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Ma non PILliamoci in giro per favore...

Come ti va il PIL stasera?

di Sergej - venerdì 22 agosto 2014 - 2610 letture

Il Furbo Ministro italiano un giorno vide le statistiche riguardanti la scolarità. I nostri giovani laureati continuavano a essere in numero sempre più basso rispetto gli altri Paese Europei. Ogni volta che il nostro Furbo Ministro italiano andava ad un summit con il Ministro tedesco, questo scoppiava a ridere e gli diceva: "Voi italiani... voi ignoranti e senza laureati... ma dove volete andare?". Il Furbo Ministro decise così che le lauree in Italia potessero essere prese dopo tre anni. Vuoi che un qualsiasi giovane idiota italiano non sia in grado di accucchiare quattro materie e laurearsi in tre anni, pensava? Il giovane idiota italiano continuò per laurearsi a starci quanto prima, cioè sei anni, e il numero dei laureati non aumentò per niente.

Il Furbo Ministro italiano al summit con il solito ministro tedesco non ce la faceva più ogni volta di sentirlo ridacchiare: "Noi tedeschi siamo 80 milioni... voi quanti siete? Con quei numeri, dove pensate di poter andare?". Il Furbo Ministro italiano più volte espose alla televisione italiana la sua tesi che sarebbe stato bene dare la cittadinanza a tutti gli stranieri residenti da più di tre anni... Il numero della popolazione sarebbe aumentato e il sorriso in bocca del ministro tedesco sarebbe scomparso finalmente...

Il Furbo Ministro italiano pensava che ora che commerci illeciti e commerci finora ritenuti contrari alla "morale" potessero entrare nel calcolo del PIL, di colpo l’arretratezza italiana sarebbe stata cancellata. Con tutti i mafiosi e le puttane che abbiamo, pensava, vuoi che non raddoppiamo quantomeno il calcolo del PIL e diventiamo la prima potenza mondiale?

Solo che nel frattempo il mondo era andato avanti, e il Furbo Ministro italiano - e con lui tutti gli abitanti di questo furbissimo Paese - non si era accorto che nel frattempo l’industria italiana non esisteva più e anche le puttane e i mafiosi avevano abbandonato l’Italia perché non c’era più trippa per gatti e la festa era finita.

PS: Un mio giovane amico ha comprato direttamente dalla Cina, un telefonino per 75 euro di buone caratteristiche. Io che ho una certa età, ricordo che una ventina di anni fa queste cose sarebbero state prodotte direttamente a Napoli. Napoli (e città simili: il nome di Napoli è una metafora) avrebbe avuto la capacità di vendere prodotti di contrabbando di questo tipo, la capitale della riproduzione manifatturiera e del contrabbando. Ora non più. Ora si va direttamente in Cina. Ho pensato: ma guarda che tracollo che abbiamo subito, che neppure truffaldini di genio come i napoletani sono ormai in grado di riprodurre i nuovi gioielli tecnologici e rivenderli di contrabbando. Credo che solo in parte si trattava di pensieri errati. E’ vero, neppure Napoli è capace di stare al passo con gli omologhi cinesi. Ma è anche vero che il "miracolo Napoli" era un miracolo relativo. Presupponeva comunque che ci fossero degli industriali italiani che, un po’ per evadere il fisco un po’ per risparmiare grazie al salario più basso, si rivolgevano alle maestranze napoletane. Oggi sono proprio gli industriali italiani che non ci sono più. Manca la committenza. E così manca anche la possibilità che a Napoli si installino le macchine che servono per la riproduzione dei gioielli tecnologici di quest’epoca...



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