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Giro81 / Risonanze / festa di Lapis
Roy Paci, "Baciamo le Mani"

intervista a cura di Alex Calleri e Rocco Rossitto


Roy, "Baciamo le Mani", parlami un po' di questo parto, il tuo primo progetto da solista supportato dall'ottima partecipazione degli Aretuska.

Effettivamente è il primo lavoro del tutto mio, il tutto nasce da piccoli incontri in cui si suonava come per gioco. Da cinque anni a questa parte tornavo in Sicilia in maniera sempre più sporadica a causa dei miei numerosi impegni discografici. Quando tornavo andavo spesso a trovare gli amici, improvvisare una jam e metter su serate in giro per la Sicilia. Allo stesso tempo suonare sempre jazz aveva iniziato a stancarmi, forse a causa dell'eccessiva saturazione nel genere nella quale mi ero immerso seguendo vari progetti musicali. Metter su un quartetto jazz coinvolgendo gli amici musicisti è sempre stato molto piacevole ma negli ultimi tempi sentivo di aver bisogno di qualcosa di altro. Iniziai a pensare di coniugare la passione che ho sempre avuto per il Rockasteady, il Jumping lo Ska ed i ritmi Jamaicani, con le amicizie nel settore, mi sembrava un'idea interessante. Da allora, durante le nostre Jam e in alcune serate in giro nei locali, specialmente con molti degli attuali componenti degli Aretuska, abbiamo spostato l'asse direzionale delle nostra musica verso altre sonorità. All'inizio ci divertivamo senza pensare ad un eventuale seguito da dare alle nostra musicalità. Però con il tempo il progetto è diventato sempre più serio, l'interesse della Viceversa di Catania, l'entrata in studio e la distribuzione Virgin ci hanno consentito di fare un buon lavoro.

40' di musica, sonorità molto ben amalgamate tra loro che vedono anche delle collaborazioni importanti.

Credo che siano servite a completare il resto del lavoro. Ormai dopo quasi 22 anni di carriera mi sento tranquillamente di poter dire che questo i ragazzi della band costituiscono un vivaio di musicisti veramente valido, individualmente ben ferrati e bravissimi nel creare un'amalgama all'interno della band davvero forte. Le collaborazioni degli amici, Meg dei 99 posse, Dani dei Macaco e soprattutto Bunna degli Africa Unite, hanno sicuramente completato il puzzle dando i loro personali contributi ad un progetto nato veramente molto "easy" e senza troppe pretese.

L'ultimo innesto degli Aretuska, proprio a ridosso della tournee, è stato Toni Cattano, il Trombonista della Band. Un ragazzo partito da Lentini con una forte passione per la musica. Come vi trovate con Toni e come mai avete scelto proprio lui?

Questa formazione inizialmente era di sette elementi, cambiavano il pianista e qualche altro elemento. Al momento di avviare la produzione dell'album, ma soprattutto in fase di preparazione della tournee ho ritenuto opportuno chiamare alcuni dei miei amici che già avevano collaborato con me. Purtroppo "Tyson", il trombonista che mi ha sempre seguito in un sacco di progetti, aveva dei problemi "religiosi" e non ha potuto seguirci in questa tournee. Già da tempo mi avevano segnalavato Toni e, dato il caso, particolare mi è sembrato doveroso allargare "la famiglia". Non appena ci siamo incontrati a Roma, diciamo che è stata per me come una folgorazione; ho avuto modo di lavorare in passato con trombonisti molto più noti e molto più bravi di me e, vi posso assicurare, Toni, chiamato "mentina" all'interno della nostra grande famiglia, è un tronbonista da far paura, ne sono pienamente soddisfatto

40 minuti di album per due ore di spettacolo, come funziona 'sta storia?

Bè, per lo spettacolo avevo raccolto tutta una serie di idee che mi piaceva mettere in atto. Stop&Go tutto in un'unica soluzione dall'inizio alla fine del concerto. Quindi ho avuto la necessità di aggiungere alcuni pezzi nuovi e ho rivalutare molte cose che volevo fare, anche in chiave ironica. Visto che questo spettacolo è molto Sicilia's, Mafia's, abbiamo riproposto molti pezzi che fanno parte della tradizione musicale siciliana però riletti in chiave Rocksteady; la gente che viene a vederci si "sbaracca" dal ridere durante i concerti, un bel modo per diffondere quest'idea della sicilianità che ci caratterizza.

Circa un anno fa alcuni tuoi amici mi hanno parlato di te come una saetta "sparata" verso da un palco all'altro alla velocità della luce, con il rischio, a volte, di sfondare la barriera del tempo e ritrovare te stesso, sul palco, ma in un'altra dimensione. Si riferivano ovviamente ai tuoi numerosi impegni e ai moltissimi live set che fai in giro per il mondo. Anche questa tournee si intreccia con altri progetti?

Si effettivamente in molti mi hanno detto più di una volta che assomigliavo ad una specie di Globetrotter globale, una cosa incredibile veramente. Però mi sono calmato per un po' per concentrarmi più su questa tournee, alla quale si vanno ad aggiungere sempre nuove date.

Quindi una tournée in continua crescita?

Si proprio così, mi sto facendo un po' rapire da questo momento, "picchi stai mittennu sù un proggiettu tuttu sicilianu". Sono molto contento di vedere i "picciotti" che sono nella mia band, tutti giovanissimi, farsi un tour in maniera professionale. Questa qui è veramente una famiglia, una famiglia che non ha assolutamente nessun tipo di malizie.

Un piccolo salto nel passato, tornando indietro a quest'estate, in cui sei stato impegnato in uno delle più grosse tournee dell'anno, quella con Manu Chao. Come è andata?

Dopo aver fatto l'esperienza con Manu, circa sessantotto date in tutto il mondo, posso dirti che sono rimasto molto colpito dalla grande umiltà di questa persona e dalla sua grande strategia sul palco, davvero impressionante. Come un grande allenatore pizzicava tutti i suoi giocatori prima di ogni spettacolo dando a tutti accorgimenti davvero preziosi per la riuscita dello stesso. Abbiamo fatto concerti dovunque è stato fantastico. Anche i musicisti che lo seguivano erano davvero degli "animali da palco", mi sono trovato davvero molto bene. Mi dispiace solo che a causa di tutte le attenzioni di cui Manu gode e che gli sono state rivolte successivamente, specialmente alla fine del tour, abbiano un po' traviato lo spirito del personaggio.

Concludiamo con un'augurio di Roy Paci per il prossimo.

Ragazzi fate molto l'amore, davvero tanto, che così molte agitazioni scompaiono e tutti stiamo molto meglio. Sarà una risposta molto "Paola e Chiara", ma la vedo veramente così.

Zoom 85
in questo numero:

"Un altro mondo è possibile":
speciale Girodivite su Porto Alegre

Girodivite scrive a Letizia Moratti...

Consigli per la dieta...
(in collaborazione con MacDonald's)
Rosso o blu: la riforma fiscale del governo...
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Micromega / Un referendum contro la legge sulle rogatorie. Come aderire.

Savoia Vittorio Emanuele, tessera P2 numero 1621...

Bologna / Il Forum Sociale nazionale: sì allo sciopero generale, di gaetano mangiameli.
Addio alla lira... ma siamo già europei?, di alessandro calleri
Le cifre del "villaggio globale"

[Kaoticamente] Avvistamenti
Un altro mondo è possibile... non in Italia: Scaloja, Sgarbi, Rai, i komunisti...
Accade... A Catania le associazioni sfrattate, Libera ha "finalità poco chiare", conviamo con la mafia...

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Voci catturate aspettando il bus, a cura di angelo l. pattavina
StopBus two

[Segnali di fumo]
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[ZeroBook]
La banda dei (giro)brocchi (Coe)
Una stanza chiusa a chiave (Mishima)
Nick Horby narratore dei nostri giorni

[Kaoticamente]

[Risonanze]
Michael Gira
Visioni: Dazeroadieci (Ligabue)
Jimmy Grimble (Hay)

[Movimento]
L'attacco a Indymedia...
Parla la madre di Carlo Giuliani
Lo sciopero nazionale del 5 aprile.

[Catena di san Libero, di Riccardo Orioles]


Nel numero (84): "Rissi u surci: Rammi tempu ka ti perciu..."
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Nel numero (83): "Fatti a nomina e vo' kukkiti"
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Nel numero (82): Ku nun mancia, nun fa muddiki
Abbiamo le prove: Berlusconi ci ha scritto!
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Come dovrebbe essere il "perfetto europeo"...
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Nel numero (81): "Nkoppu kabbanna nkoppu dabbanna..."
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