Giro84
/ Movimento Dossier sugli Stati Uniti: A scuola
di Terrorismo, allievi e cattivi maestri
La rivista Missione Oggi, dei Saveriani di
Brescia, ha pubblicato, sul
numero di Febbraio, un interessantissimo dossier sugli Stati
Uniti. Ce lo segnala Aldo (che ringraziamo): "è
da leggere a tutti o costi. Leggete e fate leggere: è
bene che la
gente sappia! Una saluto".
A SCUOLA DI TERRORISMO: ALLIEVI E CATTIVI
MAESTRI
Il giorno stesso in cui gli aerei statunitensi e britannici
cominciavano a
bombardare l'Afghanistan, il presidente Bush affermava che
"qualsiasi
governo, se sponsorizza fuorilegge e assassini di innocenti,
diventa esso
stesso fuori legge e assassino". Una posizione che
non si può che
condividere. Basta che valga per tutti.
Da 55 anni, Washington ospita un campo di
addestramento dal quale sono
usciti diplomati, ufficiali che nella loro carriera hanno
certamente ucciso
molte più persone di quelle sepolte dal crollo delle
Torri Gemelle. Fino al
gennaio del 2001, si chiamava "Scuola delle Americhe".
Si trova a Fort
Benning, in Georgia. E' il centro d'addestramento americano
più noto. Altri
150 sono sparsi sul territorio degli Stati Uniti e all'estero.
Dalla Scuola
delle Americhe sono stati licenziati 60mila poliziotti,
ufficiali e soldati
provenienti dai vari paesi dell'America latina. Dalle sue
aule sono usciti a
pieni voti torturatori, omicidi, dittatori e terroristi
di stato che hanno
attraversato la storia di quel continente (vedi box n.3).
Ora la Scuola è
stata chiusa per essere immediatamente riaperta sotto altro
nome. Vi si
insegna la pianificazione per le operazioni civili-militari,
di pace e
antidroga, i soccorsi in caso di disastri, varie iniziative
"a favore dei
diritti umani". Insomma, le stesse materie che venivano
offerte ai corsisti
dalla vecchia Scuola delle Americhe. Non è tutto.
Nel '93, alcuni miliziani
arabi della jihad erano stati addestrati all'uso delle armi
presso
un'associazione di tiro a segno nello stato del Connecticut.
Tuttavia
l'istruzione ufficiale e formale negli Stati Uniti era stata
avviata già dal
1980, sotto l'amministrazione Carter, un anno dopo l'inizio
della guerra
degli afgani contro le truppe sovietiche, che avevano invaso
il paese.
Alcuni ufficiali scelti dei Berretti Verdi, veterani del
Vietnam, diedero
così inizio alle attività di preparazione
per la nuova guerra in Asia
meridionale. A questo scopo, esistevano alcuni centri di
addestramento
paramilitare: uno gestito direttamente dalla Cia, a Camp
Peary, che avrebbe
svolto un ruolo fondamentale nell'addestramento degli specialisti
in
terrorismo. Ce n'erano poi altri, come Harvey Point, in
North Carolina o
Fort A.P. Hill, in Virginia. In quest'ultimo, come anche
a Camp Picket,
sempre in Virginia, i Berretti Verdi e la Marina statunitense
prepararono
gli ufficiali dei servizi segreti pachistani e talvolta
direttamente i
mujaheddin. In diversi casi, le tecniche lì acquisite
sarebbero state
utilizzate dai fondamentalisti islamici egiziani e algerini
dopo il ritorno
nei loro paesi dei veterani della guerra contro i sovietici,
tra la fine
degli anni '80 e i primi anni '90. Così come alcuni
degli allievi egiziani
dei centri di Camp Peary, Camp Pickett e Fort Hill, avrebbero
a loro volta
addestrato i volontari in partenza per la jihad afgana.
Due pesi, due misure
Girato il vento della storia, le 'forze del male ",
preparate
scrupolosamente sul territorio americano, avrebbero utilizzato
le loro
conoscenze per colpire i loro vecchi maestri. Tuttavia Fort
Berming o Fort
Bregg, Camp Peary o Camp Hill non sono campi di addestramento
di al-Oaeda,
anche se ci assomigliano molto. Quindi nessun governo occidentale
democratico, coinvolto nella campagna "Libertà
duratura", penserà mai di far
chiudere queste autentiche Università del terrorismo
di stato
internazionale. Il terrorismo esiste solo quando è
rivolto contro di noi, e
non quando è da noi utilizzato contro gli altri.
Così i miliziani dell'Uck
quando si battevano contro i serbi, erano "combattenti
per la libertà";
quando invece rivolsero le loro armi per le stesse ragioni
contro la
Macedonia, alleata degli Usa, diventarono da un momento
all'altro terroristi
assassini. L'Anc (African National Congress) era per Washington
un'organizzazione terroristica, quando si batteva contro
l'apartheid in
Sudafrica; poi il suo leader, Nelson Mandela, è diventato
un Nobel per la
pace e un capo di stato. Per gli inglesi, terroristi erano
quelli
dell'Irgun, gruppo armato ebraico; Begin, il comandante
dell'organizzazione,
in seguito è diventato primo ministro israeliano.
Ora, per Tel Aviv, i
terroristi sono quelli dell'intifada... Basta che cambi
la contingenza
storica e l'interesse politico di parte, che uno si può
trovare sulla lista
nera e subito dopo elevato a stimato statista. Eppure basterebbe
così poco
per fare chiarezza: applicare anche per gli atti di guerra
compiuti da
Washington la definizione che di terrorismo ne hanno dato
i documenti
statunitensi: "L'impiego calcolato della violenza o
della minaccia di
violenza per conseguire obiettivi di natura politica, religiosa
o
ideologica. Il tutto compiuto per mezzo dell'intimidazione,
della
coercizione o con la diffusione della paura". Se usassimo
questa
definizione, non potremmo non denunciare come azioni terroristiche
molte di
quelle portate avanti dal grande fratello d'oltreoceano.
E' improbabile però
che ciò avvenga. Oggi l'imperativo è un altro:
si deve dimenticare, anzi si
deve far dimenticare. Allora non fa scandalo, non suscita
quella giusta
indignazione morale e politica che ci si potrebbe aspettare
dall'opinione
pubblica, la proposta di legittimare la tortura, nel senso
di inserirla come
strumento di indagine poliziesca, ovviamente contro i presunti
terroristi.
Legittimarla, cioè dare veste legale ad una pratica
che è stata e continua
ad essere ampiamente praticata da polizie di stato anche
di governi
"democratici", forze armate paramilitari e gruppi
criminali. Opinionisti,
avvocati, docenti universitari, ex agenti della Cia, politici
americani -
dopo l'11 settembre - non hanno usato mezze parole. "E'
ora di pensare alla
tortura"; ",La tortura è brutta, ma in
certe circostanze può essere il male
minore". Su alcuni organi di stampa, si è ventilata
l'ipotesi di poter
ricorrere a "misure di pressione", appunto fino
alla tortura, nei casi in
cui si debbano avere informazioni utili a impedire nuovi
attentati. Basta
seminare. Qualcosa si raccoglierà.
DIPLOMA DI PERFETTI ASSASSINI
Alcuni famosi diplomati della Scuola delle Americhe: il
colonnello Lima
Estrada, responsabile dell'assassinio di Juan Gerardi, vescovo
di Città del
Guatemala; Roberto D'Abuísson che a capo dei suoi
squadroni della morte,
uccise il vescovo Oscar Romero; 19 dei 26 soldati che nel
'89 massacrarono i
gesuiti di San Salvador; istruttori cileni della polizia
segreta di
Pinochet; i dittatori argentini Viola e Galtieri, i panamensi
Noriega e
Torríjos, il peruviano Alvarado e l'ecuadoregno Rodriguez,
il capo di uno
squadrone della morte nel Perù; quattro dei cinque
ufficiali che comandavano
un battaglione in Honduras che controllava le truppe paramilitari;
l'ufficiale comandante del massacro di Ocosigo, avvenuto
in Messico nel '94,
agli inizi della rivolta zapatista. Gli uomini istruiti
alla Scuola delle
Americhe sono oggi impegnati nella guerra in atto in Colombia.
Human Rights
Watch, due anni fa, rivelò che sette uomini provenienti
sempre da Fort
Benning, attualmente a capo di gruppi paramilitari colombiani,
hanno
organizzato e diretto rapimenti, sparizioni, omicidi e massacri.
Nel
febbraio del 2001, un altro militare addestrato là
è stato condannato per
complicità nelle torture e uccisioni di trenta contadini
compiute dalle
forze speciali di Bogotà.