Spaghetti, pizza e mandolino

Il clima politico del paese dopo elezioni che, a torto o a ragione sono state paragonate a quelle del ’48, sembra non essersi rasserenato.

di Anello di Dio - mercoledì 10 maggio 2006 - 2875 letture

Paese in mobilitazione! All’armi, all’armi! Dove andremo a finire di questo passo? Che cosa ci aspetta?

Il clima politico del paese dopo elezioni che, a torto o a ragione sono state paragonate a quelle del ’48, sembra non essersi rasserenato.

Nemmeno un evento solenne come l’elezione del Presidente della Repubblica ha fermato la folla corsa di certa politica italiana alla rissa. Possibile che ancora dopo anni di "televenditismo" non ci si e’ ancora stancati di questa politica spettacolo che promette unguenti per far sparire la cellulite e farti perdere almeno dieci anni di rughe? Dove bisogna arrivare? A che punto? La cosa piu’ inquietante è che non si riesce ad uscire da questo teatrino. L’Occidente arranca, mostra segni inconfondibili di stanchezza. A rallentare non e’ l’economia ma la società. Un’organismo sociale vecchio, consunto che prova iniezioni di botulino per nascondere certe cicatrici di natura "rugosa". Qualcuno ha giustamente parlato di un "caso Italia" per la strutturazione dell’intera sistema nazionale sulla figura della politica fenomenalistica e da virtuosismi mediatici. Come si fa a sfuggire a questo gioco? Come si fa a liberarsi di questa aria pesante e irrespirabile che come una cappa di mille Marghera deturpa la bella Italia? Mi chiedo e vi chiedo non sentite questa sensazione di soffocamento? Non credete che sia sufficiente tutto quello che è accaduto fino ad ora? Quello che era nuovo è gia’ vecchio ricoperto di muffe varie. Tant’e’ vero che quelli che dovevano essere il vento del nuovo sono venuti come vento e si sono subito, con una metamorfosi degna della prima Repubblica, fatti paladini del vecchio. Se centinaia di commercianti si comportano come "bottegai di provincia", imprenditori come "industriali dickensiani", mentre vecchie retroguardie cattoliche si trincerano dietro al rogo del Santo Uffizio; come si fara’ a stare al passo coi tempi?E poi senti dire a certi stranieri "Voi italiani, siete cosi caratteristici". Ancora una volta l’Italia si conferma essere il paese della "commediaccia", del burlesque, del "teatro dell’assurdo"! Un paese moderno che digerisce le novità come un uomo medio una pepata di cozza ricoperta di panna!Il paese della cuccagna, dove per fare dei cambiamenti (non parliamo per l’amor di Dio di rivoluzioni culturali) si deve passare attraverso almeno seimila filtri: da quello del vicino e su su all’amministratore del condominio per finire al deputato.L’evento allora diventa una "ospitata" in un club alla moda o in un programma televisivo con uno share del 60%. Il cambiamento finisce per essere una delle questioni piu’ inquietanti dell’Umanità : " il rapporto di coppia puo’ essere rinvigorito dalle corna?"

Vorrei farvi partecipi di questo mio pensiero! Andiamo tutti a cercare il gadget piu’ alla moda o vogliamo cominciare a fare sul serio, a viverla sta vita? Un semplice appunto a chi guarda di sbieco certe pratiche ritenute blasfeme di certi fratelli europei, tipo gli Spagnoli. La politica di Zapatero è stato un chiaro esempio di come una società esasperata, allo sbando perche’ non piu’ rappresentata dalla proprie istituzioni ha reagito con l’eccesso! Tutto cio’ che è avvenuto e avviene in Spagna è la dimostrazione che volendo si puo’ cambiare!

Ma si deve essere coraggiosi al punto di rischiare molto per ottenere ancora di piu’! Superare certi preconcetti, aprire nuove prospettive non significa snaturare la propria identita’ ma manipolarla per renderla piu’ forte capace di affrontare quelle sfide che il futuro ci riserva! Altro che dazi dogali alle merci cinesi: le Muraglie non hanno mai funzionato se non per brevi periodi!!A volte mi chiedo come sia possibile che non siamo riusciti a lasciarci alla spalle certi vizietti all’italiana ma li abbiamo semplicemente ricoperti di quella patina dorata dell’affarismo spregiudicato delle baronie economiche."Perchè tutto deve cambiare ma niente deve cambiare" . E allora? Scandali che si susseguono a scandali che dimostrano come parte della cosidetta Italia che lavora in realta’ sta a casa a fare "telefonate" all’amico di turno per aggiudicarsi questo o quel finanziamento, arbitrio sportivo, proprietà immobiliare, soffiata "bancaria".


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L’ipocrisia, purché rigorosamente ’etero’.
15 maggio 2006, di : Stefania Tiezzi

Caro Anello di Dio, da un Paese come l’Italia, dove all’amore sincero di una convivenza o di una unione omosessuale si preferisce ipocritamente l’ancor più ipocrita e, francamente obsoleta, istituzione matrimoniale (all’Italia non bastano le cronache di mogli e mariti che si prendono ad accettate fra di loro, gli squallidi scambi di coppie come ’sferzata di energia’ ad un’unione fallita, per rendersi conto che AMORE e MATRIMONIO sono praticamente un ossimoro)...che cosa, oramai, può venir fuori di buono?
    Basta!
    16 maggio 2006

    Basta con questa frittatona indigesta di una cultura che deve preservare se stessa dalle contaminzaioni, che deve ancora creare dei paradigmi per potersi dire tale! Si deve superare il modello novecentesco della societa’ strutturata in cellule produttive. La capacità di proliferare di certe spore aumenta in ambienti aperti e contaminabili. Altro che ipocrisia catto-etero, qui c’e’ di fondo l’incapacità dell’uomo di proporre metodi alternativi al "mal di vita" che ci coglie! Se da una parte ci sono mummie millenarie che si arroccano in fortezze d’avorio per difendere "certe tradizioni" d’altra ci sono centinaia di migliaia di uomini e donne che hanno fatto della loro diversità una "conventio ad escludendum" per salvarsi da se’ stessi e dall’impercettibile ed inesorabile scorrere del tempo....Ora basta!!! Vogliamo di piu’, l’omosessualità non e’ un manifesto dietro il quale coprirsi! è una questione di principio si, ma strettamente personale...E basta con questa storia dei matrimoni religiosi o meno di unioni piu’ o meno spurie....basta!!!non se ne puo’ piu’!!! lo Stato deve riconoscere "l’unione" in quanto tale e non perche’a priori riconosciuta come apartenente ad una certa categoria....Basta con questa guerra di parole ma si combatte ancora cosi? Chiediamoci semmai se quello che vogliamo è quello che sentiamo!!!