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Uffa che pizza!

E all’improvviso i giornali scoprono che persino la pizza è aumentata di prezzo in maniera spropositata.

di Sergej - mercoledì 22 settembre 2004 - 11630 letture

Accade all’improvviso che i giornali si accorgano di qualcosa che tutti hanno quotidianamente sotto gli occhi, e si mettono a starnazzare giulivi scoprendo l’acqua calda. In questo caso, la pizza calda. Tutta colpa, pare, di un comunicato dell’ADUC, l’associazione per i diritti degli utenti e consumatori, che ha mandato all’Ansa e ai giornali una semplice comunicato che già da qualche anno qualsiasi giornalista avrebbe potuto scrivere se solo fosse interessato a ciò che succede nella realtà quotidiana:

Pizza, ma quanto mi costi?! Il prodotto tipico per eccellenza del nostro bel Paese ci riserva una bella sorpresa perche’ abbiamo fatto una analisi dei prezzi e i ricarichi sono stratosferici: + 490%. Abbiamo fatto il calcolo dei costi dei componenti della pizza margherita. I componenti classici: acqua, farina, lievito, sale, pomodoro, mozzarella, basilico, olio di oliva. Vediamone il costo per una pizza margherita, dal peso medio di 210 grammi (1).

* Impasto per il disco (acqua, farina, lievito, sale)... 0,14 euro .. grammi 180

* Pomodoro .................. 0,10 euro .. grammi 75

* Mozzarella................. 0,60 euro .. grammi 70

* Basilico .................. 0,20 euro .. grammi 10

* Olio di oliva.............. 0,06 euro .. grammi 15

TOTALE............................1,1 euro

Dunque il prodotto costa 1,1 euro (2.130 lire circa) ma viene fatto pagare nelle pizzerie mediamente 6,5 euro (12.585 lire circa), con un ricarico del 490%!!! E siamo stati generosi nel valutare la qualita’ dei componenti, perche’ abbiamo considerato l’olio di oliva invece dell’olio di semi vari, il pomodoro sanmarzano invece della passata surgelata di pomodoro, la mozzarella invece del fiordilatte o la caseina reidratata, il basilico e la mozzarella al costo praticato nel supermercato e non dal grossista che fa un ulteriore sconto sui costi degli ingredienti. E’ ovvio che al costo del prodotto base, il disco, devono essere aggiunti i costi di gestione e il guadagno del gestore ma un ricarico del 490% (e anche piu’) e’ fuori da qualsiasi logica di mercato! Al consumatore non rimane che protestare con la forma che gli e’ propria: il boicottaggio.

Primo Mastrantoni, segretario dell’Aduc

(1) Il peso della pizza subisce una diminuzione durante la cottura per l’evaporazione dell’acqua.


Il comunicato dell’ADUC (si può leggere sul sito dell’associazione: www.aduc.it) è stato preso di pari pari dai vari giornali, che ovviamente non hanno neppure verificato se le cifre siano vere oppure no. Ai giornalisti evidentemente, se piace mangiare la pizza, trovano sempre qualcun altro a cui farla pagare. Sennò ne avrebbero scritto, quando il rincaro è avvenuto, all’indomani del passaggio all’euro quando una pizza margherita è passata dalle 4 mila lire agli 8 euro, senza colpo ferire.


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> Uffa che pizza!
24 settembre 2004, di : uno che ragiona in lire

basta non andarci piu’. Non vedo proprio il problema. Io la prendo da asporto (abito in provincia di Milano), e la pago 3,5 euro (margherita). La birra al supermercato meno di un euro. Svegliatevi invece che piagnucolare ..... pecoroni!
    > sei un genio
    7 luglio 2005

    la paghi solo tre volte tanto, e te la mangi a casa, tiepida e che sa di cartone..... complimentoni
> Uffa che pizza!
29 settembre 2004, di : stufo_di_sentire_balle_così_grandi

Ci hanno presi per il culo, è evidente. Come tutti i dati sparati dall’Istat sull’inflazione, di un ordine di grandezza inferiore (1,8%, anziché 18-20%) e non vengano a condirci le chiacchiere con la "inflazione percepita", che non è come l’umidità estiva (anche questo ci mancava, poveri idioti...) Qualsiasi associazione di consumatori, semplicemente aprendo gli arretrati delle proprie riviste, sarebbe stata in grado di calcolare con precisione gli aumenti introdotti con l’euro, e non l’hanno faffo. Mi sono incazzato e ho mandato al diavolo Altroconsumo, cui sono stato associato per anni. Fate come me.
Uffa che pizza!
22 ottobre 2006

non avete considerato il consumo della legna le varie tasse l’affitto del locale le spese contabilita dipendenti e quant’altro non crediate che sia tutto oro quello che brilla fate meglio i conti ........come mai tante pizzerie chiudono?
Uffa che pizza!
17 maggio 2007, di : pizzacara

leggo solo ora il messaggio scritto ovviamente da incompetente...senza offesa! sono del mestiere e ti dico che liquidare le spese di gestione con un: ovviamente ci sono le spese di gestione..mi sembra troppo comodo!! intanto la margherita non costa la cifra che dici tu...chissa’ dove la compri e seconda cosa ti faccio un elenco delle cifre dei costi di gestione cosi’ magari ti rendi conto che parlare a vanvera non serve a nulla.

affitto mensile €.1500

enel mensile €. 350

tassa immondizia annuale €. 650

parcheggio auto+permesso centro anno €.750

inps soci anno €. 5200

telefono mese € 30

acqua bimestre €. 35/40

rimangono da aggiungere i fornitori che variano a secondo del lavoro - l’inail iscrizione camera di commercio commercialista legale spese mutuo per apertura attivita’ (nei primi 5 anni)dovuti a ristrutturazioni acquisto attrezzature e avviamento spese per pubblicita’....scusa mi sono stancata di elencare!!!! meristeresti di fare uan bella esperienza da titolare anziche’ da dipendente cosi forse capiresti anche i problemi degli altri. troppo facile dare dei ladri agli altri ma la colpa di questo andamento e’ delle persone come te che leggono i giornali e non sanno ragionare con la loro testa. se sei cosi certo che ci si arricchisce a fare i pizzaioli perche’ non inizi anche tu non e’ mica obbligatorio fare il dipendente!!!

Uffa che pizza!
23 dicembre 2007, di : notte e di

caro amico 1 il disco non e 180g ma 220 2 mozzarella 150g non 60g a6/7 euro alkg 3 i pizzaioli non guadagnano meno di 120euro al giorno (comprese tasse)poi non bruci meno di 18euro al giorno di legna,oltre tutte le spese di gestione che qualcuno ha gia citato.da non dimenticare di tutta la merce che si butta via a fine serata per dare un prodotto di qualita.