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Gli sguardi dei Grandi Fratelli

Le elezioni si avvicinano... e i politici si avvicinano agli elettori attraverso gli ormai consueti manifesti pubblicitari. Ma Berlusconi...

di Antonio Cavallaro - giovedì 15 aprile 2004 - 6185 letture

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"La discesa in campo"

La primavera è arrivata, è arrivato il sole e le belle giornate. E in questa settimana pasquale in cui si può tornare a rivivere quel clima consumistico tanto caro al Natale e per le strade il traffico perpetua se stesso tutto il giorno… io dico "NO", e decido di scendere in strada, accantonando ogni pensiero che rasenti l’idea di un mezzo di locomozione, e a piedi me ne vado in giro per la mia città. Che bella giornata non bado alla gente che… ooh!

Improvvisamente (preceduti da una veloce sensazione di deja-vù) li vedo. Li rivedo! Ovunque. Sono i nuovi ma sempre cari manifesti politico-pubblicitari di Berlusconi. Hanno un taglio diverso, l’immagine (la Sua) viene immortalata da una angolatura differente, stavolta. E’ a trequarti, quasi a voler suggerire l’idea di una certa dinamicità, di un qualcosa in movimento. E gli slogan? Sono diversi, minimalisti, meno pretenziosi e poi ci sono cifre su cifre, segni +, segni -, percentuali.

Ma non sono i soli. Più avanti c’è Follini che si preoccupa del futuro dei nostri figli, e forse, è per questo che ne trattiene uno sotto il braccio. C’è la testa di Fini con il sempre buono caro vecchio slogan sull’Italia e gli italiani, buono per l’europee e gli europei… e anche se posti l’uno fronte all’altro si ignorano a vicenda, loro guardano te uomo della strada! Inquietante.

Quella stessa sera approfittando della pausa notte del traffico pasquale in macchina e fermo ad un semaforo della circonvallazione, me li ritrovo tutti lì che mi osservano. Non c’è nessun’altra macchina e non hanno sguardi che per me. Sul piccolo, ma più vicino, pannello pubblicitario sopra l’aiuola spartitraffico, naturalmente c’è Silvio e i suoi giochini d’aritmetica. A destra c’è Fini, accanto ha Follini e il bambino prigioniero. Dall’altra parte l’Ulivo, senza un volto, mi pone una domanda: "Arrivi a fine mese?". Ci sono anche Di Pietro ed Occhetto che in modo accattivante, sbucano uno dalla sinistra e l’altro dalla destra del manifesto pubblicitario. Uno calvo e sorridente l’altro tutto curato e col pizzetto, sembrano la pubblicità di un telefilm.

Tutti comunque figli di quel modo berlusconiano di saper fare politica. E’ stato lui l’antesignano: 1.000.000 di posti di lavoro, Meno tasse per tutti (ecco cos’era quella sensazione di deja-vù)... quanti ricordi. Ma bisogna riconoscere che Silvio da grande animale politico qual è, ha già capito prima degli altri che occorre un radicale cambiamento. Ha capito che gli italiani (ora basta!) si sono stufati e anche un po’ infastiditi di quelle promesse fatte e mantenute solo a parole, gli italiani in cabina elettorale non si lasceranno più convincere da belle parole ad effetto. Occorre cambiare. Ed è passato ai numeri. Diavolo di un Silvio!

antonio cavallaro

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> Gli sguardi dei Grandi Fratelli
15 aprile 2004

Antonio sei grande continua così!
    > Gli sguardi dei Grandi Fratelli
    19 aprile 2004

    Bravo mi piace il tuo occhio. Con un po’di nostalgia ti mando un saluto ed un sorriso. Donata Bellante.
> Gli sguardi dei Grandi Fratelli
17 aprile 2004, di : ferrinho

Ma voi immaginatevi il Berlusconi dei nuovi manifesti con un bell’elmetto in testa. Non assomiglia forse al Duce? Con quell’aria di superiorità sembra Mussomeli quando si affacciava al balcone. Voi che ne pensate?
    > Gli sguardi dei Grandi Fratelli
    17 aprile 2004

    errata corrige del precedente messaggio: volevo dire sembra Mussolini.