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Biancavilla distrutta dal nubifragio del 5 settembre

Agricoltori in ginocchio. Il sindaco chiede stato di calamità.

di Vincenzo Ventura - giovedì 15 settembre 2005 - 4580 letture

Violentissimo il nubifragio del 5 settembre abbattutosi in tutto l’interland catanese, distruggendo tutte le coltivazioni dei campi e dei vigneti. Particolarmente colpita Biancavilla con i suoi tanti agricoltori che si sono visti spazzare via in poche ore i sacrifici e il lavoro di un intero anno. Il nubifragio oltre a distruggere i prodotti agricoli ha dissestato diverse strade, allagato abitazioni, bar, negozi, chiese nel centro storico. Nella zona Vigne, particolarmente colpita, dove tantissimi biancavillesi risiedono per il periodo estivo, tante abitazioni sono rimaste isolate per diverse ore, le abitazioni si sono allagate, gli automobilisti sono rimasti bloccati dentro le loro auto anche perchè l’acqua è arrivata fin sopra i finestrini. Subito sono scattati i soccorsi con la Protezione civile, i Vigili del Fuoco e la Polizia municipale. Oggi, quando il sole è tornato a splendere si contano i danni.

Dai primi conteggi dell’ufficio tecnico del Comune, coordinato da Placido Mancari e da Santino Biondi, sono ingenti i danni in tutta la città. In ginocchio gli agricoltori che hanno commentato "Non c’è più nulla. Quest’anno le viti non daranno vino, pochissimi gli uliveti dai quali ricavare l’olio. Siamo distrutti, ci aspettiamo ora diversi interventi da parte delle istituzioni". Spariti, infatti, dai campi: uva, pere, mele, olive, fichidindia ed ortaggi.

Il sindaco di Biancavilla, prof. Mario Cantarella, ha constatato di persona i primi danni, accompagnato, sino a tarda ora, dai volontari della Protezione civile per alcune strade, quelle percorribili della zona Vigne. “Siamo molto preoccupati - spiega il sindaco Mario Cantarella - il nubifragio ha completamente cancellato le produzioni agricole. Grandine e pioggia si sono abbattute sulle campagne in maniera devastante. E’in queste fasi di grande scoramento e preoccupazione - conclude - che le istituzioni debbono assumere iniziative di sostegno immediato”. I cittadini alle Vigne stanno via, via lasciando le loro case per stabilirsi nuovamente in città, quest’anno però con un pò di anticipo. "Ero terrorizzata - racconta una signora - ero sola in casa con i miei bambini. Il manto stradale è praticamente saltato. Non sapevo cosa fare. Raggiungere la macchina era una impresa: l’acqua arrivava sino allo sportello. In casa mancava l’energia elettrica". "Ho trovato tutta la casa allagata - spiega la sig. Rosa - non ero alle Vigne per il nubifragio per fortuna. Tutto il vigneto è andato distrutto".

Cantarella da parte sua ha già inoltrato al Ministero per l’Agricoltura, alla Regione e a tutti gli organi competenti, la richiesta di aiuti e della proclamazione dello stato di calamità naturale. "Ora spetta alla Regione fare la sua parte - dichiara il sig. Scandurra - io ero in macchina al bivio tra le contrade Montalto ed Argentieri non sapevo cosa fare. Il cellulare non prendeva e l’acqua entrava anche in macchina. Davanti a me non vedevo nulla. In campagna, non solo alle Vigne, ho avuto diversi danni: la grandine aveva dimensioni come uova di galline: le pere e le mele sono andate tutte distrutte, mentre le olive sono tutte cadute giù".

In tilt anche i pozzi d’acqua e i cittadini sono rimasti privi del servizio idrico per diverse ore. Entrate in funzione diverse autobotti, sia del Comune che della Forestale, con interventi d’aiuto anche da parte dei Comuni di Belpasso, Mascalucia e Nicolosi. La situazione ora pare stia tornando alla normalità. Motopale e ruspe sono a lavoro per sistemare le strade non più percorribili, il pozzo è tornato in funzione.

I cittadini ora possono segnalare i loro danni con dei moduli stampati dal Comune.


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