Come comprare la frutta senza sfruttare né essere sfruttati
Da quando nel 1994 nacque il primo gruppo di acquisto solidale (Gas) a Fidenza, molte cose sono cambiate...
C’è l’azienda che propone una fornitura di detersivi biologici e il sito internet con prodotti tecnologici a prezzi bassi per i gruppi di acquirenti, c’è il gruppo che pre-finanzia l’allevatore di bovini e può conoscere sin dalla nascita le condizioni di allevamento del vitello e l’azienda agricola che permette al consumatore di raccogliere direttamente i frutti della terra. Le nuove strade percorse dai gruppi di acquisto e il proliferare di iniziative ispirare alla loro filosofia dimostrano come questa pratica apparsa in Italia poco più di dieci anni fa sia oggi più che mai vitale. Da quando nel 1994 nacque il primo gruppo di acquisto solidale (Gas) a Fidenza, molte cose sono cambiate.
Il successo dell’esperienza, che nasce dall’esigenza di mettere in contatto diretto consumatore e produttore alimentare con un rapporto commerciale equo per entrambi, porta all’espansione costante del raggio di azione. È il caso del “progetto detersivi”, avviato dalla Rete nazionale di collegamento dei Gas insieme ad Officina Naturae (www.officinanaturae.com). La linea di detersivi biologici dell’azienda di Rimini è nata per servire principalmente i Gas. Circa quaranta gruppi da tutta Italia hanno eseguito un ordine di prova, sperimentando il tentativo di allargare l’organizzazione dei Gas anche a tipologie di acquisto che riguardano prodotti diversi da frutta, ortaggi e alimenti vari. I puristi della filosofia iniziale dei gruppi di acquisto solidale, che esprimono in questa pratica una precisa critica politica al consumismo, storcono il naso di fronte ad esperienze che dai Gas prendono in prestito solo l’aspetto del risparmio economico. Ma realtà di questo tipo sono destinate ad aumentare costantemente.
Bid.it (www.bid.it) è un sito internet aperto a chiunque, dove è possibile effettuare acquisti sporadici senza alcun legame stabile con altri acquirenti. Questo sito offre una gamma di prodotti non alimentari, come abbigliamento, telefonia, film, libri e gioelli, acquistabili con diverse modalità. La più conveniente è quella dedicata ai gruppi d’acquisto: è possibile aggregarsi ad un gruppo già esistente o crearne uno nuovo interessato all’acquisto di un particolare prodotto. Il vantaggio consiste rapporto inversamente proporzionale tra numero di compratori e prezzo dell’oggetto. Realtà di questo tipo sembrano aver perso per la via la caratteristica di attenzione all’aspetto relazionale, solidale ed ecologico dei Gas. D’altra parte, perlomeno nel caso dei prodotti alimentari, diversi modi di vivere esigono diverse soluzioni per la stessa esigenza di un rapporto naturale con la merce acquistata.
E se Roberta Ferruti del Gas dei Castelli Romani precisa con orgoglio che il loro “è un rapporto diretto con i produttori, senza nessun intermediario”, ammette anche che per gli abitanti di grandi città come Roma il lavoro di appoggio del Comune e di associazioni come l’Associazione italiana per l’agricoltura biologica è fondamentale, essendo impensabile per la maggior parte di loro un contatto attivo e frequente con aziende agricole situate a distanze considerevoli. La Campagna Gruppi Organizzati di Domanda e Offerta (Godo), organizzata dall’Aiab insieme a Greenpeace, è stata pensata per mettere in contatto consorzi di agricoltori biologici e gruppi di acquisto, con vantaggi per entrambi le parti: la filiera “corta” garantisce un guadagno maggiore al produttore e un sostanziale abbassamento della spesa al consumatore, oltre al valore aggiunto della qualità certificata dei prodotti e delle relazioni umane che si creano.
A Roma l’Aiab, grazie al contributo del Comune, mette a disposizione del cittadino uno sportello presso cui consultare l’elenco dei gruppi di aziende e dei gruppi di acquisto presenti nel territorio e mette in contatto gli abitanti dello stesso quartiere che vogliono avviare un Godo. “Questo sistema permette anche ai cittadini delle metropoli di stabilire un rapporto diretto e naturale con il cibo che mangiano e con gli agricoltori che lo coltivano - dice Annalisa Gallucci dell’Aiab - le cassette con i prodotti ordinati vengono recapitate direttamente in un luogo scelto dal gruppo d’acquisto, che ottiene risultati simili ai Gas senza essere costretto a ricorrenti viaggi in campagna”. Inoltre, L’Aiab sta sperimentando nuovi campi d’intervento per la campagna Godo. Un esempio singolare è quello dei Buoni Ordinari Bovini (BOB), con cui il gruppo consumatore finanzia in anticipo l’allevatore e può conoscere sin dalla nascita le condizioni di allevamento del vitello.
Nella variegata galassia dei gruppi di acquisto esistono esempi di rapporti così stretti tra consumatori e produttori da stupire per l’originalità. L’azienda agricola Reverdini di Cisliano semina e cura i prodotti dell’Orto e consente la raccolta diretta al Gas di Baggio, quartiere di Milano. In questo modo, l’azienda ottiene un incremento di guadagno che arriva fino al 20-30% e l’acquirente arriva a risparmiare anche il 40% rispetto al biologico comprato al supermercato. “Oggi la difficoltà più grande incontrata dal nostro gruppo è l’organizzazione con i produttori - racconta, invece, Francesco Bucci del Gas di Misa e Névola, in provincia di Ancona - non sempre riusciamo a soddisfare le aspettative delle aziende rispetto alle quantità dei prodotti ordinati”. Proprio nella capacità di organizzare un rapporto equo ma efficiente tra consumatori e produttori sta forse la chiave di volta del futuro dei gruppi di acquisto, al di là della presenza o meno di intermediatori.
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