Rafael Alberti

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Rafael Alberti

Nato a Puerto de Santa María [Cadice] il 16 dicembre 1902, andaluso come Lorca, Rafael Alberti fu pittore e poeta.

Esordì con Marinaio a terra (Marinero en tierra, 1924), sotto l'influenza della leggiadria e della grazia andaluse di Jiménez e accolse nei suoi versi il retaggio della poesia popolare del "Romancero".

Già nel 1929, con le felici e dolorose liriche di Sugli angeli (Sobre los ángeles), si avvia al surrealismo, tra i primi poeti spagnoli. Pubblica anche Calce e canto (Cal y canto, 1929). Nel 1930 con la breve raccolta Con le scarpe addosso voglio morire (Con los zapatos puestos tengo que morir) anticipò la poesia impegnata della guerra civile. Dal 1931 tutta la vita di Alberti è proiettata verso l'attività militante. Nel 1932-34 è in Unione Sovietica per studiarvi il teatro. Nel 1934 lavora insieme alla moglie María Teresa León, come direttore della rivista rivoluzionaria «Octubre». Pubblica Il poeta nella strada (El poeta en la calle, 1935).

Nel 1936-39 partecipò con passione alla guerra civile tra i repubblicani. Era stato, assieme a Garcia Lorca e altri 300 intellettuali, tra quanti firmarono (15 febbraio 1936) appoggiando il Frente Popular. Poi, l'esilio: Francia, Mexico, Argentina, Italia. Ha pubblicato durante l'esilio: Poemi scenici (Poemas escénicos, 1962), Roma, pericolo per i viandanti (Roma peligro para caminantes, 1968), Gli otto nomi di Picasso (Los ocho nombres de Picasso, 1970), Canzoni dell'alta valle dell'Aniene (Canciones del alto valle del Aniene, 1972).

E' poi tornato in Spagna dopo la morte del dittatore.

Contesto

La Spagna negli anni '30



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