Transfughi e fuochi di guerra

Ci voleva anche il deputato regionale Gianfranco Miccichè ad infiammare la calda estate siciliana per approdare tra gli autonomisti di Raffaele Lombardo...

di Luigi Boggio - martedì 13 agosto 2024 - 723 letture

Ci voleva anche il deputato regionale Gianfranco Miccichè ad infiammare la calda estate siciliana per approdare tra gli autonomisti di Raffaele Lombardo. Non si è trattata di una scelta nata dalla sera al mattino, ma che viene da lontano per i passati trascorsi e durante le elezioni europee per il sostegno alla Chinnici.

Per il vulcanico Miccichè dopo essere stato emarginato e oscurato dal presidente della Regione Renato Schifani potrebbe rappresentare un nuovo inizio di impegno politico tra i banchi dell’assemblea regionale dopo mesi di lontananza e di assenze. La sua attenzione sarà rivolta sul tema dell’autonomia differenziata che giudica una iattura per il Sud ed anche per il Nord. Su questo non sbaglia, anche se Schifani la pensa diversamente, ma non lo lascerà in pace con le sue continue critiche, anche per il modo in cui governa. Una gestione amicale e subalterna al partito di Giorgia Meloni.

Con Berlusconi sarebbe stata tutta un’altra storia ripete in continuazione il loquace Gianfranco. La persona che insieme a Dell’Utri e Berlusconi diede vita a Forza Italia. Anche l’uomo del 61 a 0 alle politiche del 1994 in Sicilia.

Gli sviluppi si vedranno alla assemblea regionale e nelle file del partito di Forza Italia, il quale vive giorni non facili per il modo in cui viene trattato dalla premier Giorgia. Se Forza Italia non sta bene, anche le altre forze di governo non stanno meglio. Il caos regna sovrano non meno nel campo largo.

Soprattutto sul tema della guerra le differenze nel governo emergono giornalmente come nelle opposizioni. Ancora non si riesce a far tacere le armi in Ucraina e a Gaza. Le immagini di distruzione e di morte lasciano attoniti e muti. Non mi lasciano indifferenti ma non so cosa fare.

Siamo in tanti, sparsi ovunque. Non si tratta di avere una guida, ma di trovare un insieme di continuità e di impegno costante. Non è facile ma non impossibile. C’è qualcosa che non si riesce a capire e analizzare non solo sulla guerra, anche per i drammi che si stanno vivendo per la sete e i fuochi che ardono, bruciano, distruggono. Non so per quanto tempo ancora.


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