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Uno Maggio Libero e Pensante

Non sarà niente come prima, continuano a ripetercelo. Neanche il Primo Maggio, aggiungiamo noi

di Piero Buscemi - venerdì 1 maggio 2020 - 2819 letture

Non si terrà quest’anno l’evento musical-culturale che, dal 2013, abbiamo potuto assistere a Taranto in occasione dell’annuale ricorrenza del Primo Maggio. Il comitato organizzatore ce lo ha comunicato stamattina durante la conferenza stampa, rigidamente in collegamento digitale, che ha organizzato il Comitato dei Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti. La nuova emergenza che l’umanità sta affrontando in questi mesi, non ammette colpi di testa. Neanche una possibile manifestazione da tenere via streaming dagli artisti che avevano aderito al progetto, è stata considerata un’idea realizzabile. Il messaggio è fino troppo chiaro. Occorre, ora più di prima, evidenziare un’emergenza che definirla così suona di eufemismo, considerando che negli anni si è trasformata sempre più in uno stato di cose per il quale non si riesce ad immaginare una imminente uscita dal tunnel, volendo prendere a prestito una locuzione rispolverata in queste settimane.

In collegamento hanno lasciato la loro testimonianza Diodato, Michele Riondino e Roy Paci. E’ stata l’occasione per presentare alla stampa il Docufilm LIBERI E PENSANTI - UNO MAGGIO TARANTO, realizzato dai registi Giorgio Testi, Francesco Zippel e Fabrizio Fichera. Non è voluto mancare all’incontro il fondatore e direttore esecutivo di Emergency GINO STRADA, considerando anche che il ricavato dell’iniziativa sarà devoluto per sostenere i progetti di Emergency, tra i quali ricordiamo l’intervento diretto contro il Covid-19 con l’allestimento dell’Ospedale presso la Fiera di Bergamo, del quale ce ne siamo occupati qualche settimana fa nell’articolo Intervista alla dottoressa Gina Portella di EMERGENCY.

La conferenza stampa è stata l’occasione per tornare a parlare della tragedia, non troviamo altro termine più adatto per descriverla, dei lavoratori e dei cittadini di Taranto, schiacciati dall’incudine dell’Ilva che con l’inquinamento ha causato migliaia di morti e il martello della necessità di un futuro che mette su due piatti della bilancia la scelta tra il diritto alla salute e quello al lavoro. Un’opzione obbligata che, durante il dibattito, ha sottolineato un’improbabile coesistenza di questi due diritti, dovendo far fronte alla lotta impari tra il bieco profitto, da realizzare ad ogni costo, e il sacrificio dei lavoratori che non riescono ad immaginare un domani sicuro per se stessi e per le loro famiglie.

Il Covid-19 ha tutte le credenziali per edificare ad hoc un altro alibi dei nostri governanti, adesso impegnati a risolvere le questioni legate alle fasi progressive che dovrebbero condurre gli italiani al ritorno di una vita normale. Appare azzardato l’utilizzo di questo attributo, se raffrontiamo le condizioni di vita dei lavoratori prima dell’avvento del virus. La pandemia ha aggiunto alla vita delle famiglie tarantine lo scrupolo di essere obbligati a lasciare lo spazio e i riflettori ad un problema che nessuno può ancora accampare la pretesa di conoscerne la soluzione. Una sorta di nuova lotta tra poveri che, nel tentativo di smuovere le coscienze, lascia il dubbio di fare in ogni caso la scelta sbagliata.

Tra gli interventi, molto sentito e coinvolgente quello dell’artista Roy Paci che, originario da un’altra zona italiana, Augusta in Sicilia, ha vissuto sulla propria pelle e su quella dei siciliani da decenni gli stessi problemi di Taranto. Non è facile riuscire a concretizzare un pensiero sul da farsi e su quali possano essere i rimedi ad una situazione così assurda. Lo ribadiamo, non è giusto per nessuno essere posto davanti ad un bivio costretto a scegliere tra lavoro e salute.

Per sopperire al mancato realizzo della manifestazione del Primo Maggio, è stato realizzato un Docufilm dal titolo evocativo, come abbiamo visto. Il film sarà mandato in onda venerdì 1° maggio dall’emittente televisia La7, subito dopo la trasmissione Propaganda Live di Diego Bianchi.

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Ilva Taranto


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