Giuseppe Marotto
Giuseppe Marotto
Giuseppe Marotto (o, meglio, Peppino Marotto) è stato un poeta sardo vicino alla tradizione contadina e dei tenores. Nato ad Orgosolo nel 1925, la vita di Peppino Marotto si è spesso intrecciata con le vicende e le lotte sociali della sua terra. Le sue convinzioni di giustizia sociale e la sua caparbietà barbaricina gli sono valse la galera e il confino. Il suo desiderio di comunicare gli ideali di emancipazione e di libertà lo hanno portato a cantare nelle piazze della Sardegna e del mondo. Fino all'ultimo Peppino Marotto ha prestato il suo impegno nell’azionismo sindacale e per condurre nel suo paese una Camera del Lavoro, vicina alla CGIL e al movimento dei lavoratori della sua terra. E' stato tra i fondatori dei Tenores Supramonte di Orgosolo. E' stato ucciso a 82 anni in circostanze non chiarite, il 29 dicembre 2007, in pieno centro della sua Orgosolo.
Tra le sue opere ricordiamo la raccolta Il pianeta di Sopramonte: canti in sardo (Su pianeta e' Supramonte: cantadas in sardu; edito da Condaghes nel 1996). La poesia La brigata sassarese (Sa Brigata Sassaresa) è dedicata ai sassarini della Prima Guerra Mondiale che acquistano coscienza di classe e l'orgoglio comunista (l'ultimo verso: "E Gramsci non podìada isbagliare"). Fra le sue opere più importanti: Testimonianze poetiche in onore di Emilio Lussu (1983), Cantones Politicas Sardas (1978). La sua ultima apparizione pubblica risale all' aprile 2007 quando ha partecipato a una serie di convegni sulla figura di Antonio Gramsci e ha stupito il pubblico intonando un canto sull'intellettuale comunista.
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