La
Repubblica spagnola: fine di una speranza
La Repubblica spagnola: fine di una speranza
La Generazione del '27
In Spagna il 1927 è anno decisivo per la nascita di una
nuova poesia. Già il clima era fortemente vivificato dalle
correnti moderniste e concettiste; mentre Juan
Ramón Jiménez da iniziali posizioni moderniste
si spostava su una poesia essenziale, leggiadra e aerea, segnata
da emozioni metafisiche.
Nel 1927, in occasione del terzo centenario della morte di Luis
de Góngora, fu organizzata una messa funebre in suo onore.
A firmare l'invito furono Guillén, Salinas, Alonso, Diego,
Lorca e Alberti. Era il nucleo della "generazione del '27" (così
la definì poi Alonso) che diede al mondo una delle più
vive poesie della storia. Al gruppo fanno parte anche i poeti
L. Cernuda, J.
Bergamín, E. Prados, V. Aleixandre, M. Altolaguirre,
J. Larrea ecc. Punto di riferimento furono, oltre a Góngora,
la Residencia de Estudiantes di Madrid, e la «Revista de Occidente»
fondata nel 1923 da José Ortega y Gasset. Dal 1927 alla
guerra civile si sviluppano due direttrici, entrambe animate da
una profonda ansia di interiorità: - da una parte i castigliani,
intenti a misurarsi con l'intemporalità cosmica, la ricerca
della "poesia pura", sulla linea del simbolismo: Jorge Guillén,
Pedro Salinas, Dámaso Alonso; - dall'altra gli andalusi,
più sofferti, legati alla loro terra ma più aperti
all'avanguardia europea (specie al surrealismo), la "poesia impura"
secondo la definizione di Pablo Neruda in quegli anni console
a Madrid: Rafael Alberti, Federico Garcìa Lorca. Sul piano
politico lo sbocco rivoluzionario fu individuato da molti come
"l'unica realizzazione possibile tra tutte le aspirazioni dell'uomo".
Ciò che fu la Spagna in quegli anni, vero laboratorio in
cui tutte le virtualità e contraddizioni culturali e politiche
europee toccarono il loro culmine, si consumò nel breve
giro di un decennio. Riguardo la politica culturale tentata dalla
repubblica, basti pensare che presidente della repubblica stessa
fu un intellettuale come Manuel Azaña.
Nel 1939, la sconfitta dell'esercito repubblicano e la vittoria
di Franco chiudono un'epoca e con esso, per alcuni decenni, le
possibilità di un apporto culturale spagnolo di livello
internazionale. I poeti sopravvissuti della "generazione del '27"
conoscono l'esilio. Solo Diego e Alonso rimangono in Spagna: Lorca
fu assassinato, Miguel Hernández morì in carcere,
Jiménez in esilio, Machado morì appena passato il
confine.
Simbolismo castigliano
Il gruppo dei poeti castigliani è stato, all'interno
della generazione poetica spagnola del '27, quello più
intento a misurarsi con l'intemporalità cosmica, la ricerca
della "poesia pura", sulla linea del simbolismo. A essi appartengono
Jorge Guillén, Pedro
Salinas, Damaso Alonso.
Sperimentalismo e impegno
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