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Dimissioni nella Giunta comunale di Salerno

E’ crisi profonda al comune di Salerno. Travolto da una raffica di avvisi di garanzia e da indagini della Magistratura non ancora concluse...

di Vincenzo Raimondo Greco - giovedì 12 gennaio 2006 - 5231 letture

E’ crisi profonda al comune di Salerno. Travolto da una raffica di avvisi di garanzia e da indagini della Magistratura non ancora concluse , Palazzo di città, registra, dopo le dimissioni del consigliere Enzo Bove, in carcere per associazione camorristica, quelle dell’assessore allo sport e politiche sociali, Nino Savastano.

Le spiegazioni in una lettera inviata al sindaco, Mario De Biase. “Il delicato momento della vita amministrativa - scrive Savastano - causato dalle concomitanti iniziative giudiziarie mi induce a rassegnare le dimissioni da assessore ”. Savastano, pur “dichiarandosi totalmente estraneo a qualsiasi vicenda penalmente rilevante”, lascia intendere di poter essere il possibile destinatario di un avviso di garanzia. Da diversi mesi le voci su Savastano erano diventate insistenti; l’assessore era chiamato in causa dalle dichiarazioni di alcuni pentiti ma aveva, sempre, respinto l’idea di eventuali dimissioni.

Secondo le dichiarazioni del pentito Adamo Pisapia, Nino Savastano sarebbe “andato al potere con i voti di Antonio D’Agostino” , incontrastato boss di via Capone: il cosiddetto Bronx salernitano a ridosso dell’uscita della tangenziale. Accuse reiterate anche da un altro pentito, Andrea Cuomo che fu contattato da Nino Quaranta per “appoggiare alle elezioni Savastano”. Un intreccio quindi tra camorra, politica e voti di scambio che è stato fatale all’assessore ma che avrebbe interessato anche Enzo Bove (ex assessore alla movida di Salerno e proprietario di numerosi locali) ritenuto dagli inquirenti, in materia di licenze edilizie e commerciali, l’anello tra i clan ed il Comune.

Questa nuova tegola sulla giunta guidata da De Biase mina la solidità della maggioranza di governo. E in questo clima le parole di “apprezzamento per il proficui lavoro al servizio della città”, rivolte a Savastano dal primo cittadino, appaiono dichiarazioni di circostanza. Lo stesso De Biase, per il quale il pm Gabriella Nuzzi aveva chiesto gli arresti domiciliari, è in grosse difficoltà. Scontate le prese di distanza del Prc che “non ritiene praticabile la ricandidatura di De Biase” e invita il primo cittadino a rimettere “il mandato nelle mani dei partiti”. Per rifondazione è possibile, comunque, ritornare a dialogare e a rimettere insieme i pezzi di un giocattolo, finora, ritenuto perfetto.

Due le condizioni: “recuperare la democrazia nei rapporti tra i partiti - dichiara Titti Santulli, componente della segreteria cittadina - e ridiscutere il Puc”. Argomenti che vengono ripresi anche dal coordinatore provinciale della Margherita e presidente della Provincia di Salerno, Angelo Villani che in una intervista rilasciata al quotidiano “La Città” giudica conclusa “ la stagione dei sindaci leader di cui De Luca è stata l’incarnazione e De Biase lo strascico”. Ma iniziano a prendere le distanze dalla giunta comunale anche alcuni assessori. Al consueto pranzo di fine anno si è notata l’assenza di Ermanno Guerra (diessino come Savastano e De Biase), assessore alla Cultura, e di Ambrogio Ietto (in quota Udeur) delegato ai rapporti con l’Università.

Da registrare, inoltre, per Savastano il contestuale abbandono dello scranno di consigliere provinciale guadagnato nella tornata elettorale del 2004. Al suo posto Enzo Farace, socialista di area contiana che fu candidato nelle liste dei Ds e che ricopre attualmente la carica di segretario cittadino Ds di Mercato San Severino.


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