Stig Dagerman

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Stig Dagerman

Stig Dagerman è nato nel 1923 ad Alvkarleby. Segnato da una drammatica infanzia, considerato il “Camus svedese”, in perenne rivolta contro la condizione umana, anarchico viscerale cui ogni sistema va stretto, militante sempre dalla parte degli offesi e umiliati, incapace di accontentarsi di verità ricevute, è diventato nella letteratura svedese una di quelle figure culto che non si smette mai di rileggere e di riscoprire. Dal 1946 scrisse quattro romanzi, quattro drammi, poesie, racconti, articoli, sceneggiature di film, che continuano a essere tradotte e ristampate. Dopo Il serpente (1945), L'isola dei condannati (1946) impernati sui temi dell'angoscia e della paura, scrisse - su influsso di Strindberg, Kafka e Faulkner - il racconto Il bambino bruciato (1948), oltre a numerosi drammi in cui fa emergere il tema della solitudine esistenziale. Bloccato da una lunga crisi creativa e angosciato dal peso delle enormi aspettative suscitate dal suo talento, si uccise a Stoccolma nel 1954.


Letture

Il nostro bisogno di consolazione, a cura di Iperborea.com
Il viaggiatore, a cura di Iperborea.com
Bambino bruciato, a cura di Iperborea.com
I giochi della notte, a cura di Iperborea.com

Contesto

Svezia dopo il 1945



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