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Nel flusso effimero dell’indistinto...

«Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma a causa dell’impetuosità e della velocità del mutamento essa si disperde e si raccoglie, viene e va». (Eraclito)

di Sergej - mercoledì 30 maggio 2018 - 5202 letture

Abituati al flusso continuo delle notizie, post, battute ecc_ che scorrono e scompaiono presto dalla pagina, il politico social non sente la responsabilità di mantenere una coerenza o una linea di pensiero. A seconda della sensazione del momento, egli reagisce dicendo bianco o nero; e pochi minuti dopo il nero che ha appena detto può essere bianco e viceversa. Il sistema stesso del flusso fa sì che egli non ha alcuna possibilità di controllare “cosa” si è detto. Se ha detto una cosa un momento fa, non se lo ricorda neppure più. Quel che conta è l’immediato. La pagina e non ciò che è passato sulla pagina. E’ la legge del flusso, bellezza. L’efficacia di questa politica è propria di un tempo politico che si basa sul flusso. Il flusso è l’ultima spiaggia del consumismo. L’effimero, ciò che permette di considerare tutto uguale, indistinto, tutto artificiale e senza spessore - e per cui non c’è bisogno di studiare, di acquisire competenze, di tenere a mente neppure il minimo indispensabile. Nel flusso eracliteo si ha la perdita dello spessore, tutto passa tutto sen và...

Nella normalità politica, e della vita di tutti i giorni invece esiste il tempo lungo della giornata, della settimana, del mese e persino dell’anno o del bimestre o del decennio. In questi tempi lunghi il comportamento deve essere necessariamente diverso. C’è il politico che vive alla giornata (cambia le proprie posizioni di mese in mese), quello che stabilisce patti provvisori (come Renzi, che viveva nel tempo dell’anno), mentre addirittura altri sono disposti a vivere in tempi ancora più lunghi: disposti a dire una cosa oggi e attendere anche dieci anni perché si trovi convergenza su quella posizione. Qualcuno che ha la memoria lunga può persino dire: “Ma guarda un po’, quel partito politico, venti anni fa o trenta aveva assunto quella posizione che allora ci parve così bislacca, così assurda o estremistica e invece…”.

E’ la differenza che passa tra gli ultimi nipotini del consumismo effimero e la politica, quella vera. Tra chi ciatta e chi costruisce generazioni.


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