Femmina usa e getta...

Non nascondiamo la verità: abbiamo fatto negli ultimi vent’anni un salto indietro di vent’anni tornando ad una società arcaica dove la donna non ha più diritto o genere. Dove il femminicidio è un fastidioso ritornello o tutt’al più un termine abusato e lentamente svuotato di significato. Chi può realmente dire cosa significa uccidere una femmina. (Ripetete questa frase”uccidere una donna. Uccidere una donna. Uccidere una donna” per capire il vostro grado di rispetto o di saturazione).

Certo qualcuno ha provato a dare spiegazioni, ma nessuno o pochi hanno cercato veramente di darsi una risposta. E’ il solito motivetto ombelicale; si parla per parlare. Si manda la lingua a casaccio e anche di femminicidio se ne può parlare dopo l’ultima uscita dell’imbecille di turno. Dicevo che in vent’anni abbiamo perso molta strada e si uccidono le donne perché gli si vuole negare il diritto alla scelta di vita. Certo questo e molto altro. L’altro sta nelle sfilate di consumismo femminile che in questi anni ha saturato l’ambiente.

E qui risiede il problema. I mass media parlano “male” delle donne. Ma intendiamoci “male” inteso come “malamente”. La donna è per troppi maschi solamente ora cuoca, poi igienista dentale in minigonna, e ancora disponibile ad ogni volere o pronta alle necessità. Un oggetto da consumare come un’auto o un pacco di biscotti o una bottiglia di vino. Insomma mai che la donna sia “soggetto”; sempre e solo “oggetto”. Accendete la tv o guardatevi intorno. Quindi non più donna ma femmina da comprare, possedere, usare, gettare, scartare.

Le donne oggi sono costrette in gabbie da circo e si sono trovate ad esibirsi per un pubblico pagante. Donne a passeggio non se ne vedono più. Forse solo abiti femminili, mode televisive, pose e mosse da incorporare in un profilo di un social network. E chi esce dal coro, chi scappa, chi alza la mano, chi apre la gabbia finisce nelle statistiche. Siamo a 200 donne ammazzate nel 2012. E purtroppo al supermercato del consumo siamo solo agli inizi. Gli scaffali sono colmi di cartellini con su scritto “femmina usa e getta da possedere in sconto”. Il problema è che rieducare al rispetto milioni di maschi non sarà facile.