Giro81
/ Movimento Un bambino è morto di Antonio Bruno (Genova)
E' morto un bambino della famiglia Alilovic
- Sena.
Questa famiglia e' diventata tristemente famosa a Genova
(meglio Genova e'
diventata tristemente famosa in relazione a questa famiglia).
Alla fine
degli anni '90 la giunta di centro sinistra (quella con
la DC e il PSI)
aveva invitato questa famiglia a occupare uno spazio adiacente
al Motel Agip
di Quarto, dove un comitato di ambientalisti aveva evitato
uno scempio
edilizio. Rivotla di ben pensanti, la roulotte che non riesce
ad entrare nel
prato e di nuovo in giro per Genova. Successivamente, la
giunta di Centro
Sinistra (quella con i DS e i Popolari) aveva pensato di
mandare questa famiglia (che non ha buoni rapporti con altre
famiglie di etnia ROM presenti nel campo di piazzale Kennendy)
nella zona di Quarto Alta. Rivolta violentissima, attentati
da
parte anche di esponenti della malavita locale, un esponente
in vista del
comitato contro eletto in consiglio comunale e un'altra
eletta presidente
della circoscrizione. Blocchi stradali, assalti a pulman
dove transitavano
esponenti non razzisti, invasioni di consiglio comunale.
Successivamente gli
alilovic (veramente Halilovic) vengono spostati alla Vetta
di Pegli,
provvisoriamente per alcuni mesi. Cortei contro, ma anche
espressioni di
solidarieta' e affisisone di volantini del tipo (gli zinfgari
rubano, i
vicentini mangiano i gatti, i genovesi sono tirchi - e'
vero ndr - etc.)
Dopo un po' gli Halilovic se ne vanno, in giro per la citta',
vicino ai ROM
del campo della Foce con cui pero' non riusciranno mai a
legare. Cade il
silenzio sulla questione, su questa famiglia a cui ogni
elezione veniva
chiesto di allontanarsi un po' dalla cita' per dare un po'
di respiro al
centro sinistra. Adesso un bambino e' morto, a Natale, la
retorica e'
facile. Pesa su tutti noi, anche su quelli che hanno contrastrato
la deriva
razzista. Non ci sono parole
---------------------------------------------------------------
DAL SITO DI REPUBBLICA
Un bambino rom di un mese morto nella sua
roulotte avvolta dalle fiamme a
Genova, un uomo senza fissa dimora carbonizzato nel rogo
della sua baracca a
Roma. A distanza di centinaia di chilometri due drammi simili
si sono
consumati nella notte di Natale.
In una Genova in festa, con i negozi appena
chiusi e con le case illuminate
pronte ad ospitare i cenoni della vigilia, la tragedia in
piazzale Kennedy
si è consumata in pochi minuti. Una famiglia Rom,
gli Alilovic-Sena,
composta dai genitori e quattro figli aveva da poco posteggiato
la sua
roulotte nel piazzale vicino al mare, a fianco delle strutture
della Fiera e
vicino alle luminarie del Luna park.
Poi, verso le 20, una fiammata probabilmente
provocata da una bombola a gas
trovata inesplosa all'interno della roulotte, ha scatenato
il dramma. Mentre
le fiamme cominciavano ad attaccare le povere suppellettili
della casa
semovente uno dei figli si è precipitato fuori dalla
porta con gli abiti in
fiamme. Fra le urla anche gli altri componenti della famiglia
sono riusciti
a mettersi in salvo poco prima che le fiamme avvolgessero
completamente la
loro abitazione. Solo per il più piccolo della famiglia,
nato da appena un
mese, non c'è stato nulla da fare: nel panico di
quei momenti nessuno è
riuscito a prenderlo ed è rimasto nella sua culletta
dove è morto bruciato,
mentre i suoi familiari sono stati portati negli ospedali
cittadini: la madre è ustionata alle
braccia e al viso, uno dei fratelli è
sottoposto ad intervento chirurgico al Gaslini. Solo il
padre è riuscito ad
uscire indenne dal rogo che gli ha distrutto la roulotte
e ucciso un figlio.