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Un vecchio augurio sempre valido

Ho sempre ritenuto che un sincero buon augurio dovesse essere sotteso da un sentimento di affetto verso la persona cui viene indirizzato...

di Gaetano Sgalambro - giovedì 31 dicembre 2020 - 1660 letture

Fb.: 31 dicembre 2016

Ho sempre ritenuto che un sincero buon augurio dovesse essere sotteso da un sentimento di affetto verso la persona cui viene indirizzato.

Oggi, però, vedo che dal pulpito dei media piovono su tutti auguri di buon anno inviati dagli uomini di tutti i censi politici, istituzionali e affini, i quali, valutando positivamente insignificanti variazioni dei dati economici o di lavoro o ambientali, in una realtà in perenni situazioni estremamente critiche, riescono a divinare il futuro di crescita economica e d’occupazione che ci attende.

E ciò sarà possibile, sostengono, a patto che sia sostenuto dall’astensione da ogni forma di populismo, dalla costruttiva collaborazione politica (a che costruire?) e da tanti altri buoni sentimenti civici.

A questo punto io sento, in nome della comunanza tra genitori, di dovere fare un augurio (di necessità multiplo) ai buoni padri di famiglia che sentono la responsabilità verso i propri figli. E che sono molto numerosi.

L’augurio è di sapersi affrancare dall’appartenenza acritica ai partiti (sarebbe meglio dire ai loro uomini), siano essi della maggioranza o dell’opposizione; di prendere coscienza del proprio ruolo genitoriale e di sapersi aggregare attorno ai comuni valori della famiglia, anche in nome della Costituzione Italiana che di questi valori è la suprema custode e garante; di sapere conquistare la sovranità politica necessaria a promuovere, loro stessi, un serio futuro per i figli.


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