Ray: Una vita per la musica

Intervistato a proposito del film pochi mesi prima della sua scomparsa (14 giugno 2004), Ray Charles dichiarò che il regista Taylor Hackford aveva fatto un buon lavoro, raccontando in maniera precisa la sua vita riuscendo a mettere in risalto i momenti neri e quelli felici di un uomo che ha compreso come l’importante sia non mollare mai!

Miglior supporto e consenso il regista di film come Ufficiale e gentiluomo, L’avvocato del diavolo, Rapimento e riscatto non poteva sperare per la sua biografia filmata Ray che vede uno straordinario ed intenso Jamie Collateral Foxx (è di certo la sua stagione cinematografica!) nei panni di questa grande leggenda della musica americana.

Così in attesa di conoscere le imminenti nomination agli Oscar (scontate quelle per l’interprete e la colonna sonora), Ray affronta il giudizio del pubblico internazionale confidando sulla forte presa emotiva di una musica che dal lontano 1954 - anno di pubblicazione dell’esplosivo singolo dell’Atlantic Record I’ve got a woman - ha fatto il giro del mondo, dovunque conquistando numerosissimi fan. Ma come ci insegnano le vite dei grandi geni creativi - in pratica Ray ha rielaborato ogni stile americano dal jazz al country diventando il protagonista di una vivace rivoluzione culturale e musicale che non ha ancora esaurito i suoi effetti - anche dietro quella del "genio del soul" si celano esperienze tragiche, oscuri angoli, demoni sfuggenti che sa da una parte hanno minato e forgiato la crescita e formazione della sua incredibile personalità dall’altra ne hanno fatto un valido testimone della sempre vincente forza della volontà umana.

Capitoli di vita questi raccontati dal professionale Hackford seguendo lo stile e le convenzioni dei più classici dei film biografici hollywoodiani senza particolari intuizioni visive o narrative così lasciando al solo genio creativo del grande musicista i meriti delle uniche emozioni e solitari sussulti che ancora oggi le sue canzoni sono in grado di provocare facendoci toccare il cielo con un dito ed allo stesso tempo gettandoci nella malinconia e disperazione più dolce.