(Union pour la Démocratie Française), Gilles de Robien, è stato battuto.

Nell’Ovest, la sinistra fa razzia. Alleato ai verdi, Bernard Poignant del PS vince con facilità a Quimper. A Caen, il presidente PS della regione Basse-Normandie, Philippe Duron, strappa il comune alla candidata uscente UMP, Brigitte Brethon. Angers, città obiettivo dell’UMP, conferma la sua fedeltà a sinistra. Il presidente UMP del consiglio generale del Maine-et-Loire, Christophe Béchu, si è piegato di fronte allo sfidante uscente del PS, Jean-Claude Antonini (49,5% contro 50,5 %).

La vittoria a Calais dell’UMP con Natacha Bouchart, in testa ad una lista aperta a nuove coalizioni, contro il sindaco comunista uscente, è una magra consolazione. Il nuovo centro tira un sospiro di sollievo nonostante la sua sconfitta a Blois, uscendo vincitore nelle sfide di Châtellerault ed Agen. Il MoDem, in compenso, si sfalda. Battuto a Pau, il suo capo, François Bayrou, vede sempre più oscurarsi le sue ambizioni nazionali per una futura corsa verso l’Eliseo. Del resto, l’opportunismo e l’indisciplina di cui hanno dato prova i capolista dei centristi tra i due turni del ballottaggio, non hanno lasciato intravedere un futuro roseo.

Tappeto: I verdi hanno il sorriso: a Montreuil, la senatrice Dominique Voynet mette al tappeto il comunista dissidente Jean-Pierre Brard. Vittoriosa alle comunali, la sinistra lo è anche alla prova dei Cantoni. Il PS, che gestiva 51 dipartimenti su 101, consolida la sua maggioranza sottraendo alla destra almeno otto dipartimenti fra cui Somme, i due-Sèvres, Lot-et-Garonne, Corrèze, Indre-et-Loire e la valle-Oise.

A Parigi la festa non è completa, Delanoë (PS) è rieletto ma anche Tiberi dell’UMP. La vittoria della sinistra nella capitale, con il punteggio inedito del 57,7% dei voti, non riusciva a cancellare ieri sera una certa delusione di fronte alla rielezione di Jean Tiberi nel suo storico collegio elettorale del V° Arrondissement (nonché a quella di Jean-François Legaret, altro simbolo del sistema chirac-tiberista, rieletto nella I° Arrondissement).

Da lunedì 17 Marzo, all’indomani dello scrutinio, la maggior parte dei quotidiani vede nell’"onda rosa" delle comunali un "avvertimento" per il governo.


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