Roy,
"Baciamo le Mani", parlami un po' di questo parto,
il tuo primo progetto da solista supportato dall'ottima
partecipazione degli Aretuska.
Effettivamente è il primo lavoro del
tutto mio, il tutto nasce da piccoli incontri in cui si
suonava come per gioco. Da cinque anni a questa parte tornavo
in Sicilia in maniera sempre più sporadica a causa
dei miei numerosi impegni discografici. Quando tornavo andavo
spesso a trovare gli amici, improvvisare una jam e metter
su serate in giro per la Sicilia. Allo stesso tempo suonare
sempre jazz aveva iniziato a stancarmi, forse a causa dell'eccessiva
saturazione nel genere nella quale mi ero immerso seguendo
vari progetti musicali. Metter su un quartetto jazz coinvolgendo
gli amici musicisti è sempre stato molto piacevole
ma negli ultimi tempi sentivo di aver bisogno di qualcosa
di altro. Iniziai a pensare di coniugare la passione che
ho sempre avuto per il Rockasteady, il Jumping lo Ska ed
i ritmi Jamaicani, con le amicizie nel settore, mi sembrava
un'idea interessante. Da allora, durante le nostre Jam e
in alcune serate in giro nei locali, specialmente con molti
degli attuali componenti degli Aretuska, abbiamo spostato
l'asse direzionale delle nostra musica verso altre sonorità.
All'inizio ci divertivamo senza pensare ad un eventuale
seguito da dare alle nostra musicalità. Però
con il tempo il progetto è diventato sempre più
serio, l'interesse della Viceversa di Catania, l'entrata
in studio e la distribuzione Virgin ci hanno consentito
di fare un buon lavoro.
40' di musica, sonorità molto ben
amalgamate tra loro che vedono anche delle collaborazioni
importanti.
Credo che siano servite a completare il resto
del lavoro. Ormai dopo quasi 22 anni di carriera mi sento
tranquillamente di poter dire che questo i ragazzi della
band costituiscono un vivaio di musicisti veramente valido,
individualmente ben ferrati e bravissimi nel creare un'amalgama
all'interno della band davvero forte. Le collaborazioni
degli amici, Meg dei 99 posse, Dani dei Macaco e soprattutto
Bunna degli Africa Unite, hanno sicuramente completato il
puzzle dando i loro personali contributi ad un progetto
nato veramente molto "easy" e senza troppe pretese.
L'ultimo innesto degli Aretuska, proprio
a ridosso della tournee, è stato Toni Cattano, il
Trombonista della Band. Un ragazzo partito da Lentini con
una forte passione per la musica. Come vi trovate con Toni
e come mai avete scelto proprio lui?
Questa formazione inizialmente era di sette
elementi, cambiavano il pianista e qualche altro elemento.
Al momento di avviare la produzione dell'album, ma soprattutto
in fase di preparazione della tournee ho ritenuto opportuno
chiamare alcuni dei miei amici che già avevano collaborato
con me. Purtroppo "Tyson", il trombonista che
mi ha sempre seguito in un sacco di progetti, aveva dei
problemi "religiosi" e non ha potuto seguirci
in questa tournee. Già da tempo mi avevano segnalavato
Toni e, dato il caso, particolare mi è sembrato doveroso
allargare "la famiglia". Non appena ci siamo incontrati
a Roma, diciamo che è stata per me come una folgorazione;
ho avuto modo di lavorare in passato con trombonisti molto
più noti e molto più bravi di me e, vi posso
assicurare, Toni, chiamato "mentina" all'interno
della nostra grande famiglia, è un tronbonista da
far paura, ne sono pienamente soddisfatto
40 minuti di album per due ore di spettacolo,
come funziona 'sta storia?
Bè, per lo spettacolo avevo raccolto
tutta una serie di idee che mi piaceva mettere in atto.
Stop&Go tutto in un'unica soluzione dall'inizio alla
fine del concerto. Quindi ho avuto la necessità di
aggiungere alcuni pezzi nuovi e ho rivalutare molte cose
che volevo fare, anche in chiave ironica. Visto che questo
spettacolo è molto Sicilia's, Mafia's, abbiamo riproposto
molti pezzi che fanno parte della tradizione musicale siciliana
però riletti in chiave Rocksteady; la gente che viene
a vederci si "sbaracca" dal ridere durante i concerti,
un bel modo per diffondere quest'idea della sicilianità
che ci caratterizza.
Circa un anno fa alcuni tuoi amici mi
hanno parlato di te come una saetta "sparata"
verso da un palco all'altro alla velocità della luce,
con il rischio, a volte, di sfondare la barriera del tempo
e ritrovare te stesso, sul palco, ma in un'altra dimensione.
Si riferivano ovviamente ai tuoi numerosi impegni e ai moltissimi
live set che fai in giro per il mondo. Anche questa tournee
si intreccia con altri progetti?
Si effettivamente in molti mi hanno detto
più di una volta che assomigliavo ad una specie di
Globetrotter globale, una cosa incredibile veramente. Però
mi sono calmato per un po' per concentrarmi più su
questa tournee, alla quale si vanno ad aggiungere sempre
nuove date.
Quindi una tournée in continua
crescita?
Si proprio così, mi sto facendo un
po' rapire da questo momento, "picchi stai mittennu
sù un proggiettu tuttu sicilianu". Sono molto
contento di vedere i "picciotti" che sono nella
mia band, tutti giovanissimi, farsi un tour in maniera professionale.
Questa qui è veramente una famiglia, una famiglia
che non ha assolutamente nessun tipo di malizie.
Un piccolo salto nel passato, tornando
indietro a quest'estate, in cui sei stato impegnato in uno
delle più grosse tournee dell'anno, quella con Manu
Chao. Come è andata?
Dopo aver fatto l'esperienza con Manu, circa
sessantotto date in tutto il mondo, posso dirti che sono
rimasto molto colpito dalla grande umiltà di questa
persona e dalla sua grande strategia sul palco, davvero
impressionante. Come un grande allenatore pizzicava tutti
i suoi giocatori prima di ogni spettacolo dando a tutti
accorgimenti davvero preziosi per la riuscita dello stesso.
Abbiamo fatto concerti dovunque è stato fantastico.
Anche i musicisti che lo seguivano erano davvero degli "animali
da palco", mi sono trovato davvero molto bene. Mi dispiace
solo che a causa di tutte le attenzioni di cui Manu gode
e che gli sono state rivolte successivamente, specialmente
alla fine del tour, abbiano un po' traviato lo spirito del
personaggio.
Concludiamo con un'augurio di Roy Paci
per il prossimo.
Ragazzi fate molto l'amore, davvero
tanto, che così molte agitazioni scompaiono e tutti
stiamo molto meglio. Sarà una risposta molto "Paola
e Chiara", ma la vedo veramente così.