Juan
Larrea
Juan Larrea
Nato a Bilbao nel 1895 (morto a Córdoba
[Argentina] nel 1980), Juan Larrea nel 1926 lasciò la Spagna
per Paris dove frequentò l'ambiente dadaista e quello
surrealista. Con Vallejo e Huidobro fondò la rivista «Favorables
París Poema» che ebbe vita brevissima: il primo numero,
nel 1926, conteneva una "Premessa vitale" (Presupuesto vital),
una specie di credo poetico stilato da Larrea, in cui trasparivano
motivi ricollegabili al "Manifesto del surrealismo" apparso nel
1924. Nel 1931 G. Diego lo inserì nella sua "Antologia"
della poesia spagnola, ma all'incirca in quella stessa epoca cessò
di scrivere versi. Solo nel 1969 acconsentì che V. Bodini
pubblicasse in Italia per la prima volta le sue poesie, quasi
interamente inedite e in francese, riunite sotto il titolo Versione
celeste (Versión celeste). Dopo la morte di Vallejo e la
caduta della repubblica, Larrea andò in Messico e più
tardi si stabilì a Córdoba (Argentina). A Vallejo
dedicò molti saggi e curò l'edizione completa delle
sue opere (1978). Tra i libri di saggi di Larrea sono: "Ragion
d'essere" (Razón de ser, 1956), "Dritto e rovescio della
Repubblica" (Cara y cruz de la Republica, 1980). La poesia di
Larrea, dalle espressioni iniziali contrassegnate dall'uso di
calligrammi, fino alle ultime prove intensissime di scrittura
surrealista, mira a una visione cosmica affidandosi anche a un'inconsueta
musicalità.
[1997]
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