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Piazza Teatro Massimo per Luciano Pavarotti

Catania nei luoghi sottratti alle auto...altro che parcheggi!

di Pina La Villa - martedì 11 settembre 2007 - 3236 letture

Un cartellone col faccione di Luciano Pavarotti e le luci dei lampadari accesi. La musica e le parole delle arie più famose cantate dal Maestro dalle finestre aperte del teatro Bellini di Catania si sono diffuse per due giorni ininterrottamente per la piazza e la via Teatro Massimo. Se le abbiamo sentite il merito non è solo dell’impianto di amplificazione del teatro.

Fino a pochi anni fa la piazza era stazione di autobus e luogo di traffico intasato come tutte le altre della città. Nera, con l’aria irrespirabile e le auto parcheggiate in seconda e terza fila, nessuno poteva notarne l’ampiezza, gli sfondi e le prospettive né apprezzare la bellezza degli edifici, compreso quello del teatro, con le stradine ai lati, dietro gli archi. "Altro che la Scala di Milano!Ma voi non sapete cos’avete!", ho sentito dire a una turista.

Pian piano sono stati tolti gli autobus, è stato limitato il traffico, i pub hanno sottratto spazio alle auto parcheggiate durante il periodo estivo, e i ragazzi l’hanno riempita il sabato sera rendendo difficoltoso alle auto attraversarla. C’è voluto quasi un ventennio, ma dopo gli ultimi lavori è arrivata la decisione di chiudere completamente al traffico la piazza e la Via Teatro Massimo. Evvai! Luce, colori e spazio. Poco nero, il rosso del prospetto del teatro, il colore dorato della pietra, il bianco di fioriere, panchine e di una specie di grosse palle di cannone che non saranno belle ma sfidano la cecità del cittadino catanese nei confronti dei divieti di accesso.

Un pò funeree, anche le massicce panchine cominciano ad essere usate, così come tutta la piazza, facendo riscoprire abitudini e gesti dimenticati: il turista si riposa e legge, un ragazzo e una ragazza giocano a carte, i bambini finalmente corrono e chi passeggia ricorda e apprezza il silenzio possibile, quello che fa sentire la musica.

E dire che proprio all’incrocio fra Via Teatro Massimo e Via Ventimiglia, in piazza Pietro Lupo, la giunta Scapagnini vorrebbe costruire un parcheggio interrato multipiano.

Gli abitanti del quartiere che hanno protestato per questa decisione oggi tirano un sospiro di sollievo e possono dire "Arrivano i nostri!": i cantieri del parcheggio "Europa", sul lungomare di Ognina, e quello di piazza Pietro Lupo sono stati nei giorni scorsi sequestrati dalla Guardia di Finanza.

Il provvedimento è stato preso nell’ambito di un’inchiesta che vede il sindaco e altre quattro persone indagate per il reato di abuso d’ufficio aggravato e continuato. Ma solo perché, secondo gli inquirenti, gli atti degli indagati avrebbero consentito la realizzazione di strutture diverse rispetto al progetto di parcheggio interrato multipiano: al primo piano sarebbe stato costruito un centro commerciale con botteghe cedibili a terzi o date in locazione. In questo modo gli indagati avrebbero procurato "un ingiusto vantaggio patrimoniale" alle società aggiudicatrici delle concessioni.

Certo, è’ sembrato chiaro agli inquirenti che costruire un centro commerciale insieme a un parcheggio avrebbe annullato il vantaggio di costruire il parcheggio stesso. Elementare, no?

Ma i parcheggi, senza i negozi, si faranno lo stesso? I nostri arriveranno in tempo per impedirlo?


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