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Dal 6 al 12 Maggio a Milano 24° Edizione Festival del Cinema Africano

Anche quest’anno è prevista l’assegnazione del Premio CINIT nell’ambito del Concorso Cortometraggi

di Orazio Leotta - martedì 29 aprile 2014 - 5644 letture

Giunto alla 24ma edizione, il Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina (FCAAAL) - l’unico festival in Italia interamente dedicato alla conoscenza delle cinematografie, delle realtà e delle culture dei paesi dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina - avrà luogo a Milano dal 6 al 12 maggio. Il Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina insieme ad altri sei festival milanesi (MIX, Filmmaker , Invideo, Milano Film Festival, Sguardi Altrove, Sport Movies & Tv Festival) fa parte del Milano Film Network (MFN), una rete di festival milanesi che si estende su tutto l’arco dell’anno come un unico grande evento, il “festival lungo un anno”.

E’ la risposta innovativa di Milano, che sperimenta modalità diverse di presenza sul territorio e di rapporto con il pubblico. Il Milano Film Network è non solo una rete di festival ma un “sistema” in grado di coordinare l’offerta culturale della città di Milano e fungere da motore di sviluppo di sinergie con il territorio. Programma 2014:la programmazione del 2014 presenta dei cambiamenti volti a unificare fiction e documentario e a ridurre numero di film e sezioni per dare maggiore rilievo ai film/evento.

I lungometraggi di fiction sono stati dunque uniti ai documentari nel Concorso Lungometraggi Finestre sul Mondo e nasce una nuova sezione fuori concorso, la Sezione Flash, che raccoglie le importanti anteprime del Festival. Elementi di continuità sono invece il Concorso Miglior Cortometraggio africano e il Concorso Extr’A - che fa il punto sul cinema italiano a confronto con i tre continenti e i temi dell’immigrazione - e le Sezioni parallele Films That Feed, dedicata ai temi Expo 2015 e “E tutti ridono…” le più divertenti commedie da Africa, Asia e America Latina.

I film in concorso saranno giudicati da una Giuria internazionale composta da tre esperti che assegnerà il Premio al Miglior film del Concorso Lungometraggi Finestre sul Mondo e da una Giuria di giornalisti italiani che attribuirà invece il Premio al Miglior Lungometraggio Africano e il Premio al Miglior Cortometraggio Africano. Il Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina prevede quindi la proiezione di circa 50 titoli suddivisi nelle seguenti sezioni: - Concorso Lungometraggi Finestre sul Mondo, accurata selezione delle ultime produzioni di fiction e documentari provenienti da Asia, Africa e America Latina che privilegia le opere di giovani registi. I film sono tutti in prima nazionale.

Tra i film più attesi: MATAR A UN HOMBRE di Alejandro Fernandez Almendras, vincitore del World Cinema Grand Jury Prize al Sundance Film Festival. - Concorso Cortometraggi Africani che propone corti di finzione e brevi documentari con l’intento di promuovere i giovani registi africani ai loro primi passi nel cinema e di mostrare le nuove tendenze e le sperimentazioni. Tra i titoli: dal Sundance il corto AFRONAUTS della ghanese Frances Bodomo che racconta una storia inedita: il folle tentativo della “Zambia Space Academy” che nel luglio 1969 ha cercato di imitare il lancio dell’Apollo 11. -Concorso Extr’A dedicato ad opere di cineasti italiani girate nei tre continenti o sulle tematiche dell’immigrazione.

Tra i titoli l’anteprima mondiale di OUINE ALGERIA? (DOV’È L’ALGERIA?) di Lemhanouer Ahmine, regista e cameraman algerino che vive da più di 20 anni in Italia. Un racconto molto personale che intreccia ricordi e ritratti familiari con la storia di un paese, l’Algeria, nell’anno della celebrazione dei 50 anni d’Indipendenza. Tra gli eventi della Sezione Flash: -Il Festival celebra i 20 anni della Democrazia in Sudafrica con l’anteprima italiana del film NELSON MANDELA: THE MYTH AND ME di Khalo Matabane (Sudafrica). Vincitore dello Special Award all’International Documentary Festival of Amsterdam (IDFA).

Il film raccoglie le testimonianze di persone che hanno conosciuto Mandela e che ne sono state ispirate. Tra gli intervistati troviamo il Dalai Lama, Henry Kissinger, Colin Powell, Albie Sachs, Ariel Dorfman, Nuruddin Farah, Pumla Gqola, Wole Soyinka, Ronnie Kasrils, Zubeida Jaffer… Il film è un viaggio appassionato e molto personale del regista che, in una sorta di immaginaria "lettera” chiede a Mandela di spiegare le sue principali decisioni politiche e si interroga sul suo “essere umano”, andando oltre le agiografie dei media . Come ormai da alcuni anni il Festival dedica una particolare attenzione ai film che ci raccontano l’attualità delle rivoluzioni nei paesi arabi.

Quest’anno l’attenzione è rivolta alla Siria con l’anteprima nazionale del film LADDER TO DAMASCUS di Mohamad Malas, grande maestro del cinema siriano (il suo film “The Night” del 1992, è stato inserito tra i primi 10 film arabi di tutti i tempi secondo una classifica del quotidiano britannico The Guardian). Il regista è stato arrestato i primi di marzo dall’intelligence siriana mentre stava per attraversare il confine con il Libano, da dove sarebbe dovuto partire per l’Europa e presentare il suo film. Girato clandestinamente in uno spazio chiuso, una corte/cinema, il film mette in scena la rappresentazione simbolica, stilizzata, della paura e dello sgomento per ciò che sta succedendo nel paese. Un film sulla guerra in Siria, senza mai vederla. Solo il suono, reale, riporta costantemente il rombo degli elicotteri e degli aerei.


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