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"Hipnos": Nessuno può evitare le proprie paure

David Carreras arriva nelle nostre sale con il thriller orrorifico “Hipnos”, viaggio allucinato all’interno di una clinica specializzata in ipnosi

di calogero - mercoledì 27 aprile 2005 - 5282 letture

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Dopo l’intramontabile Almodovar, l’affermazione definitiva di Amenabar (“Mare Dentro”) e la piacevole conferma di registi come De la Iglesias (“Crimen Perfecto”) e De Aranoa (“I lunedì al sole”), il cinema spagnolo - a fatica - continua a farsi strada nel nostro Paese sempre meravigliandoci per varietà di generi e risorse fresche ed originali.

Come nel caso del regista David Carreras che arriva nelle nostre sale con il thriller orrorifico “Hipnos”, viaggio allucinato all’interno di una clinica specializzata in ipnosi e nella mente di una giovane psichiatra, Beatriz Vargas (Cristina Brondo, sensualità e fascino ambiguo mixati alla perfezione!), smarrita in un labirinto dove realtà e finzione si confondono pericolosamente.

Storia di “fantasmi”, di suicidi sospetti, di mondi paralleli ed intricati spazi temporali così labili ed indistinti da farti precipitare nei meandri della follia e del terrore dove nessuno è quello che dice di essere. Ed il regista Carreras (alle spalle una carriera nel mondo delle pubblicità e video musicali... ed il suo stile di certo ne risente!) pedina i suoi “fantasmi” non risparmiandoci momenti di tensione ed intricati snodi narrativi che alla fine però risultano troppo ostentati e solo fine a se stessi per coinvolgerci ed appassionarci sufficientemente.

Se nell’intenzioni dell’autore “Hipnos” avrebbe dovuto raccontare delle sofferenze e della confusione “connaturate con il confronto con la vita reale”, il risultato è un gore freddo, pseudo intellettualistico ed allucinato che ci conferma come la ragione, a volte, non riesca a spiegare tutto.


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