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 "Bello dentro, fuori meno": il primo romanzo dedicato alla televisione digitale

di - mercoledì 21 aprile 2004 - 5150 letture

È un’antenna parabolica digitale, accompagnata ovviamente dal decoder per televisione a pagamento, la vera protagonista di "Bello dentro, fuori meno", il primo romanzo di Carmine Caputo edito da Nonsoloparole. "Aveva un nome che sapeva di matematico ed evangelico al tempo stesso, suonava bene nelle sue orecchie, come una ninna nanna materna nelle orecchie di un bambino, come un nomignolo affettuoso nelle orecchie dell’amata: parabola. Anche l’aggettivo, parabolico, non sapeva cosa significasse, ma suonava di importante.(…)" La storia, ambientata nella seconda metà degli anni novanta e quindi agli albori dell’era digitale di massa in Italia, si dipana intorno ai tentativi del protagonista di godersi finalmente in casa propria la diretta televisiva di Milan-Juventus. Tra problemi familiari di varia natura e amici invidiosi che cercano un pretesto per farsi invitare a guardare l’incontro, il povero protagonista riuscirà a godersi solo pochi minuti della partita in santa pace. Divertente e ricca di trovate umoristiche ("Se il principe avesse saputo che la bella addormentata si sarebbe svegliata dopo averle baciato la bocca, non avrebbe cominciato da lì") la storia è un pretesto per sorridere delle manie dell’uomo di fine millennio (non molto diverso da quello attuale, in verità) e del disperato tentativo di eludere l’incontro - scontro con la realtà quotidiana attraverso le possibilità di evasione forniteci dai nuovi media. Il tutto condito da un serie di note di lettura dell’irresistibile e immaginario critico Puntecca che rendono il contesto ancora più surreale e divertente. "Bello dentro, fuori meno" garantisce un paio d’ore di lettura intelligente e piacevole: e, di questi tempi, non è poco. Per maggiori informazioni www.carminecaputo.com www.nonsoloparole.com


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