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Contro il suicido politico della Repubblica Italiana

Il Consiglio Regionale della Campania si è riunito per discutere anche del deficit della sanità...”speriamo che io me la cavo”...riflessione sul contesto referendario

di Enzo Maddaloni - mercoledì 21 giugno 2006 - 2782 letture

Alcuni giorni fà (il 16/06/06) “finalmente” il Consiglio Regionale della Campania si è riunito per discutere anche del deficit della sanità...”speriamo che io me la cavo”... e sembra che finalmente voglia mettere mano alla programmazione sanitaria partendo, o meglio, ripartendo dalla decennale bozza di Piano Ospedaliero Regionale.

"Finalmente" alcune forze politiche, della stessa maggioranza di governo regionale: SDI, VERDI, ITALIA DEI VALORI e PDCI; hanno messo in evidenza che: “...non può bastare un aumento delle aliquote fiscali regionali o manovre di tagli generalizzate alle spese...”, distinguendosi, dal giudizio azzardato del Vice Presidente della Giunta Regionale Valiante, che afferma in un intervista rilasciata, sempre il 16 giugno c.a., ad un quotidiano locale Salernitano che: “...il deficit della sanità regionale è colpa del Governo Nazionale...”, senza che, lo stesso Vice Presidente, accenni ad un minimo di autocritica sulla mancata programmazione sanitaria che non si fa da oltre dieci anni, mettendo solo "pezze a colori" con tagli indiscriminati su tutte le aziende, senza nessuna valutazione tra costi e ricavi prestazionali delle stesse aziende sanitarie, che oggi spiccano perflessibilità di nomine di direttori sanitari, amministrativi e generali, la media del cambia è uno all’anno.

Subito, la Margherita (partito dell’Assessore alla Sanità Montemarano), ha ribadito che la sanità è una questione da affrontare da tutta la coalizione, ponendo veti sulle società miste (beh! Hanno anche ragione).

Nella sostanza "La Margherita" non vuole accreditarsi come l’unica responsabile della disastrosa situazione solo perché ha l’Assessore alla Sanità. Con ciò dimenticandosi che lo stesso è stato Direttore Generale dell’ASL Napoli 1 che da sola ha prodotto un buco enorme senza neppure erogare adeguate prestazioni (fonte dati bozza Piano Ospedaliero Regionali anno di riferimento 2003).

Sulla “responsabilità unica” credo che qualche attenuante l’Assessore Montemarano la possa anche rivendicare, ma questo non salva nè lui dalle responsabilità; nè noi Cittadini della Campania dalla nuova valanga di tasse che a breve arriveranno.

Una riflessione sull’urgenza di una modifica dei comportamenti dei nostri politici è posto in evidenza non solo da quanto già detto sul disastro della sanità in Campania, ma anche dal contesto referendario in cui oggi si trova il nostro paese che ci chiama a votare per un SI o NO alla modifica della Carta Costituzionale.

E’ evidente, che per la logica “della riduzione del danno”, i cittadini della Campania e del sud Italia dovranno sentirsi impegnati a votare: NO, alla autonomia fiscale delle regioni; NO, ad una scuola ed una sanità e una sicurezza uguale per tutti i Cittadini; ecc.

Sarebbe anche il caso diriflettere meglio oggi anche sui diritti ipotizzando: “diritti uguali per diseguali”.

Come “cittadini del profondo sud”, non abbiamo ancora maturato questa scelta per cambiare qualcosa, per responsabilizzare meglio la “nostra” classe politica locale, per porli di fronte alle loro responsabilità, impegnandoli ad atti di programmazione seri sull’uso delle risorse.

Invece, ancora oggi e nonostante tutto ritroviamo sempre più la stessa classe politica che utilizza la logica dello scarica barile, sfumando nel mucchio le proprie responsabilità. E qui la domanda sorge spontane: non stiamo rischiando, anche così, di sostenere le ragioni del SI alla modifica della costituzione?

Per questo, aldila degli schieramenti politici, và sostenuta una diversa e più responsabile logica di approccio: “responsabile e nuova” impegnando il Consiglio Regionale della Campania a: programmare "finalmente" dopo dieci anni di disastri nella sanità “mettendo vincoli” precisi agli atti; avendo più coscienza oggi che le stesse logiche clientelari hanno prodotto il deficit di 12.000 mld di vecchie lire.

Al problema del disastro della sanità in Campania, frutto proprio delle logiche clientelari e dei potentati con: figli, mogli, nipoti , fratelli, ecc. bisogna rispondere con il coraggio delle scelte chiare e del riscatto vero da questa condizione di sudditanza come cittadini. Ed è proprio in questi valori "oggi traditi" che ho creduto e combattuto battaglie sindacali per circa 26 anni nella UIL Sanità "il Sindacato dei Cittadini" (non sudditi) contro ogni precarietà e diritti negati.

Questi Cittadini (non sudditi) della Campania devono dire NO alla modifica della costituzione, ma devono dire anche: NO ai tagli indiscriminati in sanità; NO a nuove tasse; NO alle logiche politiche clientelari; NO alle politiche affaristiche che in sanità hanno: pubblicizzato il deficit e privatizzato il credito (qualche esempio l’ho fatto).

Con queste speranza di riscatto auspico che presto la Senatrice Olimpia Vano di Rifondazione Comunista, intervenuta sulla vicenda della "Radioterapia d’Autore", possa, insieme ad altri Deputati e Consiglieri Regionali, interrogare il Governo Regionale e Nazionale sul rischio che si è manifestato di costruire un “cartello” delle prestazioni di radioterapia "d’autore" in Provincia di Salerno.

Credo che oggi non basti più che i “Comitati Salviamo la Costituzione” portino in giro le proiezioni dei filmati “Luce” del periodo del fascismo e della prima repubblica.

Sono consapevole che quello che qui affermo può apparire blasfemo, ma ci vuole qualcosa di più perché tutti possano, in piena coscienza, comprendere e votare nella maniera più giusta a difesa dell’unità d’Italia.

L’unità d’Italia passa innazitutto da una "mostra" sulle “istituzioni negate”... cito Basaglia, giusto per stare nel tema.....per riaffermare l’esigenza di ricostruire una nuova ecologia mentale della politica un "etica della politica" sulla quale Micheal Focault si era tanto speso senza riuscirci, perchè non accettare la sua sfida ?

Affermo ciò anche nella cosapevolezza del fatto che non mi sembra che oggi ci sia un’altro Cavour nel nord Italia; che di Garibaldini in giro ne vedo sempre meno e se poi a qualcuno viene in mente che al referendum Repubblica Monarchia il voto degli Italiani, si divise geograficamente con un nord e centro Italia per il SI alla Repubblica e con il sud con un SI alla Monarchia, sperare, che ancora oggi il voto si riproduca con questa logica tanto da assegnare la vittoria ai NO è un suicido politico della Repubblica.

Enzo Maddaloni


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