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Se Omero è un trapper

Chi è senza peccato non ha un cazzo da raccontare (Vincenzo Costantino)

di Sergej - sabato 4 maggio 2024 - 422 letture

La vicenda di Peso Pluma trapper “messicano [che] su Spotify è più ascoltato di Beyoncé, anche per via dei suoi testi dedicati al narcotraffico ” [1] fa ricordare la lunga vicenda artistica dei musicisti della tradizione europea - poi espansasi a livello globale. A cominciare proprio da Omero, modello per una parte importante di queste figure di intermediazione culturale. Omero, che alcuni situano operante sulle coste egee turche attorno al -VIII secolo, era un trapper dell’epoca, che si guadagnava da vivere facendo il trapper e svolgendo la funzione che, dopo di lui, avrebbero seguito tutti i trapper successivi: esaltatori e inneggianti ai protagonisti più efferati e ai delitti più atroci che le bande di narcotraffici e predatori dell’epoca compivano. Esaltatori della guerra, del delitto e della violenza, pienamente parte di una società violenta, in cui chi era in grado di rubare, violentare, circuire, uccidere era considerato un eroe.

Tutta la tradizione successiva della storia dei trapper, cioè della cultura poetica e narrativa (come la catalogaremmo oggi) è una storia di cosiddetti artisti e di testi in cui viene esaltato il pensiero violento, prevaricatore, le idee nazifasciste o semplicemente più retrive. La stessa tradizione filosofica che è stata tramandata, cioè la tradizione che si è avuto cura di preservare selezionando quella ritenuta non funzionale, è tutta una tradizione reazionaria e retriva. Aristotele, Platone, Paolo. Ciò che è stato tramandato lo è stato perché a vincere sono sempre stati i predatori. Nella fase più recente di questa tradizione, più vicina a noi, abbiamo una massa documentaria più ampia (non è stata effettuata ancora non completamente, il repulisti che normalmente avviene dopo qualche secolo) che permette di leggere una storia diversa, “dialettica”. In cui, in posizione subordinata, oltre alla storia dominante dei predatori sembra esistere anche una storia e una produzione “alternativa”.

In realtà è il gioco interno del poliziotto buono e del poliziotto cattivo. L’equivalente in campo economico: la CocaCola contrapposta alla Pepsi, o Apple contro Microsoft. Al termine di un processo violento, che ha eliminato i concorrenti, rimangono due finti agonisti, sugli spalti le masse escluse da qualsiasi gioco se non come spettatori paganti. Il presentatore/imbonitore nel ruoto di trapper che esalta le caratteristiche dell’uno e dell’altro. “Mitico!” esclama Homer Simpson. Già, proprio mitico

[1] Vedi: Il Post.


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