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La paura di cambiare

Alla fine la Sicilia non ha voluto cambiare, non ha voluto una strada nuova da percorrere e ha preferito "tenersi" il discusso e chiacchierato presidente uscente Salvatore Cuffaro.

di Francesco Genovese - martedì 30 maggio 2006 - 6243 letture

Alla fine la Sicilia non ha voluto cambiare, non ha voluto una strada nuova da percorrere e ha preferito "tenersi" il discusso e chiacchierato presidente uscente Salvatore Cuffaro.

Dopo mesi e mesi di campagna elettorale tra primarie regionali, confronti, cantieri programmatici, giochi di potere e altro,non è bastata nemmeno la scesa in campo di una donna onesta e sincera come Rita Borsellino per sconfiggere il centrodestra.

Un risultato quasi preoccupante considerando il fatto che nella maggior parte delle amministrative nel resto d’Italia si è affermato il centrosinistra.

Sono deluso, come elettore perchè credevo, e credo in Rita Borsellino. Sono deluso, come siciliano perchè non mi sento rappresentato da Cuffaro e dal suo centrodestra. Sono deluso perchè in questa politica "clientelistica" sembra che peggio lavori, meglio sei premiato. Sono deluso come giovane siciliano, che vorrebbe una Sicilia che viva nello sviluppo e per lo sviluppo...e invece vivo in una sicilia "quasi morta" da questo punto di vista; una Sicilia dove ci sono troppi lati oscuri, troppe ipocrisie e poca legalità.

Una regione bellissima che non sfonda dal punto di vista lavorativo, una regione stupenda dove la buona sanità è pura utopia.

La Sicilia è una terra splendida fuori, ma piena di marcio dentro, un marcio che ci portiamo da troppi anni ormai... un marcio che vediamo di riflesso in certi atteggiamenti, nel falso buonismo, nei falsi sorrisi e nei promessi posti in cambio di qualcosa.

Per il resto tutto è uguale, tutto tace...tutto sembra che vada per il meglio... colletti bianchi pronti a cantare le proprie vittorie con il sorriso spavaldo di chi dalla vita ha avuto tutto e se ne frega di chi sta peggio di loro.

E i partiti che in fin dei conti guarderanno le loro sconfitte solo per qualche giorno, anche perchè l’importante per tanti purtroppo, è avere almeno una poltrona... Poi, chi dirigerà queste poltrone non è importante.

Ma le cose importanti sono ben altre....

Con queste elezioni abbiamo visto spuntare fuori sempre le solite facce, magari con addosso "maglie" diverse, ma la politica continua a servirsi di nomi già visti e già votati, il tutto alla base di un ballo del potere senza mai fine.

E mentre le poltrone si riscaldano in attesa di essere occupate, la Sicilia muore, muore ogni giorno di più, muore tra lelunghe file di attesa della gente che preme per una visita, un esame o altro; la Sicilia muore nelle stanze buie della mafia; la Sicilia muore tra gli abusivismi, il racket e il clientelismo.

La Sicilia è come un sole che non splende da tempo, come una luna che non riflette sul mare, come una stella che non riesce ad illuminarsi.

La Sicilia è un bene prezioso da salvaguardare e io non posso non gridare il mio disagio di fronte a tutte queste cose.

Oggi non ha vinto nessuno, nè destra nè sinistra; Oggi non ha perso nessuno, nè sinistra nè destra.

Oggi è stata la Sicilia a perdere. Oggi la Sicilia a mio avviso non ha voluto cambiare, come se avesse PAURA DI CAMBIARE.

E quindi non lamentiamoci se le lunghe file di attesa non finiscono mai; non lamentiamoci se non c’è mai stato un vero sviluppo nella nostra regione.

Non dico che Rita Borsellino avrebbe risolto tutti i problemi della nostra regione con una bacchetta magica, ma i buoni propositi c’erano; e considerando che nei cinque anni precedenti non si è fatto nemmeno l’1% di tutto ciò che avrebbe voluto attuare la Borsellino per dare un pò di luce ad una regione buia, non capisco perchè non c’è stato il coraggio di cambiare, di dare un’opportunità alla Borsellino di poter dimostrare i suoi buoni propositi.

Che Rita Borsellino avrebbe perso, un pò me l’aspettavo dopo aver visto da lontano una villa comunale stracolma di gente; e ne ho avuto conferma vivendo da vicino la manifestazione per Rita Borsellino in piazza stazione a cento passi dalla villa stessa.

C’è chi ha scritto nei propri manifesti che il cuore di Trapani è azzurro... beh, che dire... vorrà dire che Trapani è una città di puffi; ma il mio cuore non è altro che un cuore di un giovane come tanti, con il lavoro precario che di azzurro vorrebbe vedere solo il cielo e il mare; il mio cuore non cambierà mai colore e anche se la Borsellino non ha vinto, sono contento e orgoglioso di avere votato una persona come lei, che in questi mesi non ha mai strumentalizzato il suo cognome ma ha cercato di trasmettere il suo amore per la nostra bella ma contorta Sicilia.


Girodivite è orgoglioso di aver sostenuto la campagna per Rita Presidente.


- Ci sono 7 contributi al forum. - Policy sui Forum -
La paura di cambiare
30 maggio 2006, di : sebs

L’isola dovrebbe cambiare il governo in cerca di una sana alternanza politica, non credo che i siciliani "benpensantiliberali" possano essere soddisfatti della gestione del pupo cuffaro!

Orgoglioso per una donna che si è rimboccata le maniche, mi auguro che ora non si molli la presa e ci si impegni tutti a costruire l’alternativa concreta al clientelismo e al mal governo!

evviva il movimento

    La paura di cambiare
    30 maggio 2006, di : Sara

    Una cosa che mi ha colpito è che di questa rielezione se ne sia parlato ben poco. Lo dico da cittadina "del nord" (da Genova infatti). Sono stupita in effetti da tale e tanto clienterismo (a questo penso che infatti la sicilia si sia arresa) e dalla quasi totale incomunicazione che esiste in Italia. Possibile che il nord non sappia quasi nulla del sud ed il sud del nord?
NON E’ paura di cambiare !
30 maggio 2006, di : la scuola è finita...

De Siciliae..

L’altro giorno mi trovavo dal meccanico, perchè il cambio improvvisamente non ingranava più.

Entro e vedo che davanti c’erano diversi clienti.. Allora per ingannare il tempo, incomincio a parlare (a sproposito) del caro vita (è un argomento che funziona sempre)..

Eravamo tre clienti e i due fratelli meccanici.

Si è toccato il tema che non si riesce ad affittare nei dintorni di Roma a meno di 700 euro al mese un bilocale (uno dei clienti tornava da una visita al figlio).

Poi, si discute del costo esagerato dell’ortofrutta (anche l’altro cliente dice le sue lamentele..).

Al dunque, il capo-officina mi fa una domanda a bruciapelo: "ma lei è di destra o di sinistra?".

Io dico che tale definizione lascia lo spazio che trova, e cioè io sono per le cose giuste..

Allora, tutti dicono che la destra risolverà tutti i problemi..

Tutti tranne il fratello del capo officina (di pochi anni più piccolo) che dice che Berlusconi, con la Annunziata ha sbagliato, e che ha mostrato il suo lato di prepotenza..

Allora, si finisce per ridere, di quell’avvenimento, pregustando (tutti) il momento delle elezioni politiche..

Io invece mi sono preoccupato moltissimo per la lotta impari qua in Sicilia dovuta alla ignoranza di molti, che vengono menati per il naso, con argomenti semplici, ma opportunamente manipolati per convincere le masse che a sinistra ci stanno chissa quali mostruosità..

Alla fine il discorso ha pagato!
 (oggi anche le elezioni regionali sono veramente un suffragio destrorso)

L’ignoranza, cioè la mancanza di scolarizzazione, è certamente il sottobosco nel quale sguazzano i vecchi poteri.. Tale ingrediente è logicamente dovuto alla povertà endemica, al bisogno primario di mandare a lavorare da ragazzi..

A chi potrebbe far comodo che la Sicilia facendo leva su un certo benessere, scegliesse di fare dei propri figli della gente culturalmente evoluta?

SICILIANI TENETE LA TESTA BASSA
30 maggio 2006, di : Sammy |||||| Sito Web: Siciliani tenete la testa bassa

Oggi abbiamo perso un treno che non sarà facile rivedere passare, oggi abbiamo dichiarato chiaramente da che parte stiamo.

Oggi la legalità è stata rinnegata a favore della pace mafiosa, quella che ferma il tempo, quella che sembra provocare una tranquillità apparente, ma che nasconde una paura che ti logora, che ti mangia da dentro, che ti toglie la possibilità di essere uomo padrone di te stesso e questa paura la puoi rinnegare fare finta che non esista, darla per scontata e sbeffeggiare chi ti invita a reagire allo stato di cose esistenti; ma la paura è sempre lì è quella spiacevole sensazione che ti impedisce di alzare la testa e guardare negli occhi persone come Rita Borsellino, perchè le verità che vuoi nascondere a te stesso sono tutte in quello sguardo che proprio non riesci a reggere.

Ed anche noi, fin troppo ottimisti, che abbiamo sperato che finalmente la gente siciliana trovasse il coraggio di reagire a questo stato di cose, abbiamo perso l’ennesima battaglia che ci costerà parecchio ancora, perchè la vendetta è dietro l’angolo, perchè (vedremo se sbaglio) le associazioni di giovani siciliani che si sono schierate apertamente con Rita, pagheranno il loro coraggio, pagheranno la loro disobbedienza, ma lo faranno guardandoti bene negli occhi...

Allora W Cuffaro, W la Sicilia con la testa bassa.

Sammy

La paura di cambiare
30 maggio 2006, di : Daniela Ciranni

Credo che nulla d ciò che è scritto sia davvero giusto.. condannare Cuffaro, che ancora non è stato processato e che ha rifiutato l’immunità per dimostrare la sua innocenza, sia una cosa orribile. Chi siete voi per giudicarlo un mafioso? Chi per dire che la Borsellino avrebbe cambiato la Sicilia? Una donna che ha sfruttato il suo cognome per avere le simpatie di un’isola! Paolo Borsellino è stato un grande che ha dato moltissimo alla Sicilia, ma non per questo la sorella era pronta per fare il presidente di una regione...
    La paura di cambiare
    31 maggio 2006 |||||| Sito Web: Sammy

    Sicilia come al solito abbassi la testa e fai finta di non vedere, perchè così conviene....ecco solo una piccola parte delle grandi cose che Rita ha fatto per la Sicilia e quindi contro la mafia ( se questo è sfruttare il nome del fratello) che coraggio avete ad infangare tale nome:

    Rita Borsellino (Palermo, 2 giugno 1945) è una cittadina siciliana nota per il suo impegno in campo politico e sociale.

    Sorella del magistrato Paolo Borsellino, nel 1967 si laureò in farmacia all’Università degli Studi di Palermo, esercitando la professione di farmacista nel capoluogo siciliano per vari anni. È divenuta, in seguito all’assassinio del fratello, testimone della lotta alle criminalità organizzate. Nel 1995 divenne vice-presidente di Libera, associazione anti-mafia fondata da don Luigi Ciotti, di cui è stata nominata presidentessa onoraria nel 2005.

    Con Libera ha contribuito in maniera determinante all’approvazione delle legge 109/96 sull’uso sociale dei beni immobili confiscati alle mafie e sostiene attivamente il progetto Libera Terra.

    Dal 1992 è impegnata attivamente nella società civile nel campo dell’educazione alla legalità democratica, nel diffondere una cultura di giustizia e solidarietà, non solo per tener vivo il ricordo del fratello e di tutte le vittime della mafia, ma soprattutto perché in particolare le nuove generazioni attraverso la conoscenza dei fatti acquistino consapevolezza dei propri diritti, del valore della legalità e della democrazia, una coscienza critica e responsabile che, una volta adulte, consenta loro di fare scelte giuste e coerenti per il bene loro e della collettività nella quale sono chiamate a vivere.

    Dal 1994 assieme all’ARCI Sicilia e in seguito con la collaborazione di Libera contribuisce all’ideazione e alla crescita dell’iniziativa “La Carovana Antimafie”, un’esperienza ormai di carattere internazionale che mira a “portare per tutte le strade” l’esperienza di un’antimafia propositiva che vuole incidere positivamente sulla realtà economica, sociale, amministrativa dei luoghi che attraversa stringendo intrecci solidali ed etici tra i cittadini, le istituzioni e le diverse realtà della società civile organizzata presenti sui territori.

    Dal 1998 è presidentessa della "Associazione Piera Cutino - guarire dalla talassemia", associazione senza scopo di lucro che promuove la ricerca medica contro la talassemia

    Numerose furono le sue iniziative contro le attività mafiose ed in favore dell’emancipazione delle donne. Tra le sue opere, impregnate proprio di questi temi, si ricordano Nonostante Donna. Storie civili al femminile (1996); La fatica della legalità (1999); I ragazzi di Paolo. Parole di resistenza civile (2002); Fare memoria. Per non dimenticare e per capire (2003); Rita Borsellino - Il sorriso di Paolo (2005).

    La paura di cambiare
    31 maggio 2006, di : Francesco Genovese

    E tu chi sei per dire che la Borsellino non era pronta per fare il presidente della regione??

    In politica ci sono cani e porci...e una volta che una donna onesta e nuova si impegna in prima linea per il bene della Sicilia, perchè non dargli fiducia??...

    La verità è che siamo tutti bravi a dire cose dette e ridette....

    Io non ho detto palesemente che Cuffaro è un mafioso, semmai ho detto che è un "chiacchierato"...anche perchè fin quando non c’è una condanna non si possono dire determinate cose...

    Ma nulla mi vieta di pensarlo...no? E aggiungo anche che per correttezza, se fossi stato Cuffaro, non mi sarei nemmeno ricandidato.

    Non mi risulta che la Borsellino abbia sfruttato il suo cognome...magari per fare contenti tutti quei bacati che pensano ciò doveva cambiare cognome??... Sono discorsi terra terra...mi dispiace dirlo...so solo che la Sicilia ha perso una grossa occasione di cambiare davvero..

    La paura di cambiare
    31 maggio 2006, di : mary

    Risposta a Daniela Ciranni

    Rifiutare l’immunità era il minimo che che poteva fare per acquisire credibilità anche da parte del suo elettorato. Ma forse tu sei come tanti che non si informano, ignari di ciò che fanno i personaggi politici che ci governano. Forse non hai mai visto alcuni video e documentari sugli intrecci di Cuffaro negli appalti a Palermo. Forse non sei a conoscenza di tutta quella faccenda delle cliniche private nel palermitano. Magari non hai visto "La Mafia è bianca". Ma il punto non è condannarlo o no, anche se sarà assolto egli rimane sempre un rappresentante di un metodo di far politica da sconfiggere, e certamente l’unico.

    Oggi la destra siciliana è votata, guardacaso, da quasi tutti gli ambulanti e commercianti abusivi, persino da famiglie intere che vivono intrallazzando a destra e a manca. Non è una esagerazione. Ma è un dato che tutto un giro di popolazione non appartenga all’elettorato di sinistra. Questo spiega il perpetrare ancora di in sistema, per attirare consensi, da parte dei partiti di destra. Non a caso, pur governando le città (Catania ne è l’esempio), questi non si curano di far rientrare i cittadini in un modo di vivere fatto di regole, come per tutti. Molti non avrebbero alcun motivo, infatti, di votarli, se non per favoritismi e quant’altro, visto che anche la loro amministrazione è allo sbando (vedi sempre Catania).

    Infine, questa frase che hai scritto... “Una donna che ha sfruttato il suo cognome per avere le simpatie di un’isola! Paolo Borsellino è stato un grande che ha dato moltissimo alla Sicilia, ma non per questo la sorella era pronta per fare il presidente di una regione”... scusami ma ti debbo rispondere copiando Claudio Fava nell’ultimo comizio a Catania... questa è una frase mafiosa, espressione di chi pretende che ci si debba mettere da parte. Quando ti ammazzano qualcuno ti devi ammucciari, devi stare tranquilla, dietro le quinte, e non devi avanzare...è veramente da mafiosi.

Sciacalli
31 maggio 2006, di : ornella guidi

Rita Borsellino, proprio in virtù del suo cognome, assodate le sue tante reali competenze, era ed è la persona più "giusta" per continuare la lotta contro la mafia che è costata la vita a suo fratello e a tante altre persone oneste.

Una lotta che è proseguita su un altro fronte, quello della politica, dove insieme a persone valide (purtroppo poche) nuotano pescecani e sciacalli, proprio quegli sciacalli che fanno dire che la Borsellino si è approfittata del suo cognome per fare carriera...perché evidentemente è la motivazione che avrebbe spinto loro, nelle stesse circostanze.

Rimane il fatto che 41 siciliani su 100 hanno dato un voto Reale contro la mafia, non ci sono state intimidazioni e pressioni per far votare la lista Borsellino mentre chissà se i voti per Cuffaro sono stati tutti così spontanei...

La Sicilia è una rosa che sta sbocciando, triste per chi prosegue nei propri meccanismi di mafia, è facile avere ragione, ammazzando chiunque ti vuole impedire di rapinare ogni giorno le persone, con l’acqua, con la sanità, con la scuola, con il lavoro che non c’è......però i mafiosi hanno avuto ed hanno i pentiti, chi è onesto non si è pentito Mai di esserlo.

La paura di cambiare
31 maggio 2006, di : Daniela Ciranni

Non credo d essere ignorante sull’argomento.. Lavoro in una tv palermitana e ho conosciuto tutti e due i candidati alle elezioni.. Non è Cuffaro che si è permesso di offendere in diretta tv a Tgs dopo i risultati elettorali, ma la vostra Rita.. colei che tanto osannate.. Io non sono pro Cuffaro, ma non sopporto che la Borsellino un giorno s è svegliata ed ha deciso di candidarsi come presidente della regione..
Non c’è peggior sordo....
1 giugno 2006, di : ornella guidi

Se Paolo Borsellino fosse vissuto quasi sicuramente Rita Borsellino oggi non sarebbe stata un candidato per la presidenza della regione Sicilia.

Quello di cui la Ciranni non vuol tenere conto è l’antefatto, vale a dire l’uccisione del fratello...per continuare quella lotta da lui intrapresa che gli è costata la vita, il bene più caro.

Cara Ciranni puoi renderti conto che un impegno politico logicamente nel tempo porta ad un confronto elettorale perché se hai dei sostenitori devi rendere organizzativo e di più ampio respiro il tuo operare, dato che siamo in democrazia concorrere per una carica pubblica era il minimo che la Borsellino potesse decidere di fare senza che venga osannata da nessuno.